Sappiamo tutti quanto sia importante la preghiera. Ultimamente ne abbiamo parlato quando ho predicato sulla preghiera nello Spirito, ma anche ai battesimi di Lyse e Thomas e durante l’incontro di preghiera di inizio mese.
C’è una lotta costante tra lo spirituale e il carnale, tra la volontà di Dio e la volontà del maligno. Attraverso la preghiera diamo spazio allo spirituale.
Se la Bibbia dimostra chiaramente quanto sia importante la preghiera e se ci offre anche tanti esempi di preghiera, il testo che stiamo per leggere insieme è l’unico brano nel quale si danno delle istruzioni su come pregare. Le istruzioni vengono niente di meno che da Gesù stesso, all’interno del Sermone sul Monte, che stiamo studiando insieme.
Siamo arrivati al cuore del messaggio, siamo al centro del discorso di Gesù e qui troviamo la preghiera. Il cuore pulsante del Sermone sul Monte è la preghiera. Questo quindi non sarà un messaggio nel quale il tema della predicazione viene svelato mano a mano o alla fine del messaggio. Questo è un messaggio nel quale il tema è chiaro e si capisce fin da subito: Gesù ci mostra come pregare nel Regno. E voglio rispondere a 3 domande:
– Come non pregare
– Come pregare
– Perché pregare
Leggiamo quindi insieme (io e voi ad alta voce) Matteo 6:7-15
7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. 8 Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate.
9 Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 12 rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; 13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen.”
14 Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Come non pregare nel Regno
Si dice spesso che per capire bene un concetto bisogna capire anche il contrario del concetto. Per esempio, se volessi spiegarvi come si gioca a beach volley, potrei partire dalle cose che non si possono fare a beach volley, per esempio bloccare la palla con le mani.
Gesù fa esattamente questo. Prima di spiegarci come pregare, ci tiene a precisare come NON pregare.
Vi ricorderete che la volta scorsa abbiamo parlato del contesto del brano di oggi, quindi abbiamo commentato i versetti che vengono prima e dopo. Vi ricordate chi non dobbiamo imitare quando pratichiamo la giustizia, nell’elemosina, la preghiera e il digiuno? Gli ipocriti, i quali fanno queste cose per essere visti e onorati.
Quindi Gesù ha già detto che non dobbiamo pregare per essere visti. Ma in questa digressione sulla preghiera, lui ci mette in guardia anche rispetto ad un altro gruppo di persone, quale? I pagani (7-8).
I pagani infatti pregavano delle lunghe preghiere non tanto per essere visti, ma sperando di essere esauditi, sperando di convincere con il loro numero di parole dei dei che però non potevano né ascoltarli ne tantomeno esaudire le loro preghiere. Mi rattrista pensare che ancora oggi molte persone pregano in questo modo, magari rivolgendo a degli idoli, come i santi o Maria, delle preghiere che non è loro compito esaudire.
Noi discepoli dobbiamo sapere che tante parole non equivalgono ad essere esauditi.
Come pregare nel Regno
Come, quindi, pregare? Abbiamo già iniziato a vedere che la preghiera che Gesù mostra è una preghiera diversa, una preghiera sottosopra, così come il Regno è sottosopra rispetto al mondo, che capovolge il nostro modo di pensare alla religione. Non preghiamo principalmente per ricevere qualcosa, per essere esauditi nelle nostre richieste. Perchè? Versetto 8: perché il Padre vostro già sa, prima ancora che voi domandiate. A volte osservo Hunter e Chelsea ed è evidente che spesso sappiano prima di Maren e meglio di Maren quello di cui Maren ha bisogno. Lo stesso vale per il nostro Padre celeste.
Un altra cosa che notiamo osservando la preghiera è che può essere divisa in due blocchi da 3 richieste. Le prime 3 richieste (“sia santificato il tuo nome”; “venga il tuo regno”; “sia fatta la tua volontà”) sono incentrate su Dio. Le ultime 3 richieste (“dacci il pane quotidiano”; “rimettici i debiti”; “”non ci esporre al male”) sono incentrate su bisogni umani. Anche attraverso questa struttura vediamo che questa preghiera è sottosopra rispetto a come noi spesso preghiamo. Spesso partiamo dai nostri bisogni per poi arrivare, se c’è tempo, a concentrarci sul Signore.
Ma sono anche incoraggiato che ci siano entrambe le parti. Questa preghiera dimostra che Dio non è un Dio narcista che ha bisogno solo di essere adorato, e nemmeno un Dio zerbino, che si piega a tutti i miei bisogni. Piuttosto un Dio perfetto e glorioso, che incredibilmente si prende cura di me.
Come, quindi, pregare? Voglio condividere con voi dei commenti sulla prima e sulla seconda parte della preghiera. E alla fine di ogni parte vorrei che passassimo qualche istante di preghiera comunitaria, che ben rispecchia le istruzioni al plurale di Gesù.
