Amore Pazzo – Luca 6:27-36

Il testo che stiamo leggendo inizia con le parole “Ma a voi che ascoltate.” Siamo nel discorso che Gesù rivolge ai discepoli dopo averli chiamati e sembra quasi voler attirare la loro attenzione. Le parole che Gesù sta per dire sono importanti, e Gesù vuole che i discepoli ascoltino veramente.

E anche noi oggi abbiamo bisogno di ascoltare veramente. Ascoltare veramente perché attraverso la predicazione, Dio ci parla. La predicazione della Parola di Dio è il modo in cui Dio parla al suo popolo. Noi non solo studiamo la Parola, ma soprattutto ascoltiamo Dio parlare. E non soltanto Dio, ma ascoltiamo il nostro Padre parlarci.

Leggiamo da Luca 6:

27 «Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano;

28 benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi oltraggiano.

29 A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra, e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica.

30 Da’ a chiunque ti chiede, e a chi ti toglie il tuo, non glielo ridomandare.

31 E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro.

32 Se amate quelli che vi amano, quale grazia ne avete? Anche i peccatori amano quelli che li amano.

33 E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, quale grazia ne avete? Anche i peccatori fanno lo stesso.

34 E se prestate a quelli dai quali sperate di ricevere, quale gra zia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto.

35 Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi.

36 Siate [dunque] misericordiosi com’è misericordioso {anche} il Padre vostro.

L’ultima volta che abbiamo letto dal Vangelo di Luca abbiamo parlato del primo giorno di lavoro per i dodici discepoli scelti da Gesù. E abbiamo detto che il Signore pone le fondamenta per il Regno che la sua venuta ha inaugurato. Lo fa con questi concetti centrali nel pensiero di Cristo, attraverso questo discorso di cui abbiamo visto la prima sezione, su benedizioni e guai. Ricorderete che le benedizioni e i guai erano sottosopra, le benedizioni erano per gli affamati, per coloro che piangono, per coloro che sono odiati e perseguitati.

In questa seconda sezione, che abbiamo letto si parla di… di amore. Penso che i versetti siano abbastanza chiari. L’amore è una componente fondamentale delle nostre vite. Quanti canzoni, quanti film, quanti libri hanno come tema principale l’amore. Siamo stati creati da Dio e Dio è amore, e l’amore è una delle cose più importanti per noi. Tendenzialmente tutti noi siamo alla ricerca di amore, tutti noi godiamo per amore, tutti noi vogliamo vivere l’amore. Il rischio è quello di inseguire per tutta la vita una definizione di amore che non viene da Dio ma che viene dall’uomo.

L’amore è un concetto divino, e l’amore viene manifestato dal Signore, in modo particolare per mezzo di Cristo Gesù che lascia la gloria celeste per farsi uomo, per essere ucciso e punito non per degli amici, ma per dei nemici. Quando ci accostiamo a Cristo ci accostiamo a colui che è da sempre, eternamente, amore. Ci accostiamo a colui che ha vissuto in maniera esemplare l’amore. Ci accostiamo al più grande esperto di amore.
Vuoi amore? Vuoi capire e sentire l’amore di Dio? Accostati a Gesù. Vuoi capire come vivere questo amore nella tua vita di tutti i giorni? Ascolta le parole di Gesù.

Cosa dice Gesù di questo amore?

Intanto il testo parla di Agape, che è il termine greco che viene tradotto con amare. Cito un commentario che dice:

Gesù non richiede la storge, l’affetto naturale, ne l’eros, l’amore romantico, ne la filia, l’amore dell’amicizia. Egli parla dell’agape, amore che ama anche chi non ne è degno, l’amore che non si lascia attrarre dai meriti della persona amata ma scaturisce dal fatto che chi ama ha scelto di essere una persona piena d’amore. 1

Un amore pazzo
Qualche anno fa è stato pubblicato un libro negli Stati Uniti intitolato “Crazy Love” di Francis Chan.

E l’amore di cui parla Gesù è proprio crazy, pazzo. Un amore che ama i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo, un amore che ama i nostri amici, un amore che ama i nostri mariti e le nostre mogli… ma non ci si ferma qui. L’amore di Gesù, che Gesù ci ordina di
esprimere, è un amore che ama addirittura gli amici. Pazzesco.

E Francis Chan nel suo libro scrive che “La definizione di Dio di ciò che conta è abbastanza semplice. Lui misura le nostre vite dal modo in cui amiamo” (“God’s definition of what matters is pretty straightforward. He measures our lives by how we love.”)

