Uno dei libri che ho amato di più da ragazzino è stato L’isola del tesoro, di Stevenson. Mentre leggevo questo libro la ricerca di un fantastico tesoro tra mappe, pirati, navi, e avventure mi prendeva del tutto.
Il successo di questo libro è dato dal fatto che tutti siamo alla ricerca di un tesoro. Siamo creati per cercare e desiderare un tesoro che possa dare un senso alla nostra esistenza. E’ una cosa che ci definisce in quanto uomini e donne. C’è chi insegue la ricchezza, chi insegue un lavoro perfetto, chi una relazione o una famiglia perfetta, chi insegue la fama, chi insegue la pace e la serenità.
Di tesori parla anche Gesù nel Sermone sul Monte nel capitolo 6 di Matteo. Oggi vedremo insieme cosa vuol dire che tutti noi abbiamo tesoro e perché è una cosa importante.
Matteo 6:19 «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; 20 ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. 21 Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore. 22 La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; 23 ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre! 24 Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. 25 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete {o di che cosa berrete}; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? 27 E chi di voi può, con la propria ansietà, aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? 28 E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; 29 eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, si vestì come uno di loro. 30 Ora se Dio veste in questa maniera l’erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? 31 Non siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?” 32 Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più. 34 Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.
Tutti si fanno dei tesori
Il testo di oggi è scritto in modo tale da farci pensare immediatamente a tesori di natura economica. La parola tesoro ci fa immediatamente pensare a monete d’oro, collane e diamanti. Le parole, al versetto 22 e 23, che descrivono l’occhio e che sono tradotte con limpido e con malvagio sono termini che indicano anche generosità e avarizia.
Per esempio Proverbi 22:9 dice:
L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.
E Deuteronomio 15:9:
Bada che non vi sia alcun cattivo pensiero nel tuo cuore, che ti faccia dire: “Il settimo anno, l’anno di remissione, è vicino”, e il tuo occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia nulla; egli griderebbe contro di te all’Eterno e ci sarebbe del peccato in te. Quindi qui si sta parlando sicuramente di tesori economici, ma come vedremo insieme Gesù sta parlando di qualcosa di molto più profondo del semplice conto corrente in banca.
Gesù infatti ci tende a precisare che tutti si fanno dei tesori. Gesù infatti mette in contrasto il tesoro terreno col tesoro celeste. O fai uno o fai l’altro. Non puoi fare ne entrambi ne nessuno dei due. Tutti noi ci facciamo dei tesori, anche se siamo studenti squattrinati, lavoratori precari, missionari che ricevono sostegno economico. Tutti noi ci facciamo dei tesori, e le parole di Gesù ce lo dimostrano chiaramente.
Il verbo “fare” nei versetti 19 e 20 nel greco significa: mettere via, “immagazzinare”; mettere da parte un tesoro , … (accumulato) per il giorno della futura ricompensa. Farsi un tesoro presuppone impegno, lavoro, dedizione, fatica. E’ quello che fa la formica in vista dell’inverno, e in un certo senso è anche quello che fa, o non fa la cicala. Entrambe si danno da fare, entrambe stanno lavorando al proprio tesoro, solo che il lavoro della formica viene premiato dopo del tempo, mentre quello della cicala viene distrutto nel tempo. Tutti noi ci stiamo affaticando per un tesoro.
Non solo fatichiamo per un tesoro, ma anche fissiamo, abbiamo lo sguardo rivolto al nostro tesoro. Nei versetti 22 e 23 Gesù usa la metafora dell’occhio per parlare della vita di una persona. Il tesoro che stiamo accumulando è quello che riempie i nostri occhi. è la cosa che “guardiamo” di continuo, che desideriamo, alla quale pensiamo quando abbiamo un momento libero. Tutti noi ci stiamo facendo un tesoro, tutti noi stiamo accumulando un tesoro. La domanda è: qual è il tuo tesoro? Un tesoro terreno, che può essere distrutto, rubato, rovinato, mangiato, perso? O un tesoro celeste, eterno, sicuro?
La questione è importante non solo per il tesoro per sé. Ma la questione è fondamentale perché Gesù ci mostra che i nostri tesori rivelano qualcosa. I nostri tesori rivelano qualcosa riguardo a noi, al tipo di vita che stiamo vivendo. I nostri tesori rivelano qualcosa di profondo di noi. I nostri tesori rivelano 2 cose che definiscono la nostra vita.