1. Padre nostro che sei nei cieli: riconoscere chi Dio è e come siamo legati a lui.
La preghiera di Gesù inizia riconoscendo chi Dio è e cosa ci lega a lui. Dio è onnipotente e onnisciente, trascendente e la sua dimora è nei cieli. Eppure noi siamo legato a lui attraverso un rapporto intimo e dolce, quello filiale, Padre-figlio.
2. Sia santificato il tuo nome: prioritizzare la sua gloria
Attraverso la preghiera di Gesù mettiamo al primo posto quello che andrebbe al primo posto: la gloria del Signore. Calvino ha scritto: Sia santificato il tuo nome Ciò rende ancora più evidente quanto ho detto, cioè che nelle prime tre petizioni dobbiamo perdere di vista noi stessi e cercare la gloria di Dio: non che essa sia separata dalla nostra salvezza, ma che la maestà di Dio deve essere da noi preferita a ogni altro oggetto di sollecitudine…Santificare il nome di Dio non significa altro che dare al Signore la gloria dovuta al suo nome, in modo che gli uomini non pensino o parlino di lui se non con la più profonda venerazione.
Se pensi di avere tempo solo per una richiesta in preghiera, questa richiesta probabilmente dovrebbe essere: a te la gloria, sia santificato il tuo nome.
3. Venga il tuo regno: sottomettersi alla sua missione
Tutto il Sermone sul monte è incentrato sul tema del Regno. E Matteo, alla fine del capitolo 4, prima dell’inizio di questo discorso, ci ricorda che Gesù andava ovunque predicando il vangelo del Regno. La venuta, la crescia e l’adempimento del Regno è la missione di Cristo, la cosa che più gli sta a cuore. La sua missione deve essere la nostra missione. Prima di pregare per il nostro lavoro, il nostro successo negli impegni quotidiani, dovremmo pregare che venga il Suo Regno. E pregare affinchè venga il suo Regno vuol dire operare, noi stessi, per far venire il suo Regno.
Ma preghiamo anche che venga il suo Regno su tutta la terra, con il ritorno di Cristo. Che quello che lui ha iniziato sia portato a compimento con il suo ritorno, in modo che il suo Regno sia presente in cielo come anche in terra.
4. Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra: sottomettersi alla sua volontà
Prima di pregare per la nostra salute, per la nostra guarigione, per le nostre paure e le nostre ansie, per i nostri desideri, sogni e progetti, dobbiamo pregare che sia fatta la tua volontà.
Se vogliamo che la sua volontà sia fatta in terra dobbiamo pregare che la sua volontà sia fatta nei nostri cuori e nelle nostre vite. Dobbiamo pregare per accettare quelle cose che non comprendiamo, che non vogliamo, che non meritiamo. Paolo ha pregato che la scheggia gli fosse rimossa, ma ha dovuto imparare a sopportarla perché la grazia di Dio era sufficiente.
Pregando in questo modo ci sottomettiamo alla sua volontà, che è più grande e gloriosa e misteriosa di quanto possa capire e dei miei bisogni personali che penso siano prioritari.
E preghiamo anche, di nuovo, che lui torni. Perchè solo quando saremo finalmente ricongiunti con Lui, nel suo Regno finalmente compiuto e visibile, solo allora la sua volontà sarà fatta in cielo e in terra.
Preghiamo insieme per qualche momento. Focalizzandoci sul nostro Padre celeste. Riconoscendo chi lui è e cosa ci lega a lui, prioritizzando la sua gloria e sottomettendoci alla sua missione e alla sua volontà.
A questo punto, solo a questo punto, possiamo pregare per i nostri bisogni.
5. Dacci oggi il nostro pane quotidiano: riconoscere che tutto proviene da Dio
Tutto quello di cui abbiamo bisogno per vivere viene da Dio. E quindi chiediamo a Dio di sopperire ai nostri bisogni non per essere esauditi, ma per riconoscere che tutto proviene da lui. Il Signore gestisce: cosa mangi, cosa indossi, dove vivi, con chi vivi, dove e se lavori, cosa possiedi, quanto hai o non hai in banca. Tutto è nelle sue mani e quindi ci rivolgiamo a lui.
E lo facciamo sapendo che saremo ascoltati, non perché parliamo tanto, o perchè abbiamo pregato bene, ma per i meriti di Cristo. Preghiamo basandoci sulla certezza che in Cristo noi abbiamo, dal Padre, tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Romani 8:32 dice: Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?
Ricordate l’esempio dei genitori e la bambini? Lui sa di cosa hai bisogno.
6. Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori: prioritizzare il Perdono
Il nostro problema più grande è che abbiamo un debito che deve essere condonato e una offesa nei confronti di Dio che deve essere perdonato. In Cristo il nostro debito viene pagato e la nostra offesa perdonata. Che grandissima cosa, vero? Se realizziamo la grandezza e bellezza di questa verità estenderemo il perdono anche verso coloro che hanno un debito nei nostri confronti.
Il concetto espresso al versetto 12 è fondamentale. Se c’è un intoppo qui si blocca tutto quanto. E’ così importante che Gesù, subito dopo aver esposto la preghiera, aggiunge immediatamente una spiegazione nei versetti 14 e 15: se non siete disposti a perdonare gli altri, non potete essere perdonati da Dio.