Pensa ai tuoi “nemici”. Pensa a persone che non ti ispirano sentimenti di amore. Gesù ci dice che sono proprio loro che dobbiamo amare. Per molti l’amore si ferma dove inizia il comportamento sbagliato del prossimo, l’amore di Gesù prosegue anche in quelle condizioni. Un amore che fa del bene a chi odia, che benedice non con sarcasmo ma con sincerità chi maledici, che prega per il bene di oltraggia. E’ un amore che non è giusto, è un amore che non è solo non violento, ma un amore che va oltre. I credenti per esempio non pregano solo per i nostri fratelli che nel mondo sono perseguitati, torturati, maltrattati, ma anche per coloro che perseguitano, torturano, maltrattano. I credenti pregano per coloro che spargono sangue ingiustamente, perché vedono in quelle persone delle persone che ancora non hanno conosciuto l’amore di Dio per la propria vita.

Certo, non è facile. Non sono qui a dirvi che è facile. è così bello amare in maniera gratuita e profonda, ma è così difficile. A volte ti trovi davanti ad una persona e ti sembra impossibile poterla amare, credo sia successo a tutti. Non so in quanti hanno preso uno schiaffo o un pugno in faccia, ma la prima cosa che si vuole fare, reagendo, non è certo porgere anche l’altra parte del viso. Non so se vi hanno mai rubato qualcosa, ma in genere la reazione che si ha non è quella di voler dare anche quello che non è stato rubato. Magari siamo generosi a dare con chi ci è vicino, ma Gesù dice che dobbiamo dare a CHIUNQUE ci chiede. Gesù ti dice di non ridomandare indietro quello che ti è stato tolto, mentre io mi ricordo ancora benissimo dei pantaloncini che ho prestato ad un mio amico nel settembre del 2017.

Sono cose decisamente difficili da fare. Ma immaginate poter vivere in questo modo, poter amare in questo modo. E questo modo di vivere è possibile solo in funzione del nostro rapporto con Dio. Non siamo noi che ci dobbiamo impegnare, ma è Dio “che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo.”

Dove troviamo la capacità di amare in questo amore pazzo? Credo che nelle parole del Padre nostro, nelle parole che Gesù lascia come indicazioni sulla preghiera per noi, i suoi discepoli, capiamo come poter vivere questo amore pazzo.

I discepoli pregano “Padre nostro…sia fatta la tua volontà”. I discepoli sanno di avere un Padre celeste al quale portare ogni peso, ogni ingiustizia, ogni difficoltà, e pregando a questo Padre amorevole si rimettono non alla propria volontà, ma alla volontà del Padre.

I discepoli donano generosamente, perché pregano “ Dacci oggi il nostro pane quotidiano” e riconoscono che ogni centesimo sul loro conto corrente, ogni scatoletta di tonno nella propria cucina, ogni maglietta nella propria cameretta vengono dal Signore.

I discepoli perdonano i propri persecutori, coloro che li disprezzano, coloro che vivono ingiustamente, che mettono loro i bastoni fra le ruote perché pregano “ rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori”, riconoscendo che il nostro peccato era inescusabile, imperdonabile, ma esso è stato perdonato per amore in Cristo Gesù, il nostro debito nei confronti del Padre celeste è stato per sempre estinto.

Un amore che ci distingue
Un amore pazzo è anche un amore che ci distingue. Un atteggiamento definito dall’amore così come lo ha definito Cristo dovrebbe, per forza di cose, che mette in risalto il contrasto che c’è tra coloro che appartengono al Signore Gesù e coloro che invece vivono senza di lui.

Quando faccio la birra, devo accertarmi, se voglio che la birra fermenti, che gli zuccheri del malto d’orzo che sto utilizzando si siano convertiti. Per farlo, utilizzo il test della tintura di iodio. In pratica prendo un pò di mosto, e ci metto qualche goccia di iodio e in base al colore che assume il mosto capisco se gli zuccheri si sono convertiti oppure no.

L’amore pazzo di Dio nelle nostre vite è il miglior test dello iodio che si possa fare, questo amore così radicale mostra chiaramente se c’è stata una conversione, se la vita di persone spiritualmente morte è stata trasformata in una vita che spiritualmente fermenta.

