Nel primo messaggio su Daniele abbiamo visto alcuni dei protagonisti principali del libro. Il primo capitolo è una specie di introduzione grazie alla quale vengono presentati il regno straniero, governato in questo momento da Nabucodonosor, Daniele e i suoi amici, esuli ebrei alla corte del re, e il Dio della Bibbia, sovrano su ogni cosa.
Limitatezza dell’essere umano
Il secondo capitolo ci fa immergere nella storia, ed inizia con una grande crisi personale. Leggiamo insieme il primo versetto del capitolo:
Daniele 2:1 Nel secondo anno del suo regno, Nabucodonosor ebbe dei sogni che turbarono così profondamente il suo spirito da impedirgli di dormire.
Nabucodonosor è un re all’apice del suo potere. è giovane, famoso, potente, ricco e governa l’impero più grande dell’epoca. Eppure è profondamente turbato dai sogni. Questa è una cosa che succede anche a noi, a volte, ma possiamo immaginare che l’impatto sulla vita di Nabucodonosor sia stato davvero devastante.
All’epoca i sogni erano visti come un tentativo delle divinità di parlare alle persone. Potete immaginare quindi il terrore di Nabucodonosor, che sembra essere stato un uomo molto religioso, e probabilmente molto preoccupato per la sua vita e le sorti del suo regno.
Il nome Nabucodonosor, infatti, significa “O Nabu, proteggi il mio primogenito” e Nabu è il dio babilonese della saggezza, di cui Nabucodonosor si definisce un prescelto. Il giorno della sua incoronazione Nabucodonosor pregò queste parole al dio Marduk:
“O, sovrano eterno, Signore di tutto ciò che esiste.
Al re che ami e di cui hai menzionato il nome, concedi che il suo nome fiorisca come ti sembra bene. Guidalo sulla retta via. Io sono il tuo principe, il tuo favorito, una creazione della tua mano. Tu mi hai creato, e mi hai affidato il dominio su tutto. Secondo la tua misericordia, o Signore, che doni a tutti fammi amare il tuo eccelso governo. Fa’ che il timore della tua divinità esista nel mio cuore. Concedimi tutto ciò che ti sembra buono, poiché tu hai creato la mia vita”.
Eppure nonostante tutto questo, il testo di oggi ci mostra tutta la limitatezza dell’essere umano. Nonostante, umanamente parlando, al re non mancasse niente la sua vita è messa sottosopra da un sogno.
La storia di Nabucodonosor ci mostra come puoi avere tutte le carte in regola, puoi avere soldi, potere, accesso ai migliori esperti eppure ci sono delle cose che non potrai mai controllare, come ad esempio l’attività spirituale.
Cosa fa Nabucodonosor?
2 Il re fece chiamare i magi, gli incantatori, gli indovini e i Caldei perché gli spiegassero i suoi sogni. Essi vennero e si presentarono al re. 3 Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio spirito è turbato, perché vorrei comprendere il suo significato». 4 Allora i Caldei risposero al re in aramaico: «O re, possa tu vivere per sempre! Racconta il sogno ai tuoi servi e noi ne daremo l’interpretazione». 5 Il re replicò e disse ai Caldei:
«Questa è la mia decisione: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua interpretazione, sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in tanti letamai. 6 Se invece mi dite il sogno e la sua interpretazione, riceverete da me doni, ricompense e grandi onori; ditemi dunque il sogno e la sua interpretazione».
Nabucodonosor usa tutto quello che ha a disposizione: convoca magi, incantatori, indovini, Caldei sperando di ricevere un’interpretazione al suo sogno. Nabucodonosor minaccia con la morte e promette grandi guadagni ma le persone convocate si trovano di fronte ad un compito impossibile. Dovevano almeno sapere qual era il sogno, per provare ad interpretarlo! E provano a spiegarlo al re
10 I Caldei risposero al re e dissero: «Non c’è uomo sulla terra che possa dire ciò che il re domanda; così non c’è mai stato re, per grande e potente che fosse, che abbia domandato una cosa simile a un mago, o incantatore, o Caldeo. 11 Quello che il re chiede è difficile e non c’è nessuno che possa dirlo al re, se non gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali».
12 Allora il re si adirò, si infuriò terribilmente e ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero giustiziati. 13 Il decreto fu promulgato e i saggi stavano per essere uccisi, e si cercavano Daniele e i suoi compagni per uccidere anche loro.
