Spero che abbiate beneficiato del libro di Daniele fino ad ora. è un libro incredibile perchè ci dimostra chiaramente che vivere in maniera fedele a Dio anche in un contesto ostile è possibile.
Abbiamo percorso tutta la vita di Daniele insieme. Dall’arrivo a Babilonia e la coraggiosissima richiesta di non contaminarsi con il cibo del re, passando per l’interpretazione del sogno in Daniele 2 nel quale Dio rivela a Daniele il contenuto del sogno con l’enorme statua che viene distrutta da una pietra in modo che lui possa riferirlo al re, passando poi per Daniele 3 e la fede incredibile degli amici di Daniele che rifiutano di commettere idolatria, vengono gettati in una fornace ardente e miracolosamente escono indenni. Nel capitolo 4 di Daniele, il re viene di nuovo turbato da un sogna, e questa volta prima Daniele avvisa il re, poi il re viene colpito dal Signore come il sogno aveva predetto e diventa simile ad una bestia, prima di umiliarsi, pentirsi e lodare il Signore. Nel capitolo 5 abbiamo visto Daniele interpretare la scritta sul muro la notte stessa dell’uccisione del re Baldassar e infine nel capitolo 7 abbiamo visto un Daniele ormai vecchio, vivere in maniera esemplare davanti a Dio e agli uomini ma venire comunque ingiustamente condannato e gettato in una fossa dei leoni dalla quale esce miracolosamente vivo.
Fino a questo punto il libro ci ha dato più che a sufficienza. Ci ha guidato passo passo nella comprensione su come vivere in maniera piena la vita anche da esuli, una vita incentrata su Dio, ovunque noi siamo e a prescindere dalle circostanze, proprio come ha fatto Daniele, che è stato uno statista incredibile, un uomo di stato che ha operato nel mondo, in uno dei posti più oscuri e difficili, contribuendo alla vita politica di Babilonia rivestendo un’importanza di rilievo storico.
Quindi nessuno si sarebbe sorpreso se la storia fosse finita qui. Anche perchè, ricordate com’era finito il capitolo 6?
Daniele 6:28 Daniele prosperò durante il regno di Dario e durante il regno di Ciro, il Persiano.
Un finale perfetto, un happy ending degno del miglior film d’azione di Hollywood. Invece la storia non finisce qui. Si passa dal film d’azione avvincente, lineare, semplice, accattivante…a questo (FOTO) un film psichedelico dalla trama oscura ed inquietante.
Con gli ultimi 6 capitoli del libro di Daniele, infatti, si passa da un genere principalmente narrativo, ad un genere apocalittico. E sarebbe facile pensare di ignorare questi ultimi capitoli. In effetti, molti lo fanno. Ma in questo modo perdiamo l’opportunità di godere di interi capitoli che il Signore ci ha voluto donare, per la nostra edificazione, per la nostra crescita per la nostra fede.
Quindi non cediamo alla tentazione di passare oltre, di chiudere questa anteprima che ci lascia un pò perplessi e turbati (foto) e ci addentriamo.
Tra le varie risorse su Daniele, mi ha aiutato molto nell’interpretazione e preparazione di questo messaggio il commentario di David Helm, Daniel for you.
Una cosa è utile ricordare quando si parla di letteratura apocalittica: è simbolica. Le immagini non ci vengono date secondo parametri umani, secondo valori come il tempo e lo spazio umano, ma sono simboli che devono trasmettere dei concetti. Possono essere anche simboli di qualcosa di concreto, ma Dio ha voluto trasmettere queste nozioni attraverso delle immagini.
Daniele 7:1 Nel primo anno di Baldassar, re di Babilonia, Daniele fece un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e ne fece il racconto.
2 cambiamenti. Siamo tornati indietro nel tempo e Daniele non è più l’interprete di sogni altri ma riceve lui stesso e, come vedremo, ha bisogno di un interprete.
Il messaggio non è più per il popolo straniero, ma per il popolo di Dio. Daniele è un destinatario delle visioni di Dio, come lo siamo tutti noi.
Quattro bestie e quattro regni
2 Daniele disse: «Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar Grande i quattro venti del cielo. 3 Quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall’altra. 4 La prima era simile a un leone e aveva ali d’aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un cuore umano. 5 Poi vidi una seconda bestia, simile a un orso; essa stava eretta sopra un fianco, teneva tre costole in bocca fra i denti e le fu detto: “Àlzati, mangia molta carne!” 6 Dopo questo, io guardavo e vidi un’altra bestia, simile a un leopardo con quattro ali d’uccello sul dorso; aveva quattro teste e le fu dato il dominio. 7 Io continuavo a guardare le visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventosa, terribile, straordinariamente forte. Aveva grossi denti di ferro; divorava, sbranava e stritolava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna. 8 Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte. Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunciava parole arroganti.