Il tuo tesoro rivela per chi batta il tuo cuore
La prima cosa che rivelano è evidente. Rileggiamo il versetto 21: Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore. I nostri tesori rivelano quello per cui viviamo, quello che ci definisce, quello che siamo. Il nostro tesoro ci rivela che siamo stati creati con un cuore che deve avere un tesoro. Il nostro cuore non può essere scisso dal suo tesoro. Dobbiamo avere qualcosa a cui guardare, qualcosa che dia un senso alla vita. Siamo semplicemente fatti così. In teologia si parla della aseità di Dio, ovvero del fatto che Dio non ha bisogno di niente e di nessuno per esistere e sussistere. Noi non siamo aseitici. Noi abbiamo bisogno di un tesoro per dare un senso alla nostra vita. La domanda, di nuovo, è: qual è il tuo tesoro?
C’è un tipo di tesoro che appare luccicante, che promette benessere e felicità, che sembra poter dare il giusto senso alla nostra vita. è il tesoro sulla terra. Un tesoro che promette sicurezza, ma che si basa sull’incertezza della vita.
Pensate ai soldi. In un istante potremmo perdere tutti i nostri soldi. Una rapina, un hackeraggio, un crollo dei mercati o il fallimento di una banca, investimenti sbagliati. E non importa quanti soldi siamo riusciti ad accumulare. Si stima che Michael Jackson, il famoso cantante, avesse almeno 400 milioni di debiti al momento della sua morte. Ed è solo uno dei mille esempi di persone che hanno perso tutto.
Oppure pensate ad una persona, che amate sopra ogni altra cosa. Una persona alla quale dedicate il vostro tempo, il vostro lavoro, la vostra fatica, i vostri pensieri. Questa persona, il vostro partner, il vostro genitore, il vostro pastore o mentore spirituale, il vostro figlio potrebbe tradire la vostra fiducia, potrebbe venire a mancare, potrebbe decidere di interrompere ogni relazione con voi, potrebbe deludervi e, in un attimo, perdereste tutto.
Ma il problema di questi tesori non è solo che sono instabili ed incerti. Il problema è che dietro le facciate di questi tesori si celano solo tenebre. Se facciamo dei tesori delle cose che non sono state create per essere i tesori del nostro cuore, siamo delle persone che riempiono la propria vita di tenebre sperando di poter vedere la luce. è come nuotare sott’acqua sperando di poter respirare. Ma noi non siamo stati creati per respirare sott’acqua, non siamo stati creati per avere come tesoro cose di questo mondo.
Vi ricordate il personaggio di Gollum, nel Signore degli Anelli? Qual è la frase che lo contraddistingue? “Il mio tesssoro.” Di cosa parla Golum? Del signore degli anelli. Un anello bellissimo, potentissimo, ma un anello che è ripieno di tenebre. Un anello per il quale lui fa di tutto, ma che in cambio lo sta solo consumando e distruggendo. Questo fanno i tesori sulla terra.
L’unica alternativa allora è farsi un tesoro in cielo. In che modo? Cosa dice il versetto 33? Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia. Gesù è al centro di questo Regno. Lui è il Re, lui è il vero tesoro, lui è la persona che può riempire la nostra vita senza mai deluderci. Gesù è il tesoro che il nostro cuore cerca e il tesoro di cui ha bisogno. Il tesoro infinitamente più bello e ricco di ogni altro tesoro.
In Matteo 13:44 Gesù racconterà questa parabola riguardo al Regno di Dio:
44 «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo.
Il tuo tesoro rivela chi stai servendo
Tutti accumuliamo tesori. E lo facciamo perchè siamo stati creati per avere un tesoro. Il nostro cuore ha bisogno di un tesoro. E quindi il nostro tesoro rivela per cosa batte il nostro cuore. Ma c’è un’altra cosa che i nostri tesori rivelano: la nostra obbedienza. In altre parole, il tuo tesoro rivela chi stai servendo.
Il versetto 24 dice: Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona (Dio o le ricchezze, Dio o i beni, Dio o quello in cui facciamo affidamento).
Il nostro cuore non è stato solo creato per desiderare un tesoro, ma anche per servire un padrone. Siamo stati creati per servire e per quanto possa sembrare triste in realtà è una buona notizia. Abbiamo bisogno di un padrone, perché siamo creature che devono essere guidate e sostenute. Quando capiamo che non siamo essere infiniti e indipendenti, ma che siamo finiti e con dei bisogni, abbiamo l’opportunità di scegliere: tenebre o luce? Dio o Mammona? Chi vogliamo servire? A chi stiamo obbedendo?
