Essere delle vere guide spirituali – Luca 11:37-54 (solo testo)

Siamo all’inizio di un nuovo anno accademico e di attività.
In questi mesi mi è stato più volte ricordato, non da ultimo con la morte di un mio cugino, che la vita è breve e deve essere vissuta a pieno e deve essere vissuta nel modo giusto.
Nella storia di oggi, che si trova nel capitolo 11 di Luca, vediamo Gesù riprendere severamente diversi gruppi di persone. Il tutto inizia con un invito a pranzo.

 

 

Luca 11:37 Mentre egli parlava, un fariseo lo invitò a pranzo da lui. