Qual è lo scopo della tua vita?
John Piper in un suo libro ha scritto: “Desidera che la tua vita conti per qualcosa di grande! Anela a che la tua vita abbia un significato eterno. Desideralo! Non scorrere attraverso la vita senza passione.”[1]
Non so se vi è mai capitato di leggere una storia dalla fine verso l’inizio. A volte osservare una storia dalla fine permette di notare sfumature e traiettorie che altrimenti sono facili da ignorare.
Leggere a ritroso è quello che faremo con questa nuova serie di messaggi. Una serie natalizia, nel senso che ci accompagnerà fino a natale ma non natalizia nel senso classico. Non guarderemo infatti a quello che è avvenuto prima della nascita di Gesù ma guarderemo alla nascita di Gesù a partire dalla fine della storia terrena di Gesù, perlomeno la fine della storia secondo il Vangelo di Matteo.
Andiamo quindi a leggere il testo di oggi. Siamo in Matteo 28. E mentre leggiamo domandiamoci: qual è stato lo scopo della vita di Gesù?
Matteo 28:16 Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. 17 E, vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. 18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
La nostra storia inizia, o finisce, così. Gesù, risorto, si presenta ai suoi discepoli. Si, proprio quei discepoli che lo avevano abbandonato, tradito, frainteso. Forse i discepoli si aspettavano di essere sostituiti. Forse i discepoli pensavano di aver perso la loro chiamata. Invece Gesù lì incontra sul monte dove tutto era iniziato, o dove tutto inizierà, se si va a ritroso, e non solo conferma il loro status di discepoli del Cristo, il Figlio di Dio, ma affida loro la sua missione, la missione di fare nuovi discepoli.
E voglio dirlo sin dall’inizio: questo testo non è solo per gli apostoli, o per i primi discepoli. Il Grande Mandato di Matteo 28 è per tutti noi!
Sentite questo estratto da un testimonianza condivisa da mia madre in chiesa a Isola del Gran Sasso:
Mi ricordo una volta, uno di quei pomeriggi, io ero ancora abbastanza piccola, quando dei missionari raccontarono e fecero vedere delle fotografie di bimbi africani malati. Mi ricordo bene che sentii forte il desiderio di diventare infermiera e di andare in missione … il Signore mi aveva fissato una chiamata nella mia mente che poi in effetti seguii … prima scegliendo il mestiere di infermiera e poi lasciando la mia terra per andare nel posto che Dio aveva scelto per me.
Noi, la chiesa, siamo i missionari che Gesù sta chiamando per compiere la sua opera.
Torniamo al nostro testo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
In questi versetti sono evidenti 3 punti:
- La presenza di Cristo nei credenti
- Il potere di Cristo sui credenti
- La missione di Cristo per i credenti
1. La presenza di Cristo nella vita dei credenti
L’ultima affermazione di Gesù, nel Vangelo di Matteo, o la prima nel nostro caso è: Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente.
Il Cristo risorto che si presenta ai discepoli promette loro di essere sempre con loro, di essere sempre con noi ogni giorno fino alla fine della storia.
La nascita di Gesù era stata annunciata dal profeta Isaia e Matteo riprenderà questa profezia all’inizio, o alla fine dal nostro punto di vista, della sua storia.
Matteo 1:23«La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi».
Ma Gesù non è venuto per essere in mezzo agli uomini per un periodo soltanto, soltanto durante la durata della sua vita terrena. Gesù è venuto fisicamente per vivere in carne in mezzo agli uomini e Gesù tornerà, fisicamente, per vivere in spirito in mezzo al suo popolo per l’eternità, ma nel periodo di mezzo, nel periodo del già ma non ancora, Cristo continua a camminare con la sua chiesa, ad essere vicino alla sua chiesa, a mobilitare e guidare la sua chiesa.
Ma come, dirà qualcuno,visto che Cristo non è più presente con noi? Calvino dice: la sua promessa di essere con noi fino alla fine del mondo è stata… realizzata per mezzo della sua ascensione: come il corpo è stato innalzato su tutti i cieli, così la sua forza effettiva si è estesa al di là di tutti i limiti del cielo e della terra.
Anche se non è fisicamente presente, Cristo è presente nel suo Spirito che risiede in noi, nella sua Parola che parla a noi, nelle preghiere che rivolgiamo a lui e le preghiere che lui rivolge al Padre per noi.
Cristo è presente nella sua chiesa, che è una manifestazione imperfetta di Cristo, ed è presente negli ordinamenti che ha lasciato alla sua chiesa, il battesimo e la santa cena, che sono segni materiali di realtà spirituali. In questi ordinamenti Cristo è presente spiritualmente e manifesta la sua presenza, la sua approvazione, la sua benedizione nell’anima del credente.