Gollum pensava di essere libero e completo con il suo tesoro, ma in realtà stava servendo Sauron. Quando facciamo affidamento su cose di questo mondo, come soldi, prestigio, carriera, altre persone o noi stessi, in realtà stiamo servendo il nemico, ci facciamo distrarre da quello che conta veramente.
Qual è l’unica alternativa?
Versetto 33: Cercate prima il regno {di Dio} e la sua giustizia.
Come desidera essere servito il Signore? Cercando il suo regno e la sua giustizia. Abbiamo già detto che ricercare la giustizia di Dio vuol dire conoscerlo sempre di più per servirlo sempre di più. Cercare prima il suo Regno vuol dire essere poveri in spirito, mansueti, afflitti, assetati e affamati di giustizia, misericordiosi, pure di cuore, fautori della pace, perseguitati a motivo di giustizia. Cercare prima il suo Regno vuol dire essere sale e luce per il mondo. Vuol dire adempiere, per i meriti di Cristo, alla legge. Cercare prima il suo Regno vuol dire amare i nostri nemici, vuol dire praticare la nostra giustizia e religiosità soprattutto nel segreto. Vuol dire pregare secondo il modello del Padre nostro.
Quando Cristo è il nostro tesoro, fare la sua volontà, cercare il suo regno e la sua giustizia diventa la cosa che più amiamo, che più ci diletta e ci porta a disprezzare e odiare tutto il resto.
Qual è il tuo tesoro?
Il tesoro per il quale stai faticando, il tesoro che stai fissando rivela chi tu stai servendo, chi è il tuo padrone. E torniamo quindi alla solita domanda: qual è il tuo tesoro? Terreno o celeste?
E’ una domanda attuale per te oggi. E’ attuale se non te la sei mai fatta prima. Gesù qui sta parlando a delle persone riguardo al suo Regno, alla novità rivoluzionaria del suo Regno. E sta dicendo alle persone: “Smettete di accumulare tesori” piuttosto che ‘Non accumulate’; è arrivato il momento di una rottura decisiva.[1]” Questo è il momento per farti un tesoro in cielo, questo è il momento per ricevere non soltanto la buona notizia del Regno, ma anche il Re del Regno come tuo personale Signore.
E al tempo stesso “qual è il tuo tesoro?” è una domanda che dobbiamo farci anche tutti noi che abbiamo già creduto in Gesù. è lui ancora il nostro tesoro più prezioso?
Per cosa ti stai affannando? Una carriera lavorativa? Un posto di lavoro? Un titolo di studio? Un conto in banca? Per assicurare un futuro sicuro ai tuoi figli?
Qual è il tuo tesoro? Si tratta di un tesoro terreno o celeste? Di tenebra o di luce?
Magari potresti rispondere che non ti è facile riconoscere qual è il tuo tesoro e se si tratta di un tesoro terreno o celeste. Potresti dire “amo il Signore, lavoro in maniera onesta, metto da parte quello che riesco. Sto sbagliando o no?”. Oppure potresti dire: “ho lasciato tutto per servire il Signore, lavoro per la chiesa, …sono apposto, giusto?” Ma questi atteggiamenti esteriori non sono sufficienti per capire se Cristo è il nostro tesoro oppure no. Entrambi gli esempi che ho fatto possono essere o negativi o positivi.
Scaviamo allora ulteriormente. E vediamo le differenze tra tesori celesti e tesori terreni.
- Entrambi i tesori richiedono fatica. Solo che la fatica per i tesori terreni, oltre ad essere incerta, è finalizzata solo a quello che posso avere su questa terra. La fatica per i tesori celesti, invece, è certa, va oltre questa vita ma soprattutto non è basata sui miei sforzi, ma è il risultato dell’opera completa di Cristo sulla croce, che ci porta a faticare per il suo Regno. Ti capita mai di faticare per delle cose che impediscono di faticare per il Regno? Di pregare, di meditare, di essere presente in chiesa, di evangelizzare?
