27 Dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». 28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo.
29 Levi gli preparò un grande banchetto in casa sua; e una gran folla di pubblicani e di altre persone erano a tavola con loro. 30 I farisei e i loro scribi mormoravano contro i suoi discepoli, dicendo: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?» 31 Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. 32 Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».
Avete presente i Simpson, il cartone? Probabilmente conoscete Bart e Lisa, i figli della famiglia protagonista. Bart è il primogenito. I tratti più evidenti del suo carattere sono la vivacità, l’essere ribelle e la mancanza di rispetto per le autorità. Bart ama passare il suo tempo facendo degli scherzi alle persone, imbrogliando a scuola, mettendosi nei guai, disubbidendo a genitori, insegnanti, parenti e amici.
Lisa è la figlia media della famiglia Simpson. È molto intelligente, suona il sassofono, è vegetariana e buddhista; sostiene, inoltre, una serie di altre diverse cause. Fa sempre i compiti, riceve sempre ottimi voti, rispetta sempre tutto e tutti.
Magari vi state chiedendo che cosa c’entrano questa mattina Bart e Lisa Simpson. Mi sono venuti in mente mentre leggevo la Bibbia.
Come chiesa stiamo studiando domenica dopo domenica un brano del Vangelo secondo Luca. I vangeli sono quei quattro libri della Bibbia che raccontano della vita, della morte e della resurrezione di Gesù. E nel capitolo 5 di Luca, troviamo questi due versetti:
27 Dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». 28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo.
Sono dei versetti che racchiudono bene il senso di quello che oggi vogliamo celebrare con il battesimo, e racchiudono bene il senso di quello che è successo nella vita di Susanna. Questi versetti altro non fanno se non descrivere un incontro. Un incontro tra Gesù, che in questo periodo della sua vita girava per le città e i villaggi di Israele insegnando, e un certo Levi. Questo Levi, faceva un lavoro particolare: era un pubblicano, ovvero un esattore delle tasse.
Non so se vi è mai capitato di ricevere una cartella da Equitalia. A me, purtroppo, è successo. Vi assicuro che quando arrivano le cartelle di Equitalia, che ti dicono che devi pagare una somma di denaro, non è mai bello. Oppure, quanti di voi hanno pagato le tasse all’università? E quanti di voi, nel momento del pagamento, hanno pensato “ah, sono proprio contento e felice di pagare tutti questi soldi?”
Come potete immaginare, chi riscuote le tasse non è mai benvisto. All’epoca della nostra storia, poi, men che meno. Non solo perché nessuno ama pagare le tasse, ma anche perché i pubblicani chiedevano più del dovuto per arricchirsi. Ma soprattutto perchè i pubblicani, collaboravano con l’Impero Romano, riscuotevano le tasse per il nemico! I pubblicani erano visti come dei veri e propri traditori e a causa delle loro azioni erano considerati spiritualmente impuri e quindi non potevano vivere la vita comunitaria religiosa.
Questa era la condizione di Levi, il nostro pubblicano. Ma un giorno, mentre lavorava come sempre seduto al banchetto, mentre lavorava tra la diffidenza e l’astio delle persone che lo circondavano, Levi vede avvicinarsi Gesù che gli dice solo una parola: seguimi. Ci saremmo aspettati che Gesù rimproverasse questo traditore, ci saremmo aspettati dello sdegno. Se Gesù avesse avuto Facebook ci saremmo aspettati un messaggio di condanna. Se Gesù si fosse trovato a Springfield, nella cittadina dei Simpson e avesse incontrato Bart, ci saremmo aspettati una tirata di orecchi. Invece proprio a Levi Gesù rivolge un invito, un invito a far parte della sua vita. Gesù non manda via Levi, ma lo invita. Perché è questo che Gesù fa, non manda via, Gesù invita.
Cosa avresti fatto tu? Avresti riso in faccia a Gesù? Lo avresti mandato via dicendogli che avevi da fare?
Levi no, Levi fa qualcosa che agli occhi di tutti noi può sembrare pazzo, assurdo:
Egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo.
Levi in un istante lascia tutto quello che ha posseduto fino a quel momento per seguire Gesù e la sua vita cambia radicalmente.
In che senso questi versetti racchiudono la storia di Susanna, ma anche la storia di tanti di noi qui presenti? Forse Susanna ha lavorato come esattore delle tasse? Non credo. Ma Susanna, come Levi, ha ricevuto un invito personale da parte di Gesù e ha deciso di seguire Gesù, ha deciso di essere pronta a rinunciare a tutto pur di poter vivere un rapporto personale con Gesù. Perchè l’ha fatto?
Lo troviamo spiegato nei versetti che seguono, sempre dal Vangelo di Luca 5
29 Levi gli preparò un grande banchetto in casa sua; e una gran folla di pubblicani e di altre persone erano a tavola con loro. 30 I farisei e i loro scribi mormoravano contro i suoi discepoli, dicendo: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?» 31 Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. 32 Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».
Cosa fa Levi dopo aver incontrato Gesù? Organizza una festa! E Gesù cosa fa? Gesù va a questa festa, una festa organizzata da un esattore delle tasse e i suoi amici, che erano persone altrettanto poco raccomandabili.
Questa cosa non piace affatto ai farisei e gli scribi. Se i pubblicani, gli esattori delle tasse rappresentavano nell’immaginario collettivo i peccatori, i farisei e gli scribi rappresentavano i giusti, i santi, coloro che all’apparenza erano persone che ubbidivano a Dio. Bart è un pubblicano, Lisa una farisea. Ma sono proprio i farisei che non capiscono Gesù e iniziano a mormorare.
I farisei fanno una domanda, indirettamente a Gesù, chiedendo ai suoi discepoli:
«Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?»
Secondo i farisei, se Gesù era davvero il Figlio di Dio, il Messia, il prescelto, allora non poteva mangiare e bere insieme ai peccatori. Gesù invece afferma proprio il contrario:
31 Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati. 32 Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento».
Perché Levi aveva seguito Gesù? Perché aveva capito di non essere sano, spiritualmente parlando. Aveva capito di non essere giusto davanti a Dio, aveva capito che c’erano delle cose nella sua vita che non andavano e quindi quando Gesù lo chiama lui è più che contento di lasciare ogni sua cosa, ogni suo peso, e seguire Cristo, e godere della pace e della guida che solo Cristo Gesù può offrire.
Perché Susanna ha deciso di seguire Gesù? Per lo stesso identico motivo. Le situazioni erano diverse, i peccati erano diversi, le sofferenze erano diverse, ma Susanna così come Levi ha riconosciuto nel “seguimi” di Gesù, la parola più dolce, più liberatoria, più rassicurante che potesse mai sentire. Ha riconosciuto che mancava qualcosa nella sua vita, e quel qualcosa era Gesù, il Figlio di Dio, che viene per stare con i malati e i peccatori per cambiarli, per guarirli, per guidarli.
Forse alcuni di noi si sentono un pò come i farisei, o come Lisa Simpson. Ci sentiamo giusti abbastanza, ci sentiamo bravi abbastanza, ci sentiamo meglio di tante altre persone attorno a noi. Pensiamo possa bastare andare qualche volta in chiesa, o dire una preghiera di sfuggita. Purtroppo però, se ci sentiamo così, c’è poco che Gesù possa fare. Fino a quando non siamo disposti ad ammettere che, come dice la Bibbia, tutti quanti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, della comunione con Dio, non accetteremo mai Gesù.
Se invece ammettiamo che nella nostra vita manca un rapporto diretto con Dio, possiamo riceverlo gratuitamente come Levi, e come Susanna, tramite Gesù che dice: seguimi. Forse ti sembra una cosa strana, cambiare stile di vita, cambiare impostazione, cambiare priorità. Forse pensi che decidere di seguire Gesù sia una cosa troppo radicale. Ma seguire Gesù che ti viene incontro nonostante i tuoi sbagli e le tue mancanze e ti dice “seguimi”, è la cosa più radicalmente bella e buona che possa accadere ad una persona.
E una persona che decide di seguire Gesù con la propria vita, si battezza, ed è quello che celebriamo oggi insieme a Susanna. Il battesimo è uno dei simboli più riconosciuti del cristianesimo, praticato da 2000 anni dai cristiani.
Cosa è per noi il battesimo? Il battesimo è un simbolo che rappresenta qualcosa avvenuto nella vita di una persona, è un atto di obbedienza a Gesù che ha ordinato che i tutti i suoi discepoli vengano battezzati.
E voglio concludere con tre aspetti che sono rappresentati dal battesimo in acqua.
1- L’immersione del battesimo
Come chiesa battezziamo le persone immergendole completamente. Oggi poi non ci saranno nemmeno sprechi d’acqua perchè possiamo usare il mare. Ed immergiamo completamente una persona nell’acqua perchè questo vuol dire il termine greco che traduciamo con battesimo.
San Paolo, nell’Epistola ai Romani, che potete leggere nelle Bibbie che avete a casa o che possiamo darvi noi a fine incontro o che potete anche leggere sulle applicazioni, afferma al capito 6:3 che
tutti noi siamo stati battezzati in Cristo Gesù (3).
Il cristiano rappresenta attraverso il battesimo con acqua quello che è già successo nella propria vita, ovvero di essersi immerso in Cristo Gesù, di essere circondato e unito a Cristo Gesù. Il battesimo con acqua di per se non salva Susanna, ma Susanna è già salva perchè è battezzata in Cristo, e oggi Susanna annuncia questa cosa tramite il battesimo. Attraverso il battesimo Susanna attesta davanti a noi tutti di essere totalmente unita a Gesù (5) e non c’è verità più bella. La vita di Susanna non è più definita dai suoi successi o dai suoi fallimenti, ma dai successi che Gesù ha conquistato per lei.
2- Immersione del battesimo – Un altro aspetto rappresentato dal battesimo è la morte
Paolo continua in Romani 6:3 dicendo:
3 Non sapete…che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte
L’acqua che ricoprirà tra un momento tutto il corpo di Susanna, rappresenta anche la morte. La morte di Gesù che è morto per noi. L’acqua ricoprirà completamente Susanna come una sepoltura, per simboleggiare la sua morte in Cristo.
3- La nuova nascita del battesimo
Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.
In quanto cristiani crediamo che Cristo non è solo morto per noi e con noi, ma che è anche risuscitato. Se non fosse resuscitato, tutto ciò in cui crediamo sarebbe vano e inutile. Uscire fuori dalla tomba dell’acqua rappresenta una nuova nascita, una nuova vita. Così come quando nasciamo per la prima volta dopo la rottura delle acque delle nostre mamme, allo stesso modo Susanna uscirà rompendo queste acque per rappresentare la nuova vita che ha ricevuto in Cristo. Una vita che non ha più paura della morte, una vita che non è più schiava del peccato, e una vita che non deve più avere paura di Dio e del suo giudizio.
La nuova vita di Susanna ha una prospettiva eterna, nella quale, sin da ora, Susanna può godere di una relazione personale con Dio. Attraverso il battesimo ricordiamo che Cristo è risuscitato dai morti e che il suo sacrificio è in grado di cambiare vite ancora oggi, di resuscitare spiritualmente persone che erano lontane da Dio e che ora invece possono di nuovo godere della vicinanza del Signore, persone che possono essere amate da Dio e che possono ricambiare questo amore. Persone che stanno seguendo Gesù.
E così come quando nasciamo entriamo a far parte di una famiglia allo stesso modo Susanna annuncia oggi pubblicamente, davanti a noi tutti e con noi tutti testimoni, che è entrata a far parte di una famiglia che noi chiamiamo chiesa. Nello specifico e in questo periodo della tua vita Susanna fai parte di questa chiesa locale. Ma in generale fai parte della chiesa universale di Gesù, e insieme a tante altre persone riposi all’ombra di Gesù, protetta da Gesù, amata da Gesù.
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