Sono parole forti perché Gesù vuole che prioritizziamo il perdono. Il perdono che viene da Dio per i nostri peccati tramite la confessione, ma anche il perdono che dobbiamo dare agli altri, a coloro che ci hanno ferito e colpito.
Sentite cosa scrive Calvino: Dio non sarà pronto ad ascoltarci, se non ci mostreremo anche noi pronti a concedere il perdono a coloro che ci hanno offeso. Se non siamo più duri del ferro, questa esortazione dovrebbe ammorbidirci e renderci disposti a perdonare le offese. Se Dio non ci perdona ogni giorno molti peccati, sappiamo di essere rovinati in innumerevoli modi; e a nessun’altra condizione ci ammette al perdono, se non quella di perdonare ai nostri fratelli qualsiasi offesa abbiano commesso contro di noi. Coloro che rifiutano di dimenticare le offese che sono state fatte loro, si dedicano volontariamente e deliberatamente alla distruzione e impediscono consapevolmente a Dio di perdonarli.
Forse oggi hai bisogno di fermati, in questo momento hai bisogno di perdonare qualcuno che ti ha ferito, prima di rivolgerti al Padre celeste.
7. E non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno: sottometterci alla sua protezione
Ho detto all’inizio che siamo nel bel mezzo di una lotta spirituale. Se pensiamo di poter vincere questa lotta con le nostre forze e le nostre capacità siamo spacciati. Chi è in grado di perdonare quando è stato ferito? Chi è in grado di amare i propri nemici? Chi è in grado di non commettere adulterio, di non offendere? Nessuno.
Per questo chiediamo al Signore di proteggerci, per questo ci sottomettiamo alla sua protezione. Gli chiediamo di darci la forza di resistere alla tentazione di peccare, e di essere in grado di resistere agli attacchi del nemico. Ogni momento della nostra vita siamo di fronte a tentazioni e attacchi, e solo con la protezione di Dio possiamo rimanere saldi.
Preghiamo qualche momento insieme, chiedendo per i nostri bisogni, riconoscendo che tutto viene da lui, chiedendo perdono mentre perdoniamo i nostri fratelli e sottomettendoci alla sua protezione.
Perché possiamo pregare nel Regno
Abbiamo visto come non pregare nel Regno: usando tante parole sperando di essere esauditi.
Abbiamo visto come pregare nel Regno, una preghiera sottosopra nella quale partiamo da Dio e:
– Riconosciamo chi lui è e come siamo legati a Lui
– Prioritizziamo la sua gloria
– Ci sottomettiamo alla sua missione e alla sua volontà
E poi passiamo ai nostri bisogni e:
– Riconosciamo che tutto viene da lui
– Prioritizziamo il perdono
– Ci sottomettiamo alla sua protezione.
Quindi come non pregare e come pregare secondo Gesù. In conclusione voglio rispondere ad una domanda: perché possiamo pregare in questo modo? Perché possiamo pregare nel Regno?
Il Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci lascia, è possibile solo grazie a Cristo. Si tratta di una preghiera cristocentrica, che prende la sua origine, la sua esistenza e il suo scopo da Cristo. Lui è il Re del Regno, il mediatore del suo popolo. Lui rende la nostra preghiera possibile.
Voglio dimostrare questa cosa pregando il padre nostro aggiungendo esplicitamente Cristo e vi chiedo di alzarvi mentre il gruppo lode viene avanti e si prepara a guidarci in una nuova canzone:
Voi dunque pregate così:
“Padre nostro che sei nei cieli,” come potremmo chiamarti Padre se non grazie al nostro fratello maggiore, Cristo Gesù?
“sia santificato il tuo nome;” e chi ha santificato più il tuo nome se non Gesù, che ha vissuto ogni singolo istante per glorificare e onorare il Padre senza mai fallire?
10 “venga il tuo regno;” chi ci ha mostrato il tuo Regno, se non Cristo Gesù, il Re dei Re? Chi lo ha annunciato, chi lo ha fondato, chi lo ha reso eterno se non Cristo Gesù con le sue parole, le sue azioni, il suo sangue?
“sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.” chi ci ha mostrato in cosa consista la tua volonta e come eseguirla se non Cristo Gesù, che ha lasciato la gloria del cielo umiliando se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce?
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; come ha fatto Cristo Gesù sfamando le folle.
12 rimettici i nostri debiti, non perché lo meritiamo ma solo grazie al sangue di Gesù, l’agnello immolato per i nostri peccati.
come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; proprio come Gesù ha fatto con noi, amandoci quando noi eravamo lontani, stranieri, suoi nemici.
13 e non ci esporre alla tentazione, perchè Cristo ha vinto la tentazione nel deserto al posto nostro
ma liberaci dal maligno che è stato sconfitto una volta e per sempre dalla croce vuota di Cristo.
Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno. Amen.”
0 Comments Leave a comment