Giovanni 3: 16- La Natura, il Cuore, la Missione di Dio.

Ogni giorno abbiamo a che fare con tante persone: famigliari, amici, colleghi di lavoro, commessi nei negozi, persone che frequentano la tua stessa palestra, professori, studenti, sconosciuti sulla strada. Ed è sempre difficile discernere che tipo di persone abbiamo di fronte. Ci possiamo fidare? Possiamo vedere quello che fanno, ma sono sincere? A volte possiamo capire che tipo di persone sono, ma non sappiamo esattamente quello che fanno. A volte abbiamo delle conversazioni super profonde con degli sconosciuti, conversazioni nelle quali le persone aprono il loro cuore ma ci manca il contesto per capire che tipo di persone sono e cosa hanno fatto nella vita.

Quando però riusciamo ad intravedere la natura, il cuore e l’operato delle persone, allora iniziamo ad avere un quadro completo grazie al quale inquadrare meglio le persone.

 

Come probabilmente sapete il salmo 119 è il salmo più lungo che esista ed è un salmo che ha come tema la Parola di Dio. È un salmo che esalta la parola di Dio, è un salmo che difende la Parola di Dio, è un salmo che richiama il lettore a prendere sul serio la parola di Dio e a mettere in pratica la Parola di Dio perché osservando la parola di Dio possiamo trovare vita, speranza, gioia, perseveranza.

 

Il versetto 105 dice che la parola di Dio è come una lampada al nostro piede e una luce sul nostro sentiero. La Parola di Dio ha questa capacità perché in essa scopriamo la natura, il cuore e la missione di Dio.

 

Nella Bibbia ci sono tanti testi che non sono molto famosi, e spesso mi piace studiarli e parlare di questi testi. Ma ci sono anche tanti versetti famosi, versetti che conosciamo a memoria e che abbiamo ripetuto tantissime volte. Anche questi sono testi belli da studiare e su cui discutere. 

 

Qual è secondo voi il versetto più famoso della bibbia, il versetto più citato della Bibbia?

 

Molto probabilmente è Giovanni 3:16: Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

 

Ci possono essere tante ragioni che rendono un versetto più citato, più amato, più memorizzato di altri. In questo caso credo che sia un versetto così spesso citato perché in poche parole Gesù descrive la natura, il cuore e la missione di Dio. E proprio di questo abbiamo bisogno per conoscere ancora di più Dio, fidarci di più di lui e ubbidire a lui.

 

Eppure non mi sono mai soffermato a riflettere troppo su Giovanni 3:16, forse proprio perché è così famoso. Invece ultimamente questo versetto mi rimbomba in testa. Dovete sapere che io e mia moglie siamo sposati da poche settimane e per la nostra luna di miele siamo andati in Africa, in Tanzania. Durante la luna di miele abbiamo visitato una missione, e osservando la realtà di questo posto, l’importanza della missione, il bisogno di questo posto mi è venuto in mente questo versetto.

 

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

 

Voglio riflettere insieme a voi su questo versetto. Probabilmente non dirò niente di nuovo, ma non abbiamo bisogno di sentire sempre qualcosa di nuovo. Abbiamo bisogno di meditare sulla natura, il cuore e la missione di Dio.

 

Le parole di questo versetto vengono dall’inizio del Vangelo di Giovanni. Gesù è stato battezzato da Giovanni battista, ha chiamato i primi discepoli e ha operato il primo miracolo, la trasformazione dell’acqua in vino alle nozze di Cana.

 

Le parole e i miracoli di Gesù iniziano a diventare famosi, al punto che un certo Nicodemo, un fariseo, va a cercare Gesù nel pieno della notte per fargli delle domande. E proprio all’interno di questo episodio che Gesù esprime queste famosissime parole:

 

Vangelo secondo Giovanni 3:14-17

[14] E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, [15] affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. [16] Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. [17] Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

 

Guardiamo insieme a questo versetto.

 

Perché Dio

Intanto Dio. A chi ci rivolgiamo noi? A Dio. Si inizia con Dio. Non siamo soli in questo universo , non siamo frutto del caso o del caos. Dio c’è e Il Dio creatore dell’universo, il Dio sovrano, il Dio onnipotente e onnipresente e onnisciente, il Dio 3 volte santo. L’unico vero Dio. Ecco la natura di Dio. Non c’è nessuno come Dio, non c’è nessun altro che può pensare di sedersi al tavolo di Dio come suo pari, non c’è nessun altro che è composto della stessa materia, della stessa stoffa di Dio.

 

Questo Dio così grande, così potente, così immenso dovrebbe suscitare tremore, timore, paura. Ed è giusto che sia così. Quando sei in viaggio per l’Africa e ti ritrovi vicino ad un leone, la prima reazione è di timore. Abbassi la voce. Cerchi di non disturbare. Riconosci la maestosità e la potenza dell’animale che hai di fronte a te.

 

Questo solo per un leone. Immaginiamoci invece Dio e la sua grandezza, Dio, unico nel suo genere. Dio trino e unico. Dio al centro dell’universo, Dio che prende l’iniziativa. Non c’è scritto “perchè l’uomo ha deciso”, o “perchè noi abbiamo domandato.” Ma c’è scritto “perché Dio.” Dio è sovrano, Dio agisce, Dio compie.

 

Subito dopo aver presentato Dio, Gesù dice qualcosa che non ci saremmo aspettati. Questo Dio così grande, santo e potente, che incute timore…ha tanto amato.

 

Ha tanto amato

Dopo aver presentato la natura di Dio Padre, il Figlio parla del suo cuore. E il suo cuore e caratterizzato non da superbia, da giudizio, da rancore, da rabbia. Ma da amore. Da tanto amore.

 

Il Dio che si rivela nella sua parola è un Dio d’amore. Ecco cosa caratterizza il cuore di Dio, l’amore. Dio è amore, come scriverà lo stesso Giovanni nella sua prima lettera. Non si può pensare a Dio, interagire con Dio e non prendere in considerazione il suo amore.

 

Fermati a riflettere 3 secondi su Dio, e ripeti a te stesso: Dio è un Dio che ama tanto, che mi ama tanto.

 

Oggi si parla tanto d’amore. In quanto missionari di Dio evangelizziamo persone che parlano spesso di amore: amore per la propria famiglia, per il proprio lavoro, per la propria squadra di calcio, per le proprie passioni. Tutto questo amore è basato sull’io e su quello che io posso ricevere in cambio. Amo la mia famiglia perché mi offre protezione. Amo il mio lavoro perché mi offre uno status. Amo la mia squadra di calcio perché mi fa emozionare.

 

L’amore di Dio invece è diverso. Cosa ha amato Dio?

 

Il Mondo

Dio non ha amato qualcosa facile da amare. Dio non ha amato qualcosa che poteva dargli qualcosa in cambio. Dio ha amato il mondo e non lo ha fatto perché ne aveva bisogno o perché poteva trarne qualcosa in cambio. E la vastità di questa frase, il fatto che lui abbia amato tutto il mondo mi ha colpito mentre ero in Africa.

 

Nella mia vita ho viaggiato tanto e visto tanti paesi, ma mentre stavo visitando un piccolo villaggio Masai in Tanzania mi ha colpito quanto grande fosse l’amore di Dio. Dio non ha amato solo me, non ha amato solo gli italiani, o gli europei, o i brasiliani, o gli ebrei. Dio ha amato il mondo. E qual’è la misura di questo amore? Tanto. Dio ha tanto amato il mondo. Dove non arriva la corrente, dove non arriva l’acqua potabile, dove non arriva l’alfabetizzazione, arriva l’amore di Dio.

 

Dio ha amato tutto il mondo. Ha amato anche i Masai, che sono una delle tribù più antiche dell’Africa. Ha amato i Masai che vivono nella poligamia, che sono animisti e adorano la natura, gli alberi, le montagne. Dio ha amato anche i Masai, che circoncidono i ragazzi grandi e effettuano mutilazioni genitali femminili in modo che non provino piacere nell’atto sessuale. Dio ha amato i Masai, così come ogni altra singola tribù, dialetto, gruppo etnico presente su tutta la faccia della terra.

 

Dio non ha amato solo le persone che mi stanno simpatiche, le persone che mi piacciono. Dio ha amato tutto il mondo. Ogni singola persona che incontrerai nei tuoi sforzi evangelistici è stata amata da Dio, a prescindere da come si veste, da come parla, da cosa fa nella vita. A prescindere dal colore delle pelle, a prescindere dalla bellezza o meno, a prescindere che sia uomo o donna, bambino o anziano. Forse nella tua vita non incontrerai Masai, ma atei, agnostici, musulmani, persone religiose e persone non religiose, scettici e critici, intellettuali e semplici. Sei disposto ad amarli con l’amore di Dio?

 

Che ha dato il suo unigenito Figlio

Tutti noi amiamo parlare di amore. Come vi ho detto, sono sposato da poche settimane e durante il matrimonio ho pronunciato delle bellissime promesse. Non sto scherzando. Erano proprio belle. Stefania era bellissima, eravamo circondati da amici e parenti in un posto bellissimo, avevamo sentito una bellissima predicazione. Dire ti amo è stato semplice.

 

Eppure in queste settimane ho avuto la conferma che amare a parole è semplice, ma amare nei fatti, praticamente, è molto più difficile.

 

Che bello che Dio non ha amato solo a parole, che Dio non si è tirato indietro quando le cose sono diventate più difficili. Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico Figlio. Che grandissima dimostrazione di amore concreto e reale.

 

Dio Padre ha dato la persona più preziosa che aveva, per amore. Lo ha dato sapendo che sarebbe stato ucciso. Lo ha dato sapendo che avrebbe dovuto giudicare il figlio a causa del tuo peccato e del mio peccato. 

 

A volte quando pensiamo alla missione pensiamo alle cose a cui dobbiamo rinunciare: il cibo di casa, il proprio letto,una serie TV su Netflix, la possibilità di fare carriera a lavoro, i nostri risparmi, il comfort della vita di tutti i giorni. Tutte cose bellissime. Ma che impallidiscono quando pensiamo che Dio Padre ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unico Figlio, il Figlio che era con lui dall’eternità, il Figlio che era lui stesso Dio.

 

Affinché chiunque creda non perisca ma abbia vita eterna

 

Abbiamo visto la natura di Dio. Lui solo è Dio.

 

Abbiamo visto il cuore di Dio, un cuore pieno d’amore.

 

E abbiamo iniziato a vedere la missione di Dio. La missione di Dio consiste nel mandare, nell’offrire, nel dare il suo unigenito Figlio.

 

Qual è l’obiettivo di questa missione? Affinché chiunque creda non perisca ma abbia vita eterna. L’obiettivo della missione è portare Cristo ad un mondo che sta morendo, che sta andando incontro alla morte e al giudizio, che sta per essere condannato in modo che esso si salvi. L’obiettivo della missione di Dio è la salvezza di chiunque crede.

 

Il contesto italiano è un contesto in cui la salvezza si ottiene attraverso opere buone o al massimo per raccomandazioni. Diffidiamo di tutto quello che ci viene regalato, o delle cose che sembrano troppo belle. Anni fa camminavo per Lucca ed ad un certo punto mi si è avvicinato un signore che, con entusiasmo, quasi urlando, mi ha detto “guarda che in quella gelateria regalano gelati.” Wow, gelati gratis! Era una notizia bella, quasi troppo bella per essere vera. Invece era proprio così!
Come uomini e donne facciano lo stesso con la salvezza che Cristo offre: è troppo bello per essere vero! E’ troppo facile!

 

La salvezza dell’essere umano è un dono gratuito che si riceve credendo, solo per fede, solo riconoscendo che quell’uomo che è stato mandato dal Padre a morire sulla croce, che è stato innalzato come il serpente di Mosè nel deserto, è morto affinché noi, credendo in lui, potessimo vivere. La sua morte ha preso il posto della nostra morte. Non possiamo fare niente per conquistare la vita, solo accettarla per fede.. è il vangelo, è la buona notizia di Dio. Che lui ha fatto quello che noi non avremmo mai potuto fare.

 

Abbiamo guardato insieme alla natura, al cuore e alla missione di Dio. Riflettiamo ora un attimo insieme su cosa questo significa per noi.

 

Qual è la nostra natura? Siamo creature che si sono ribellate ma che sono state amate e salvate da Cristo.

 

Qual è il nostro cuore? Il nostro è un cuore di pietra che è stato rimpiazzato dal Signore un cuore di carne, un cuore nel quale dimora il suo Spirito e nel quale lui incide la sua parola, la stupenda parola del salmo 119, in modo che ora possiamo veramente fare quello che il salmista dice al versetto 112 Ho messo il mio impegno a praticare i tuoi statuti, sempre, sino alla fine.

 

Qual è la nostra missione? La nostra missione consiste nel portare avanti la missione di Dio, la Missio Dei. Cosa ha fatto Dio? Ha dato il Figlio.

 

Come si manifesta questo amore di Dio per il mondo? Attraverso di noi, attraverso uomini e donne che hanno ricevuto il Figlio e che lo portano ad altri che ancora non lo conoscono. Cosa dobbiamo fare quindi noi? Anche noi dobbiamo dare il Figlio. Nei nostri sforzi missionari dobbiamo aiutare chi è nel bisogno, dobbiamo costruire scuole, dobbiamo dare medicinali a chi è ammalato, dobbiamo essere un orecchio disposto ad ascoltare le persone che stanno soffrendo. Ma se non portiamo, se non diamo, se non annunciamo Cristo come unica via di salvezza non stiamo facendo missione secondo il modello che Dio Padre ci ha mostrato.

 

Perché fare missione? Non perché è la cosa giusta da fare, non perché siamo costretti, non per guadagnarci qualcosa. Ma per amore. Siamo stati amati in maniera incondizionata e di conseguenza vogliamo amare. E il modo migliore per amare il prossimo è portare Gesù.

 

Non sarà sempre facile. In questo momento lo Spirito Santo sta applicando queste verità nei vostri cuori e forse sentite l’entusiasmo e la gioia del vangelo che infiamma i vostri cuori. Ma non sarà sempre facile.

 

Dare l’unigenito Figlio affinché fosse deriso, torturato e ucciso ingiustamente non è stato facile.

 

Lasciare la gloria del cielo per vivere su questa terra, farsi servo non deve essere stato facile per Cristo Gesù.

 

Essere discepoli di Cristo e strumenti per l’avanzamento del Regno non è semplice. Ma “Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. [6] Se ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni.” (Salmi 126:5-6).

 

Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio affinché tu non perisca ma abbia vita eterna. Se non hai ancora creduto, stai andando incontro alla morte eterna. La buona notizia è che anche in questo preciso momento tu puoi decidere di credere nel Figlio.

 

Se lo hai già fatto, se hai creduto in Gesù, se hai creduto alla natura, al cuore e alla missione di Dio per te, devi rendere partecipe gli altri di questo. Conoscere Dio, sapersi amati da lui alimenta il desiderio di portare avanti la sua missione. Accetterai l’invito ad impegnarti a condividere Gesù con tutto il mondo?

 

 

 

 

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *