Cosa crediamo

Vangelo  È la straordinaria verità che Gesù è il Figlio di Dio, venuto sulla terra, dove ha vissuto una vita perfetta, è morto e risuscitato, dando a tutti coloro che credono in lui accesso al Padre.  Il vangelo ha dato un senso e una direzione alla nostra vita. Siamo persone normali, con i nostri pregi e difetti, successi e fallimenti, delusioni e sogni, che hanno ancora da imparare ma con una certezza profonda: “siamo stati salvati per grazia da Dio, tramite la fede, non per i nostri sforzi o abilità, per cui non possiamo vantarcene e siamo stati creati in Gesù Cristo per fare parte della sua missione nel mondo.” (Efesini 2:8-10) Viviamo con la straordinaria consapevolezza che il vangelo di Gesù ci basta! Vogliamo vivere la vita definiti dalla sufficienza e dall’efficacia del vangelo e siamo davvero gioiosi in questa consapevolezza. Il vangelo impatta, definisce e ridefinisce chi siamo e come viviamo. Il nostro desiderio è che tanti possano conoscere, amare e seguire Gesù ed entrare a far parte della sua famiglia. Il vangelo è la nostra convinzione, speranza e passione.

Comunità e discepolato – la missione che Gesù ha lasciato ai suoi seguaci si tramanda da millenni e non è cambiata: fare discepoli (Matteo 28:18-20). I discepoli di Gesù nascono, crescono e si formano all’interno di una comunità basata sul vangelo, così come è successo con i dodici uomini scelti da Gesù. Vivere in una comunità rafforza la nostra fede, la nostra conoscenza, la nostra gioia, la profondità dei nostri rapporti, il nostro impegno. La chiesa locale non è un locale né tantomeno un evento settimanale bensì una famiglia che vive giornalmente tutti gli aspetti della vita. È in questo contesto che lo Spirito, per grazia di Dio e attraverso il sacrificio di Cristo, lavora sui discepoli. (Ebrei 10:24-25) 

Missione e adorazione – il nostro è un Dio in missione. La missione è di Dio ed egli l’ha affidata alla chiesa per mezzo di Gesù (Giovanni 17). A motivo della nostra unione con Cristo, la missione di Dio diventa la nostra missione (2 Corinzi 3:4/4:1). La chiesa locale è chiamata a vivere questa missione nel proprio contesto. Come chiesa vogliamo che tutto ciò che facciamo sia missionale, sia che guardiamo una partita di calcio sia che ci incontriamo per un incontro di preghiera, sia mentre prendiamo un caffè sia quando prendiamo i simboli della Santa Cena. Vogliamo sforzarci di essere intenzionali e di domandarci cosa ci spinge a fare una cosa piuttosto che un’altra. 

Questo stile di vita missionale non deve avere come scopo esaltare noi stessi, ma portare gloria al Signore. Vogliamo adorare il nostro Signore, il solo che è degno di ricevere la gloria. L’adorazione, come la missione, non deve essere un momento specifico della settimana o della vita, ma un continuo arrendersi al Signore, nelle prove e nelle tentazioni così come nelle benedizioni e nella gioia, riconoscendo il primato, l’autorità e la perfezione di Dio.

Ordine e trasparenza – Gesù si è rivelato come la Verità (Giovanni 14:6), la verità assoluta che tanto stona con la nostra cultura postmoderna. Questa Verità vuole portare ordine: ordine nelle relazioni (famigliari, lavorative, etc), nella gestione delle risorse, nella vita di chiesa, nel lavoro. Ordine non soltanto in tematiche astratte ma anche nella praticità e nella quotidianità  (Efesini 5:22/6:9, 1 Corinzi 14:33/40, vedere anche l’ordine e la cura dei dettagli di Dio nella Creazione e nelle istruzioni per la costruzione del tabernacolo). Vogliamo rispecchiare, come chiesa, l’ordine intrinseco di Dio.

Un altro aspetto legato alla verità è la trasparenza. Vogliamo essere trasparenti riguardo alle nostre vite, i nostri limiti e sbagli, la gestione delle risorse, ciò in cui crediamo. Vogliamo essere una comunità aperta, che non ha nulla da nascondere e che mostra tutte le ripercussioni dell’avere Cristo Gesù come pietra angolare. 

 

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