Sia il re che i saggi dimostrano in questi versetti tutta la loro limitatezza. Ed è una cosa che accomuna ogni essere umano. L’essere umano può far finta di avere tutto sotto controllo, può illudersi di essere senza limiti ma le paure, le sconfitte, gli errori, la malattia, le tragedie, il peccato mostrano di continuo la limitatezza della nostra condizione.
Nonostante le scoperte scientifiche, nonostante il progresso medico, nonostante l’ampliamento del dibattito filosofico, l’essere umano resta limitato.
Se senti il peso dei tuoi limiti, come Nabucodonosor dopo i sogni, questo potrebbe essere il momento giusto per capire che gli strumenti umani che hai a disposizione non sono sufficienti. Forse è il momento giusto per parlare di questa cosa con un “Daniele” qualcuno che possa guidarti verso la vera fonte di saggezza, Cristo Gesù.
Sembra quasi che Paolo risponda a Nabucodonosor e ai suoi saggi quando in 1 Corinzi 1 scrive
20 Dov’è il sapiente? Dov’è lo scriba? Dov’è il contestatore di questo secolo? Non ha forse Dio reso pazza la sapienza del mondo? (noi)… predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio;
Magari invece ti senti come Nabucodonosor prima dei sogni. Ti senti invincibile, ti senti di avere il pieno controllo su tutta la tua vita, ti senti anche spiritualmente apposto. Sappi che se vivi con queste convinzioni stai mentendo a te stesso. Tu hai dei limiti.
Limitatezza del credente
14 Allora Daniele si rivolse con prudenza e con tatto ad Arioc, capo delle guardie del re, che era uscito per uccidere i saggi di Babilonia. 15 Prese la parola e disse ad Arioc, ufficiale del re: «Perché questo decreto così perentorio da parte del re?» Allora Arioc spiegò il motivo a Daniele. 16 Daniele si presentò al re e gli chiese di dargli tempo; egli avrebbe fatto conoscere al re l’interpretazione del sogno. 17 Allora Daniele andò a casa sua e informò Anania, Misael e Azaria, suoi compagni, 18 esortandoli a implorare la misericordia del Dio del cielo a proposito di questo segreto, affinché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte con tutti gli altri saggi di Babilonia.
Non solo l’essere umano in generale, come Nabucodonosor, è limitato. Anche il credente, come Daniele, è limitato. Coloro che credono in Dio non diventano dei superuomini. Daniele non conosce il sogno di Nabucodonosor, né tantomeno l’interpretazione del sogno. Daniele non ha niente da offrire perché anche lui ha dei limiti umani, proprio come tutti noi. La differenza è che nella sua limitatezza il credente sa a chi rivolgersi. Osserviamo insieme il comportamento di Daniele.
Innanzitutto anche di fronte al pericolo di morte non perde il controllo e non va nel panico. Si rivolge, versetto 14, con prudenza e con tatto al capo delle guardie. Sembra una piccolezza, ma io guarda ammirato Daniele e dico: io voglio essere come te, Daniele! Voglio confidare così tanto nel piano e nella saggezza, nella provvidenza e nella sovranità di Dio, da agire con tatto e prudenza in ogni situazione.
Poi Daniele agisce con coraggio e con fede, chiedendo tempo al re. E poi, di fronte ad una situazione umanamente impossibile, raduna altri credenti e insieme pregano al Signore. Mercoledì abbiamo parlato tanto di preghiera insieme a Samuel. Potremmo aggiungere a quanto detto che la preghiera è l’atto di una persona che riconosce la propria limitatezza. Se Nabucodonosor è frustrato e turbato dalla sua limitatezza, Daniele invece vive questa cosa con serenità e fiducia. Siamo tutti esseri limitati, ma in quanto credenti possiamo gioire della nostra limitatezza, sapendo che possiamo affidarci, chiedere consiglio, lasciarci guidare, trovare pace in Dio per i meriti di Cristo Gesù.
Dio risponde alla preghiera di Daniele e dei suoi amici e la risposta di Daniele è la lode. Anche in questo momento Daniele mostra, attraverso la lode a Dio, di essere limitato, dimostra di riconoscere che tutto quello che ha è frutto della benignità di Dio.
Leggiamo:
19 Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna ed egli benedisse il Dio del cielo, dicendo:
20 «Sia benedetto eternamente il nome di Dio, perché a lui appartengono la saggezza e la forza. 21 Egli alterna i tempi e le stagioni; depone i re e li innalza, dà la saggezza ai saggi e il sapere agli intelligenti. 22 Egli svela le cose profonde e nascoste, conosce ciò che è nelle tenebre e la luce abita con lui. 23 O Dio dei miei padri, io ti lodo e ti ringrazio, perché mi hai dato saggezza e forza, e mi hai fatto conoscere quello che ti abbiamo domandato, rivelandoci il segreto che il re vuol conoscere». 24 Daniele si recò quindi da Arioc, a cui il re aveva affidato l’incarico di far morire i saggi di Babilonia, e gli disse: «Non far morire i saggi di Babilonia! Conducimi dal re e io gli darò l’interpretazione».
Daniele è profondamente consapevole dei suoi limiti e questo lo porta a mettere Dio sul piedistallo, e non se stesso. Infatti quando Daniele viene portato alla presenza del re il re gli chiede: 26…«Sei capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?» E la risposta di Daniele qual è? No, certo che no! Daniele risponde al re e gli conferma quello che gli avevano già detto i magi e gli incantatori: nessun essere umano era in grado di fare quello che lui chiedeva!
27 Daniele rispose al re: «Il segreto che il re domanda, né saggi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; 28 ma c’è un Dio nel cielo che rivela i misteri, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor quello che deve avvenire negli ultimi giorni. Ecco dunque quali erano il tuo sogno e le visioni della tua mente quando eri a letto: 29 i tuoi pensieri, o re, quando eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora in avanti; colui che rivela i misteri ti ha fatto conoscere quello che avverrà. 30 Quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché la mia saggezza sia superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché io possa dare l’interpretazione al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.
Di nuovo, che stupendo esempio! Che bello vedere Daniele godere dei suoi limiti mentre esalta Dio pubblicamente. Che bello vedere Daniele diminuire, in modo che Dio cresca! E quanto è diverso il suo comportamento da quello di noi credenti, che vogliamo spesso il merito e il credito per quello che in realtà Dio sta facendo.
Dio ci ha liberato in modo da non temere i nostri limiti.
Limitatezza dei regni umani
Arriviamo così al sogno che tanto aveva turbato il re:
31 Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, immensa e d’uno splendore straordinario, si ergeva davanti a te, e il suo aspetto era terribile. 32 La testa di questa statua era d’oro puro; il suo petto e le sue braccia erano d’argento; il suo ventre e le sue cosce, di bronzo; 33 le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d’argilla. 34 Mentre guardavi, una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua e li frantumò. 35 Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro, e divennero come la pula sulle aie d’estate. Il vento li portò via e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte che riempì tutta la terra.
36 Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione al re.
37 Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria; 38 e ha messo nelle tue mani tutti i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, e ti ha fatto dominare sopra tutti loro: la testa d’oro sei tu. 39 Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla terra; 40 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa. 41 Come i piedi e le dita, in parte d’argilla da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno; ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il ferro mescolato con la fragile argilla. 42 Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. 43 Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l’uno all’altro, così come il ferro non si amalgama con l’argilla.
44 Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d’un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre, 45 proprio come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e spezzare il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il gran Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d’ora in poi. Il sogno è vero, e sicura è la sua interpretazione».
Il sogno, alla luce dell’interpretazione di Daniele e anche alla luce di quello che sappiamo dal resto della Bibbia, è molto chiaro. La statua che Nabucodonosor sogna rappresenta 4 regni. La testa d’oro rappresenta il regno babilonese di Nabucodonosor. Il regno babilonese fu conquistato dal regno medo-persiano (argento), che fu conquistato dal regno greco (bronzo), che fu conquistato dai romani (ferro/argilla).
Il sogno mostra chiaramente che non solo gli essere umani, sia credenti che non, sono limitati. Il sogno rivela che anche i regni umani sono limitati. Come aveva già detto Daniele lodando il Signore, è proprio Dio che alterna i tempi e le stagioni; depone i re e li innalza. Le stagioni dei regni umani, le fasi della storia sono già stati definiti dal Signore.
Illimitatezza, infinità, vastità, eternità di Dio e del suo regno
E non solo questo. I regni di questo mondo, per quanto potenti, maestosi, paurosi sono di passaggio.
Rileggiamo 34… una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua e li frantumò. 35 Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro, e divennero come la pula sulle aie d’estate. Il vento li portò via e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte che riempì tutta la terra.
Proprio durante il regno di ferro è arrivata una pietra che ha distrutto tutta la statua. Ho condiviso mercoledì all’incontro della pietra che ha colpito la nostra macchina. è incredibile come a volte mentre stiamo guidando arriva una pietra, non spinta da mano d’uomo, che è in grado di rompere qualcosa di molto più grande e all’apparenza molto più forte di un autovettura.
