Vi ricordate di cosa abbiamo parlato la volta scorsa? Riporre la fede in Gesù che equivale a riporla in Dio Padre. Chi era il grande assente nel discorso di Gesù? Lo Spirito Santo. Spirito Santo del quale parla Gesù nel prosieguo del suo discorso con gli 11 discepoli rimasti nella stanza. è giusto però notare che il testo che abbiamo letto fa parte di un discorso più ampio e il brano che abbiamo letto oggi ha tanti aspetti in comune con il testo della scorsa volta.
Innanzitutto ricordiamoci che Gesù vuole soprattutto incoraggiare i suoi discepoli, come abbiamo detto l’ultima volta, e possiamo notare in questo al versetto
27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.
Inoltre notate, nella lettura che sto per fare, quanto sia centrale, nel discorso di Gesù, la figura del Padre. In tutto il capitolo il Padre viene citato 22 volte. La relazione tra il Padre e il Figlio è predominante e importante. La relazione tra Padre e Figlio può essere spiegata come un circolo virtuoso all’interno chi ama Gesù osserva i suoi comandamenti, chi osserva i comandamenti di Gesù è amato da Gesù e dal Padre, che dimora presso coloro che amano il Figlio. Non potremo soffermarci su questi aspetti, ma notate come tutto è tenuto insieme dall’amore, dal desiderio di Dio di essere insieme all’uomo, dal piacere che l’uomo di Dio prova nel ubbidire ai suoi comandamenti. Ogni elemento rafforza positivamente l’altro e il legame diventa sempre più forte.
E, all’interno di questo circolo virtuoso, dobbiamo aggiungere un altro elemento, dono del Padre in Cristo Gesù: lo Spirito Santo, sul quale ci soffermeremo in questo messaggio.
Ma prima di leggere il testo voglio aprire una piccola parentesi: uno dei motivi per i quali ho deciso di affrontare il tema “discepoli” dal Vangelo di Giovanni è perchè credo sia importante ricordarci che Gesù è venuto per essere seguito da coloro che lo amano, è importante ricordarci che Gesù richiede un impegno da parte nostra, una prima volta quando affidiamo la nostra vita a lui ma anche giorno dopo giorno.
E alcune di queste predicazioni, come queste sul capitolo 14, possono magari sembrarci inutilmente noiose o troppo teoriche con poche applicazioni pratiche. Ma vi invito a riflettere sul fatto che queste verità, in chi riponiamo la nostra fede e come lo facciamo, in che modo agisce lo Spirito è teologia altamente pratica, che modella il modo in cui affrontiamo la vita, soprattutto le sfide e gli ostacoli della vita.
14:15 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. 19 Ancora un po’ e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo, e voi vivrete. 20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me, e io in voi. 21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».
22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» 23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio lo amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; 26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
27 Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.
28 Avete udito che vi ho detto: “Io me ne vado, e torno da voi”; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre [mio] è maggiore di me. 29 Ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe del mondo. Egli non può nulla contro di me; 31 ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui.
Come sarebbe diversa la vita dei credenti senza lo Spirito Santo. Non credete? Gesù stesso afferma che l’arrivo dello Spirito nella vita dei discepoli sarebbe stato fondamentale. Guardiamo insieme quali sono i benefici dello spirito Santo per i discepoli.
Lo Spirito dimora nei discepoli
17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi.
La prima cosa che voglio esporre e che lo Spirito Santo vive dentro ai discepoli. Lo Spirito, così come il Padre e il Figlio, esiste da sempre ed e presente ovunque. Ma anche per lo Spirito Santo la croce di Cristo porta ad una nuova realtà, ad un modo più chiaro e profondo attraverso il quale operare nella vita delle persone.
Lo Spirito risiede permanentemente nelle vite dei credenti. Nell’antico testamento lo spirito santo è già presente, ma in maniera diversa e limitata. Qui invece Gesù sta promettendo ai suoi discepoli, e di conseguenza ai discepoli di oggi, che riceveranno lo Spirito Santo e che esso dimorerà dentro di loro. La volta scorsa abbiamo letto della promessa di Cristo di prepararci un posto per la nostra eternità, ma sin da ora Dio risiede dentro di noi attraverso lo Spirito Santo, Dio dimora in noi, non ci abbandona soli mentre aspettiamo il ritorno del Signore. Lo Spirito Santo risiede, dimora nei discepoli e solo nei discepoli. Alla domanda di Giuda, non L’iscariota, 22 «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» Gesù risponde dicendo 23 «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio lo amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.
I discepoli si aspettavano ancora una figura politica, famosa. In un certo senso Gesù si è manifestato a tutto il mondo. Pochissime persone non hanno mai sentito parlare di lui. Ma Gesù si è manifestato al mondo per farsi conoscere da pochi, da coloro che lo amano e nei cuori dei quali lui dimora.
Lo stesso vale per lo Spirito Santo. Esso può manifestarsi a tante persone, può influenzare tante persone, ma può solo dimorare dentro i discepoli. Se qualcuno crede che il fatto che lo Spirito possa risiedere dentro qualcuno non abbia una valenza pratica, si sbaglia di grosso.
Lo Spirito dimora nei discepoli per trasformali, per cambiarli, per migliorarli e fra le tante cose che lo Spirito fa mentre dimora nei discepoli, ne troviamo due nel testo che abbiamo letto.
Lo Spirito consola i discepoli
16 e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre:
Il termine che nella nostra versione è stato tradotto con consolatore, in altre traduzioni viene anche tradotto con aiutante e avvocato. In generale il termine ha un’accezione legale, “”uno che perora la causa di un’altra persona davanti ad un giudice, un avvocato difensore, un consulente per la difesa, un avvocato, un assistente legale.”
Qualcuno potrebbe giustamente far notare che lo Spirito Santo sembra essere un semplice doppione di Gesù. La Bibbia infatti afferma, in Romani 8:34, che
“Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.”
Lo Spirito serve allora veramente? Non basta Gesù? Innanzitutto è importante ricordarci del contesto di questo discorso. Gesù sta dicendo ai suoi discepoli che se ne sta andando e Gesù, per i suoi discepoli, è stato il consolatore e l’avvocato. Gesù ha fatto da parafulmini quando i discepoli erano stati accusati, Gesù li ha consolati quando le cose andavano male e ora che Gesù stava per andarsene i discepoli avevano paura di rimanere orfani, esposti, indifesi. La paura dei discepoli è giustificata: chi ci difenderà da ora in poi se tu te ne vai via?
Il Signore risponde dicendo: io non vi lascio soli, non vi lascio orfani, non vi lascio indifesi ma vi mando un altro consolatore. Non altro inteso come un altro tipo ma inteso come altro dello stesso tipo. In una predicazione ho sentito una bella spiegazione di questo concetto che vi ripropongo. Se io vi invitassi a casa mia e vi dessi del caffè e poi vi chiedessi “volete altro caffè” voi non vi aspettereste di vedermi uscire, andare a comprare un nuova moka e una miscela di caffè diversa, ma semplicemente di ricevere altro caffè, dello stesso tipo che vi ho già offerto ma comunque nuovo. è quello che promette Gesù con la venuta dello Spirito Santo. Così come quando riponiamo la nostra fede in Gesù la riponiamo anche in Dio Padre, allo stesso modo quando Gesù intercede per noi, riceviamo anche la difesa da parte dello Spirito Santo. Il Padre, il Figlio e lo Spirito sono un Dio, che si riceve in un pacchetto unico.
Ma allo stesso tempo Dio è trino, e all’interno di questa trinità c’è distinzione. Dimorando in noi lo Spirito intercede in maniera particolare per noi. Lo Spirito da dentro di noi perora, sostiene la causa di Cristo. Lo Spirito ci porta a Cristo. In un certo senso lo Spirito Santo non è tanto il nostro avvocato difensore, che è Cristo, ma è l’avvocato di Cristo nella nostra vita, esso ci ricorda di Gesù.
In Romani 8:34 abbiamo letto dell’intercessione di Cristo, ma Paolo, qualche versetto prima, aveva già parlato di quella dello Spirito
“26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso [per noi] con sospiri ineffabili”
Lo Spirito viene incontro alla nostra debolezza, ci aiuta a riporre la nostra fiducia in Cristo quando siamo tentati di riporre la nostra fiducia in altri dei, ci aiuta a ricordarci della grazia che abbiamo ricevuto in Cristo quando siamo tentati di disperare. Lo Spirito è quella voce che di fronte al nostro fallimento ci ricorda: Cristo ha pagato per il tuo fallimento, vivi nella sua grazia. Lo Spirito ci ricorda di pregare a Gesù e quando non siamo in grado intercede egli stesso per noi. Pensa a come cambia la tua vita di tutti i giorni a causa di questa verità.
Lo Spirito dimora nei discepoli, consola i discepoli e infine vediamo in Giovanni 14 che
Lo Spirito insegna ai discepoli
25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; 26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
La volta scorsa abbiamo parlato di addii. Spesso quando qualcuno muore si dicono frasi come “resterà sempre nei nostri ricordi”, “non sarà mai dimenticato”, “continuerà a vivere nei nostri cuori.” Davanti alla morte abbiamo paura di dimenticarci delle persone a noi care, abbiamo paura che il loro passaggio sulla terra non lasci alcuna traccia. Anche i discepoli avevano questo timore, avevano paura di dimenticarsi di Gesù. Avevano paura di dimenticarsi del suono della sua voce, del suo aspetto, del suo modo di camminare e di cucinare il pesce, ma soprattutto dei suoi insegnamenti, dei suoi consigli, del suo esempio.
Ma, Gesù, risponde a questa paura dicendo “io sto andando via, ma non vi lascio soli. Vi mando qualcuno che è come me”. E lo Spirito Santo ha il compito di ricordarci le cose che Gesù ha detto, ha il compito di insegnarci e spiegarci quello che Gesù ha detto. Lo Spirito avrebbe anche rivelato quelle cose per le quali i discepoli non erano ancora pronti (16:12-13). Gesù aveva parlato ai discepoli da fuori, ora invece i discepoli potevano contare sullo spirito che dimora dentro di loro per applicare le verità che avevano sentito dal Maestro.
è per questo motivo che c’è la predicazione. Attraverso la Predicazione ricordiamo, spieghiamo, presentiamo dal di fuori le parole di Gesù, guidati dallo Spirito, e preghiamo che lo stesso Spirito le faccia radicare dentro di noi.
La Bibbia ci dice che “12 la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.” La parola di Dio ha queste efficacia a causa dello Spirito Santo che tocca il cuore, che gli fa capire la necessità e l’importanza del Vangelo della parola di Dio. Lo Spirito insegna riguardo a Gesù, guida la nostra comprensione e il nostro apprendimento che porta al rinnovamento della nostra mente.
Pensiamo ancora che questo non abbia delle ripercussioni pratiche?
Possiamo quindi concludere citando le parole di speranza di Gesù che troviamo in Giovanni 16, sempre durante l’ultima cena, e sempre sull’importanza dello Spirito Santo:
5 «Ma ora vado a colui che mi ha mandato; e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?” 6 Invece, perché vi ho detto queste cose, la tristezza vi ha riempito il cuore. 7 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.
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