Gesù è con te quando ti alzi la mattina, quando esci di casa per andare a lavorare o studiare, quando usi il cellulare, quando spendi o ricevi dei soldi, quando vai a fare sport o arte, quando torni a casa, quando accendi la TV, quando vai a dormire, quando ti chiama a servirlo fuori dalla tua comfort zone.
2. Il potere di Cristo sui credenti
Gesù è con noi, sempre. E Gesù è con noi con il suo potere: 18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.
A Gesù è stato conferito ogni potere in cielo e sulla terra. Il termine greco tradotto con potere può essere definito così: il potere di colui alla cui volontà e ai cui comandi gli altri devono sottomettersi e obbedire, generalmente tradotto con autorità.[2]
Di nuovo, dobbiamo ricordarci chi sta parlando qui. Chi sta facendo questa affermazione? Il Cristo risorto, che noi troviamo all’inizio della nostra storia.
“Ogni potere mi è stato dato”…Grazie alla sua incarnazione, vita terrena, morte, resurrezione e ascensione Gesù ha ricevuto un nuovo potere, un nuovo ruolo, una nuova autorità. Pensateci un attimo! La potenza e il ruolo di Gesù sono cambiati, sono aumentati in un certo senso perché ha deciso di umiliarsi, di farsi uomo, di diventare il nostro Mediatore e il nostro Rappresentante. Dio Padre ha affidato a lui il ruolo di Giudice e Signore dell’universo.
Paolo spiega così questa trasformazione:
Filippesi 2:7 (Gesù)… svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
Giusto per contestualizzare un po’ questa potenza di Cristo, per vedere cosa significa per noi, facciamo una lista di aree sulle quali ha autorità e potere Gesù.
Gesù ha potere, ha autorità su:
- il tuo vicino di casa
- la tua banca
- il tuo collega di lavoro
- il tuo compagno di studio
- il tuo capo
- il tuo professore
- i tuoi soldi
- i tuoi debiti
- i tuoi genitori
- i tuoi figli
- i tuoi fratelli
- le tue paure
- i tuoi limiti
- i tuoi sbagli
- il tuo senso di colpa
- la tua apatia
- la tua pigrizia
- il tuo vittimismo
- il tuo orgoglio
- la tua ribellione
- le tue dipendenze
- la tua sessualità
- i tuoi peccati
- il tuo passato
- il tuo presente
- il tuo futuro
- i tuoi pensieri
- le tue scelte
- i tuoi progetti
- i tuoi doni
- satana
- le forze malvagie
- la depressione
- la malattia
- l’ansia
- la tua chiamata
- la morte
- il tuo destino eterno
La missione di Cristo per i credenti
Nei versetti 18 e 20 Gesù sottolinea la sua presenza e il suo potere: io sarò con voi, io ho ricevuto ogni autorità. Io, io, io. Gesù onnipotente, onnisciente, onnipresente. E quindi la logica conseguenza sarebbe che anche la missione sia portata avanti da lui, che lui si occupi da solo di questa cosa. Invece le promesse della presenza e il potere di Gesù fanno da sandwich, come due fette di pane, a quello che c’è al centro: ovvero la missione di Cristo per i credenti.
Io sono con voi, io ho ogni autorità, quindi VOI fate discepoli. Nella costruzione grammaticale greca il verbo fare è il verbo principale. L’obiettivo, il compito, la missione è questa: fare discepoli.
Gesù è venuto per acquistare, tramite la sua morte, un popolo. E ha affidato a noi il compito di far crescere questo popolo. Ora, so perfettamente che non siamo noi a convertire le persone. è solo Dio, per mezzo dello Spirito Santo, che può trasformare un cuore di pietra in un cuore di carne che sia disposto ad accettare il vangelo di Cristo Gesù. La missione è di Dio, missio Dei, appartiene a Dio, verrà portata a compimento da Dio ma gli strumenti che lui ha scelto siamo noi, io e te.
Gesù è venuto su questa terra, si è incarnato, ha deciso di morire per questa missione, per riscattare l’umanità che era altrimenti persa. Lo scopo della vita di Cristo è stata la missione. Gesù è nato con una missione.
Cosa stai facendo della tua vita? Stai dedicando la tua vita alla missione per la quale Cristo Gesù ha deciso di morire? O stai sprecando la tua vita dietro a cose che non sono importanti?
John Piper afferma: “qualunque cosa tu faccia, trova la passione della tua vita che sia centrata su Dio, che esalti Cristo e sia permeata dalla Bibbia; trova il modo di esprimerla, di viverla e di morire per essa. E farai una differenza che rimane. Non sprecherai la tua vita.”
Cari fratelli e care sorelle, dedichiamo la nostra vita a qualcosa che abbia un impatto eterno. Dedichiamo la nostra vita alla missione di Dio, che si è manifestata in Cristo Gesù e che ora è stata affidata a noi. Tutto il resto è secondario. Facciamo discepoli.
E come si fanno i discepoli?
Il verbo principale è, appunto, fare. E i discepoli, secondo Gesù, si fanno attraverso gli altri tre verbi della frase: andare, battezzare, insegnare.
Andare
Non c’è missione senza movimento. Se Gesù non fosse scese dal cielo, la missione non sarebbe arrivata fino a noi. Allo stesso modo noi dobbiamo andare. Dobbiamo andare incontro alle persone, dobbiamo vivere nel mondo senza essere del mondo, dobbiamo uscire dai nostri ghetti evangelici e andare verso tutti i popoli.
La missione parta dalle nostre case e arriva fino alle estremità della terra. Per alcuni la missione è nella propria casa, nella propria famiglia, nel proprio condominio. Per altri si spinge fino al luogo di lavoro, o a scuola, o all’università. Per altri fino ai luoghi dove passiamo il tempo libero. Per altri verso i poveri e gli emarginati. Per altri fino ai paesi attorno a Pisa. Per altri fino ad altre regioni in Italia, dove il Vangelo è sconosciuto ai più. Per altri fino a lasciare ogni cosa: la propria cultura, la propria lingua, la propria famiglia e andare ai confini del mondo per predicare Cristo crocifisso.
I discepoli non sono statici, si muovono, vanno, prendono l’iniziativa.
Battezzare
I credenti si muovono verso le persone per poterle battezzare. Ovviamente Gesù non sta dicendo che questa è la prima cosa da fare in assoluto. Non è che andiamo da qualcuno e prima ancora di averci parlato lo buttiamo in una vasca piena d’acqua.
In altre parole i discepili vivono tra le persone in modo che il loro modo di vivere, il loro amore, quello di cui parlano possa essere usato dal Signore per convertire coloro che sono ribelli, peccatori, lontani da Dio in modo da trasformarli in figli amati da Dio in Cristo Gesù.
Ovviamente le persone prima di essere battezzate devono capire in cosa credono. Eppure la fede non si basa sulla conoscenza di tutta la dottrina cristiana. è un passo di fede in Cristo Gesù. Dobbiamo stare attenti quindi a non invertire queste due cose e insegnare alle persone in vista del battesimo.
Dobbiamo vivere in un modo che porti le persone ad interessarsi al nostro stile di vita, a chiedere conto della speranza che è in noi, in modo che noi possiamo presentare Gesù e battezzare chi crede in lui.
I discepoli si muovono, i discepoli si muovono e vivono nel mondo in modo da poter battezzare.
Insegnare
Ed, infine, insegnare. Secondo Gesù è a causa della conversione e del battesimo delle persone che poi bisogna insegnare loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. In altre parole, un discepolato continuo, che inizia con il battesimo e continua fino alla morte o fino al ritorno di Cristo.
L’importanza della predicazione, l’importanza dell’insegnamento formale e informale, frontale e interattivo, induttivo e deduttivo. L’importanza di confrontarsi sempre, guidati dallo Spirito, alla luce della Parola.
L’importanza di discepolarci a vicenda, riprendenderci a vicenda in grazia e verità, l’importanza di incitarci a vicenda all’amore e alle opere buone.
L’importanza di riempirci la mente e il cuore, quando leggiamo, quando usiamo il cellulare, quando parliamo di cose che edificano, in modo che tutto quello che Cristo ha insegnato si applichi nelle nostre vite, le trasformi, le purifichi, le santifichi in vista della gloria futura.
Il ruolo della chiesa
La missione consiste nell’andare, battezzare, insegnare. Ma dobbiamo sempre ricordarci che questa missione è della chiesa. Non è la missione di un singolo, non è la missione dei cavalieri solitari, non è la missione dei Don Chisciotte che combattono da soli.
La chiesa, insieme, si muove, penetra nel mondo attraverso il nostro servizio sui posti di lavoro, all’università, nella famiglie, e inviando missionari fino ai confini del mondo in modo che si possano avere nuove chiese locali.
La chiesa, insieme, vive il Vangelo e battezza, cresce e si moltiplica mano a mano che ci sono conversioni.
La chiesa, insieme, insegna attraverso ogni singolo credente che è impegnato a fare discepoli che fanno nuovi discepoli che formano nuove chiese.
La missione è intrinsecamente legata alla chiesa. Sono convinto che lo strumento principale che Dio usa per espletare la sua missione che consiste nel raggiungere tutti i popoli con il Vangelo sia la chiesa. E la fondazione di chiesa in particolare svolge al meglio questo compito.
Quello che stiamo vedendo tramite questa fondazione in questi anni ce lo dimostra. Ma non lo dico solo io. Tim Keller, pastore, autore e fondatore americano, pensava che la fondazione di chiese fosse necessariamente il punto focale della chiamata di Cristo, nel Grande Mandato, a fare discepoli di tutte le nazioni. Egli affermava:
«La fondazione vigorosa e continua di nuove congregazioni [chiese] è la strategia più cruciale per (1) la crescita numerica del corpo di Cristo in una città e (2) il continuo rinnovamento collettivo e il risveglio delle chiese esistenti in una città. Nient’altro – né crociate, né programmi di evangelizzazione, né ministeri di chiesa, né megachiese in crescita, né consulenza congregazionale, né processi di rinnovamento ecclesiale – avrà l’impatto costante della fondazione dinamica ed estesa di nuove chiese.[3]
E quindi?
Lo scopo della nostra vita è la missione, come lo è stato per Gesù?
Dove ti sta chiamando Gesù, tramite la sua chiesa, ad andare, battezzare e insegnare?
Qualche esempio:
- passiamo ogni giorno ore al cellulare. Quante di queste ore sono impegnate per andare incontro a chi non conosce Dio, condividere l’amore di Gesù, condividere messaggi di insegnamento biblico? Perchè non usiamo di più i nostri social per qualcosa di eterno, oltre che postare foto di tramonti e piatti di pasta?
il nostro account instagram di chiesa ha 995. Perchè non ci impegniamo a condividerlo, non per la nostra gloria o fama, ma in modo che i nostri amici che magari non se la sentono di venire in chiesa possano vedere quello che succede in una chiesa? - se il Signore ti ha mandato all’università, in che modo stai usando questa opportunità per essere il testimone di Dio quando studi, quando dai gli esami, quando socializzi? A chi potresti parlare di Gesù?
Leggo un’altra citazione dalla testimonianza di mia madre:
A scuola, dopo la mia conversione, sono cambiate alcune cose. Facevo parte di un gruppetto spiritoso dove ci raccontavamo le barzellette. Io ho iniziato a raccontare loro della mia conversione e alcuni mi prendevano in giro,altri non mi rivolgevano più la parola. Potete immaginare che non fosse semplice, ma il Signore mi ha confortato…Dio nella sua misericordia mi ha tolto un gruppo di amici e mi ha dato un nuovo gruppo composto da due ragazze e un ragazzo che hanno cercato la verità nella Bibbia e si sono convertiti. - In che modo guardi al posto dove abiti? Lo vedi come un campo di missione? Che sia Barbaricina, o le Piagge, o Cisanello, o il Centro, o Riglione, o Viareggio? Cosa potresti fare per andare verso i tuoi vicini, battezzarli e discepolarli?
- Come usi i tuoi doni o il tuoi hobby per glorificare Dio e farlo conoscere? Guardi allo sport, all’arte, alla creatività, al cinema, al parco dove vai a giocare con i tuoi figli come strumenti che Dio ti da per essere vicino a persone che ancora non lo conoscono?
- Chi fra di noi si sente chiamato a lasciare tutto e seguire il Grande Mandato evangelizzando le estremità della terra, quel miliardo e mezzo di persone che non hanno accesso al Vangelo? “Si stima che degli 8,08 miliardi di persone che vivono oggi nel mondo, 3,42 miliardi di loro vivano in gruppi etnici non raggiunti, con scarso o nessun accesso al Vangelo di Gesù Cristo”[4].
Certo, sarà difficile, ma la cosa migliore che tu possa fare e seguire la chiamata di Dio per la tua vita. Ancora mia madre, parlando dell’esperienza a Isola del Gran Sasso dalla Svizzera:
La prima sera che partecipai ai campeggi, il Signore mi diede una forte convinzione interiore che sarei tornata qui. Non avevo ancora conosciuto Marco, né la chiesa. Con quella forte sensazione nel cuore, supplicai il Signore di guidarmi. In quell’estate del 1983 il Signore mi donò un versetto particolare: “Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri!” (Proverbi 3:5-6). Perciò vorrei incoraggiare i ragazzi a chiedere al Signore di mostrarvi la Sua via per voi e chiedere anche dov’è e con chi è il vostro posto!
Oggi mi sento benedetta perché so di essere nel posto che Dio mi ha dato, anche se i nostri ragazzi sono andati via e fanno parte di altre chiese locali. Sono grata al Signore per la mia famiglia spirituale che è cambiata tanto in 40 anni… tutti insieme vogliamo cercare il Signore e la Sua volontà, per servirLo, imitando la fede di chi ci ha preceduto.
[1] John Piper, Non sprecare la tua vita.
[2] https://biblehub.com/greek/1849.htm
[3] https://africa.thegospelcoalition.org/article/keller-the-great-commission-demands-church-planting/
[4] https://www.globalfrontiermissions.org/missions-101/the-unreached-peoples-and-their-role-in-the-great-commission#:~:text=It%20is%20estimated%20that%20of,the%20Gospel%20of%20Jesus%20Christ.

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