- Entrambi i tesori richiedono una fissazione del nostro sguardo e dei nostri pensieri. Ma se da una parte ci fissiamo su cose che non generano vita ma morte, dall’altra ci fissiamo su cose che vengono dallo Spirito, sono realizzate dallo Spirito. Ti capita mai di non riuscire a smettere di pensare a qualcosa di terreno? Ti capita di pensare che se solo riuscissi ad avere quel lavoro, o quella relazione, o quel numero di soldi allora saresti libero, felice?
- Ed infine: entrambi i tesori producono frutti nella nostra vita. Abbiamo già parlato della luce e delle tenebre. Ti senti all’oscuro in questa fase della tua vita o ti senti illuminato dalla presenza di Dio? Non sto dicendo che devi avere tutte le risposte a tutte le tue domande, ma se anche nell’incertezza, nel dubbio e nella sofferenza senti che sei vicino alla fonte di luce, calore e amore che è Dio.
Che frutto producono i tesori terreni? Ansia. Spesso parliamo del brano che abbiamo letto oggi dividendolo in due parti: la prima parla di soldi e la secondo di ansia. La prima parla del desiderio e la brama di soldi, la seconda di come non essere ansiosi riguardo ai beni materiali. Ma in realtà credo che i due brani siano molto più collegati, e lo penso anche perchè Gesù inizia al versetto 25 dicendo: perciò. Visto che tutti si fanno tesori, e visto che oggi potete scegliere il tesoro che è nei cieli, smettetela di essere in ansia.
Chi ha come tesoro i beni materiali, si preoccuperà di quello. Sarà in ansia per quello. Si preoccuperà di come vestirsi, di cosa mangiare, di cosa bere. Ma la propria ansia può forse cambiare qualcosa?
Chi ha come tesoro il futuro dei propri figli sarà in ansia per quello, si affaticherà per quello. Ma la tua ansia potrà garantire che i tuoi figli staranno bene?
Chi ha come tesoro il proprio lavoro o la propria laurea si dedicherà a quello, non dormirà la notte per quello, si sentirà felice e realizzato in base a come vanno le cose a lavoro o all’università. Ma la tua ansia potrà garantirti qualcosa o ti porterà semplicemente a logorarti piano piano?
Se, invece, decidi di farti un tesoro celeste, ricercando il regno e la giustizia, non vivi nell’ansia ma vivi nella consapevolezza che il proprio tesoro, Cristo, si prenderà cura di te, che il tuo Padre celeste, versetto 32, sa tutte le cose di cui hai bisogno prima ancora di chiedergliele. La stessa cosa era stata detta al versetto 8, ricordate l’esempio dei genitori che sanno prima dei bimbi di cosa hanno bisogno? Se ti fai un tesoro celeste ti impegnarai per guadagnare ma non sarai ossessionato da questa cosa. Farai di tutto per proteggere i propri figli, ma nella consapevolezza che Dio è sovrano sopra tutto e sopra tutti. Farai del tuo meglio a lavoro e all’università, ma non sarai definito da questa cosa, perchè sei definito e rinvigorito quotidianamente, per ogni affanno del giorno presente, dalla grazia e dalla misericordia di Dio.
Qual è l’esempio che Gesù usa per dimostrare tutto questo? Qual è la dimostrazione che sceglie per la sua apologetica? A cosa si rivolge Gesù, il più grande predicatore della storia? Al Creato! È emozionante pensare che il creatore, la persona attraverso cui tutto è stato creato indica nel creato la dimostrazione di quello che sta insegnando. “Guardatevi attorno”, dice Gesù. Guardate tutto quello che è stato creato. Dio si prende cura in maniera meravigliosa di tutto ciò che lui ha creato: gli uccelli, i pesci, gli insetti, i fiori, gli alberi. Non si prenderà cura di coloro che fanno parte del suo popolo e della sua famiglia? Non si preoccuperà di tutto lui? O meglio, non si è preoccupato di tutto già lui, mandando suo Figlio, il Re dei re, a prendere il nostro posto sulla croce per poi resuscitare ed ascendere in cielo in modo che possiamo preoccuparci solo di ricercare il suo regno e la sua giustizia?
Concludiamo queste riflessioni sul nostro tesoro guardando un video che fa vedere delle immagini del creato. Guarda questo video, la bellezza e la gloria del creato e nel frattempo rispondi a questa domanda: qual è il mio tesoro?
[1] D. A. Carson, “Matthew,” in The Expositor’s Bible Commentary: Matthew, Mark, Luke, ed. Frank E. Gaebelein, vol. 8 (Grand Rapids, MI: Zondervan Publishing House, 1984), 177.
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