Il film inquietante che Daniele vede si apre con la scena di un gran mare in burrasca. Il mare mosso biblicamente cosa rappresenta? Rappresenta il caos, il male. Dal mare sorgono 4 bestie e possiamo già Immaginare che non rappresentano qualcosa di buono. Un leone con le ali d’aquila. Un orso con famelico. Un leopardo con ali e quattro teste. Ed infine la quarta e ultima bestia, la più terribile di tutte.
Le quattro bestie rappresentano quattro regni, o quattro re. Il versetto 17, infatti, che leggeremo fra un attimo, dice: 17 “Queste quattro grandi bestie sono quattro re che sorgeranno dalla terra;
Andando ad analizzare queste quattro bestie si può vedere che la visione di Daniele sembra riproporre il sogno che il re Nabucodonosor aveva fatto nel capitolo 2. Ricordate il sogno della statua, una statua con quattro parti diverse?
Il leone sembra rappresentare l’impero babilonese e in particolare Nabucodonosor. Il leone è il simbolo dell’impero Babilonese. La bibbia stessa parla di Nabucodonosor come di un leone: Geremia 50:17 Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia;il re di Assiria, per primo, l’ha divorata;e quest’ultimo, Nabucodonosor, re di Babilonia,le ha frantumato le ossa». Successivamente sappiamo che nella sua umiliazione, a Nabucodonosor crebbero i capelli come? Come penne delle aquile. Versetto 4 finché non le furono strappate le ali; fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un cuore umano. Esattamente quello che è successo a Nabucodonosor.
L’orso di conseguenza dovrebbe essere l’impero Medio Persiano, con re Dario. L’orso si erge su un fianco a discapito dell’altro, apparentemente ad indicare il sopravvento della parte persiana su quella media.
Dopo questo impero arrivano i greci con Alessandro Magno, che costruì un impero vastissimo in pochissimo tempo. Il terzo animale è un leopardo, un predatore particolarmente veloce, con quattro teste. Incredibilmente alla morte di Alessandro Magno, l’impero viene diviso tra quattro successori di Alessandro Magno, conosciuti come Diadochi, ed erano quattro: Cassandro, Lisimaco, Tolomeo e Seleuco. Dopo la morte di Alessandro, l’impero fu diviso tra questi generali, che si estesero le zone sotto la loro influenza.
Cassandro: Regnava sulla Macedonia e sulla Grecia.
Lisimaco: Governava la Tracia e l’Asia Minore occidentale.
Tolomeo: Controlava l’Egitto, la Celesiria, la Fenicia e la Giudea.
Seleuco: Aveva il controllo sulla Siria, Babilonia e l’Asia Minore orientale.
La quarta bestia, infine, sembra rappresentare l’impero Romano, un impero potente, violento, con 10 corna, simbolo di potenza e/o di re. La bestia ha denti di ferro, come i piedi della statua del capitolo 2. La particolarità di questa bestia è che sembra essere particolarmente blasfema, con un corno che dice cose malvage e arroganti.
Spero che questa interpretazione vi abbia convinto. Ma magari potreste pensare che allora questi versetti non hanno niente a che fare con noi perché sono cose già successe nel passato. Ma dobbiamo ricordarci che la letteratura apocalittica non va usata per identificare solo un evento nella storia. Come vedremo anche nei prossimi versetti, il genere apocalittico è spesso ciclico e anche atemporale.
Giovanni, nella sua apocalisse, ha una visione simile a quella di Daniele
Apocalisse di Giovanni 13:1-2
[1] Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi. [2] La bestia che io vidi era simile a un leopardo; i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone. Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.
In questo caso gli elementi delle bestie di Daniele sembrano essere messe in insieme per descrivere un’unica singola bestia, l’impero Romano.
Il senso è questo: noi viviamo sotto questi regni, sotto queste bestie, che agiscono guidati dal diavolo in maniera malvagia, soprattutto nei confronti del popolo di Dio. A volte in maniera violenta. Altre volte in maniera più subdola e accattivante. Pensate all’impero romano per esempio. Una faccia dell’impero romano era rappresentata dalla forza opprimente dell’esercito diviso in legioni. Non ci è difficile pensare, oggi, a regimi totalitari come quello della corea del Nord. Ma l’altra faccia dell’impero romano era quella della pax romana, che prometteva pace e prosperità a chiunque si sottometteva e adeguava all’impero romano. E in questo senso non è difficile, oggi, associarlo ad imperi che promettono prosperità, come il capitalismo, o l’impero dei social media. Questi imperi si presentano come accattivante a pacifici, ma in realtà la Bibbia li presenta come delle bestie fameliche.
Stiamo attenti a non cedere alle menzogne di questi regni. A non ricercare la prosperità economica a discapito della prosperità spirituale. Stiamo attenti a non adeguarci a quello che dicono i nostri cellulari, a non far dettare ai social media i nostri valori, le nostre priorità. Il rischio è di venire sbranati dalla bestia.
Il vegliardo e il Figlio d’uomo
9 Io continuai a guardare e vidi collocare dei troni, e un vegliardo sedersi. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano simili a lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono, che aveva ruote di fuoco ardente. 10 Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti. 11 Io guardavo ancora, a motivo delle parole arroganti che il corno pronunciava; guardai fino a quando la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto, gettato nel fuoco per essere arso. 12 Le altre bestie furono private del loro potere; ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un tempo determinato.
13 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo. Egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; 14 gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.
Nei primi 8 versetti ci sono stati presentati 4 regni, simboleggiati da quattro bestie. In contrasto nei versetti ci viene presentato un vegliardo, antico di giorni. Notate insieme a me le sue caratteristiche, è estremamente vecchio (eternità), i capelli e la veste sono bianchi (purezza), e tutto attorno a lui è fuoco, simbolo di giudizio e di purezza. Una folla senza fine di persone serve il vegliardo, che siede su un trono, simbolo ovviamente di sovranità incontrastata. Inoltre il vegliardo presiede un giudizio. Penso sia chiaro chi rappresenta il vegliardo, giusto? Siamo di fronte all’eterno, immutabile, Signore dell’universo, Dio Padre, Dio giudice, Dio sovrano.
Il corno e tutte le bestie vengono giudicati sulla base dei libri a disposizione del giudice. Il corno parlante in particolare viene ucciso e il suo corpo arso.
Sulla natura di questo corno ci sono state tante proposte e speculazioni. E in un certo senso forse esso rappresenta tutti coloro che si oppongono a Dio in maniera plateale. Il messaggio è questo: tutti i corni, tutti gli anticristi, tutti coloro che verranno mandati da satana contro Dio verranno giudicati e condannati. E questa interpretazione è in linea con un ultimo corno, un ultimo anticristo particolarmente blasfemo che si manifesterà negli ultimi tempi.
Sono tentato di pensare anche un’altra cosa. Sono caduto a riguardo perché ho il sospetto di essere influenzato dalla mia teologia escatologica, ovvero la teologia degli ultimi tempi. penso che il corno potrebbe rappresentare satana. Satana che viene giudicato e condannato per mezzo della morte e resurrezione di Cristo. Mi viene da pensare questo perché nonostante sia stato sconfitto il corno, alle bestie, anch’esse già sconfitte, viene permesso ancora di operare, che mi sembra proprio la fase in cui viviamo noi ora. Cristo ha vinto il nemico, ma stiamo ancora aspettando il suo ritorno.
Ed è proprio Cristo che viene presentato nei versetti 13-14. Cristo? Si, Cristo.
- Cristo stesso sceglie Figlio dell’uomo come titolo durante la sua vita terrena (Marco 2:10,
28; 8:31, 38; 9:9, 12, 31; 10:33, 45; 13:26; 14:21, 41, 62)
- Al Figlio d’uomo vengono dati dominio, gloria e regno. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.
Paolo dice Filippesi 2:8-11 che Gesù…
“[8] trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. [9] Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, [10] affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, [11] e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.”
Se in Daniele 2 il regno eterno viene associato ad una pietra che riempie la terra, in questa visione diventa chiaro che il regno eterno, che è un tema dominante del libro, è da associare con un figlio d’uomo, il figlio dell’uomo che viene innalzato tramite l’ascensione dopo la sua morte e resurrezione per sedersi alla destra di Dio.
Ha Daniele e, tramite di lui, è dato di intravede Cristo. E, in un mondo difficile, ostile, gli viene mostrato che Cristo regnerà per sempre.
La stessa visione che doveva incoraggiare Daniele dovrebbe incoraggiare anche noi.Non sappiamo quante bestie ci saranno, non sappiamo ancora quanti regni terreni cercheranno di perseguitare il popolo di Dio, ma la vittoria, il dominio, l’autorità è già stata conquista da Cristo. Se hai creduto in Gesù, se hai dato la tua vita a lui, sei al sicuro per sempre. Il suo dominio è eterno.
Il coraggio di alzarci ogni mattina, prendere decisioni scomode, vivere per la gloria di Dio, affrontare montagne e e ostacoli viene dal sapere che Cristo regna.
Vangelo secondo Marco 14:61-62 NR06
[61] Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?» [62] Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo».
Il Regno dei santi
15 «Quanto a me, Daniele, il mio spirito fu turbato dentro di me e le visioni della mia mente mi spaventarono. 16 Mi avvicinai a uno dei presenti e gli chiesi il vero senso di ciò che avevo visto. Egli mi rispose e mi diede l’interpretazione delle visioni: 17 “Queste quattro grandi bestie sono quattro re che sorgeranno dalla terra; 18 poi i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente”.
19 Allora volli conoscere la verità intorno alla quarta bestia che era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva denti di ferro e unghie di bronzo, che divorava, sbranava e calpestava il resto con le zampe. 20 Chiesi pure spiegazioni delle dieci corna che aveva sul capo, del corno che spuntava e davanti al quale ne erano cadute tre; quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti, e appariva maggiore delle altre corna. 21 Io vidi quel corno fare guerra ai santi e avere il sopravvento, 22 finché non giunse il vegliardo. Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno.
23 Ed egli mi disse: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. 24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. 25 Egli parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo. 26 Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. 27 Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno”.
28 Qui finisce il racconto. Quanto a me, Daniele, fui molto spaventato dai miei pensieri e il mio volto cambiò colore. Ma conservai tutto questo nel mio cuore».
I versetti 15 e 28 dimostrano come queste visioni non sono certo rassicurante per Daniele, il quale è turbato. Daniele è in esilio e la prospettiva di vivere sotto le bestie in attesa della manifestazione del Figlio dell’uomo evidentemente non lo lasciano tranquillo. E quello che c’è in mezzo, nei versetti 16-27 avrebbero dovuto probabilmente rassicurarlo.
Diciamo che la figura che viene interpellata da Daniele ha un modo perlomeno dubbio di incoraggiarlo. Nel versetto 17 dice che le quattro bestie sono quattro regni che sorgeranno sulla terra. Al versetto 20 viene descritto di nuovo il corno che proferiva parole malvage. E dal versetto 23 a Daniele viene detto che la quarta bestia è un regno che calpesterà, divorerà, frantumerà. L’undicesimo corno è re che ucciderà altri re. Inoltre egli, versetto 25, “parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo”.
Non proprio l’incoraggiamento più rassicurante che si possa ricevere. Ma per ben 3 volte in questi versetti vengono ripetuti concetti simili.
Guardate insieme a me. Il regno delle bestie e del corno prosegue fino ad un tempo e:
- 18 poi i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente.
- 22 finché non giunse il vegliardo. Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno.
- 26 Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. 27 Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno”.
Non solo il regno di Cristo è eterno. Il suo regno viene affidato ai santi, a coloro che hanno resistito alle tentazioni del mondo e che hanno sofferto a causa della persecuzione a motivo della loro fede. Coloro che sono stati resi santi grazie all’opera di Cristo, regnano e giudicano l’universo intero.
Anche in questo caso, Daniele riceve un’anticipazione che verrà confermata nel nuovo testamento e nell’Apocalisse. Ovvero che il regno di Cristo è eterno e che lui affida questo regno ai suoi sudditi.
Apocalisse di Giovanni 5:9-10 [9] Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, [10] e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
Con il ritorno di Cristo le dinamiche di questo mondo saranno capovolte e coloro che Cristo ha conquistato per se, il suo popolo, regnerà sulla terra per sempre. Coloro che hanno deposto la propria vita per Cristo, saranno innalzati con lui, coloro che si sono umiliati nella vita di tutti i giorni, nei rapporti quotidiani, nelle sfide della vita per Cristo riceveranno il posto più prestigioso in tutto l’universo.
Sei consapevole di questa realtà? Stai vivendo di conseguenza? La Parola di Dio ci dice che siamo già con Gesù, seduti alla destra del Padre. È una realtà che già deve essere vissuta in questa vita. Come lo farai?
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