La pietra del sogno altro non è che Cristo Gesù e la montagna che cresce dalla pietra e il suo regno.
Stiamo vivendo una fase di polarizzazione politica preoccupante. Se siete come me, le notizie che leggiamo vi stanno scoraggiando e preoccupando. Al giorno d’oggi abbiamo bisogno delle parole di Daniele, che ci ricordano di non porre la nostra fiducia in questi regni limitati, ma di confidare nel Dio sovrano e nei suoi tempi. La chiesa deve rimanere unita non su delle ideologie politiche e umane, su un regno umano piuttosto che un altro, ma sull’infinità, l’illimitatezza di Dio e del suo regno.
Gesù dice in Luca 20:17…«Che significa dunque ciò che sta scritto: “La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare”? 18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà, ed essa stritolerà colui sul quale cadrà
Non importa quale tipo di regno ti circonda, se un regno d’oro, d’argento, di bronzo o di ferro. Accettando Gesù e il suo regno fai parte del regno che non avrà mai fine. Sapere di far parte del suo regno ti permette di affrontare qualsiasi tipo di regno ti circondi, sia esso dorato e ricco, o duro e dal pugno di ferro.
Daniele 2 ci mette davanti la limitatezza degli essere umani, dei credenti, dei regni umani e in contrasto con loro l’illimitatezza, l’infinità di Dio, della sua saggezza, del suo potere, del suo regno.
Resta solo una domanda alla quale credo sia importante rispondere, una domanda che è centrale nel testo di cui abbiamo commentato questa sera: per chi è il sogno e la sua interpretazione?
La risposta la troviamo al versetto 30, dove Daniele dice:
30 Quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché la mia saggezza sia superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché io possa dare l’interpretazione al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.
Nabucodonosor aveva ragione sull’importanza di questo sogno. E forse aveva anche intuito la possibile interpretazione del sogno.
Quello che forse non immaginava, è che avrebbe conosciuto il vero Dio tramite questo sogno. Ed è una cosa sorprendente per noi credenti non solo che il Signore abbia voluto rivelare il suo piano ad un re pagano, ma anche che il sogno non contenesse alcun tipo di minaccia concreta per il re, come accadrà invece con altri sogni.
Concentrarsi unicamente sull’idea che questo testo fosse destinato a mostrare a Nabucodonosor che un Dio sovrano è pronto a distruggerlo per i suoi numerosi peccati sembra assurdo. Il sogno doveva piuttosto annunciare a Nabucodonosor la buona notizia del suo dominio e la buona notizia dell’avvento del regno di Dio! E il fatto che la visione sia stata data al re (e non a Daniele) dimostra solo quanto Dio intenda fare per far sì che questa parola arrivi al mondo. Dio ha una parola per il mondo – una parola sul suo regno in arrivo e, misericordiosamente, è intenzionato a farla conoscere fino agli estremi confini della terra. Sarebbe un errore limitare la portata di un brano sul regno di Dio a un brano che celebra una severa sovranità a scapito della salvezza.
Dio si rivela. Dio si è rivelato al mondo intero prima ancora di Gesù. Che cosa incredibile! Dio si rivela a coloro che sono lontani da lui, coloro che sembrano più impossibili da raggiungere!
E l’apice della sua rivelazione Dio l’ha manifestata in Cristo Gesù, il Figlio mandato sulla terra. Ricordate cosa avevano detto, giustamente, j saggi a Nabucodonosor?
11 Quello che il re chiede è difficile e non c’è nessuno che possa dirlo al re, se non gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali».
Dio invece mostra la sua grandezza e unicità in questo. Che colui che dimorava nella gloria del cielo, si è spogliato di tutto per venire in mezzo ai mortali.
In Daniele 2 il sogno mandato dal Signore, arrivato al re straniero, rivelato da un giovane esule fedele si è dimostrato reale e vero, in quanto il regno di Cristo Gesù è arrivato in Israele 2000 anni fa e da lì fino a noi oggi. Grazie al servizio fedele e timorato di Daniele, il regno di Dio arriva alla corte di Nabucodonosor, il quale riconosce, al versetto 47, che “il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei segreti.” L’uomo più importante e potente del mondo inizia a paragonare il vero Dio a tutti i dei nei quali aveva creduto fino ad ora.
Tramite noi ancora oggi questo regno infinito, illimitato, eterno di Dio arriva e penetra nei tanti regni dove il Signore chiama i suoi seguaci a vivere.
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