Riguardiamo ai versetti 32-35

32 Se amate quelli che vi amano, quale grazia ne avete? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33 E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, quale grazia ne avete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a quelli dai quali sperate di ricevere, quale grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla

Per tre volte Gesù dice: se fate questo…anche i peccatori fanno lo stesso. Anche delle persone che non hanno conosciuto Dio fanno esattamente le cose che fate anche voi. L’amore pazzo di Gesù è il segno distintivo dei discepoli del suo Regno. In Giovanni 13, Gesù pronuncia queste famose parole

34 Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. 35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.

I credenti non si amano a vicenda perché sono tutti simpatici, tutti perfetti. I credenti si amano invece nonostante le difficoltà, nonostante le sfide, nonostante le incomprensioni, nonostante le ferite, nonostante i dispiaceri, nonostante non si sentano sempre amati. Essi amano con l’amore pazzo di Dio.

Questo non vuol dire che i discepoli devono essere ingenui, creduloni. Non vuol dire che i discepoli devono donare sempre tutto quello che anno, che devono sempre soffrire
quando amano gli altri e così via. Significa piuttosto che la motivazione alla base di ogni scelta è l’amore. I discepoli sono pronti a donare non pensando al proprio tornaconto personale, ma spinti dall’amore. I discepoli guardano al proprio portafoglio e lo valutano in base all’amore. I discepoli vivono, o almeno dovrebbero, secondo la regola d’oro di Gesù:

31 E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro.

Abbiamo attestazioni che questa regola, al negativo, ovvero “non fare agli altri quello che non vorresti ti venisse fatto” esisteva già. Ma, da quello che sappiamo, Gesù è il primo a presentarla al positivo. Ovvero, non essere solo reattivo, ma si propositivo: fai quello che vorresti gli altri ti facciano. Di nuovo, si tratta di un amore pazzo, che distingue i credenti dal resto dell’umanità.

Un amore con un premio

Perché i discepoli vivono questo amore? Per diventare delle persone migliori? Per guadagnare qualcosa? No. O meglio, non il tipo di guadagno che uno si potrebbe aspettare. Non lo fanno per avvicinarsi di più al Signore, non lo fanno per guadagnare il
paradiso, non lo fanno per essere reincarnati dopo la morte in una forma vivente migliore.

“35e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi.”

C’è un aspetto futuro della ricompensa del Signore. Sappiamo che per i meriti di Cristo riceveremo un guadagno eterno. Ma la ricompensa è solo una conseguenza del nostro rapporto con Dio. Il vero premio è il rapporto con Dio. Il rapporto con Dio è il nostro premio. Potersi relazionare con l’Altissimo, il Dio al di sopra di ogni cosa che lui stesso ha creato e che nonostante ciò vuole avere una relazione con noi, vuole essere il nostro Papà. Noi ci avviciniamo a lui in quanto figli, e lo facciamo sapendo di essere figli imperfetti, ingrati, malvagi eppure lui è buono con noi. Si, noi continuiamo ad essere figli malvagi, eppure abbiamo Dio come Padre, ad avere un Dio misericordioso. Nel momento in cui viviamo in questo modo, con questo amore noi non guadagniamo l’essere figli di Dio, ma dimostriamo di essere suoi figli, e lo dimostriamo potendo godere e beneficiare di un rapporto con lui.

Lui è misericordioso e compassionevole con noi e noi lo siamo con gli altri. Quando realizziamo e capiamo il suo amore e la sua misericordia, la sua compassione per noi che non meritiamo queste cose iniziamo a vivere questa stessa misericordia e compassione verso il prossimo, verso persone che come noi non meritano.

I discepoli non erano perfetti e non erano arrivati. E lo stesso vale per noi. E’ vero che noi abbiamo riconosciuto in Gesù il nostro Salvatore e siamo quindi già eternamente salvati, ma in realtà giorno dopo giorno nei nostri errori e nelle nostre mancanze capiamo l’amore di Dio. Nei nostri sbagli capiamo la misericordia di Dio, che non ci caccia via, non ci manda via ma continua ad essere nostro Padre. In quei momenti godiamo veramente di Dio
Padre, realizziamo la sua misericordia.

Questi sono concetti centrali nel pensiero di Cristo. Siamo stati creati per amore. E Paolo, in Romani 12, riprende questi concetti e li esprime con questi versetti con i quali concludo.

14 Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 16 Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi.17 Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. 18 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 19 Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. 20 Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo». 21 Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.

L’amore di Gesù è pazzo, ci distingue, e ci permette di godere del premio del rapporto con Dio. In che modo vorrai vivere questo amore?

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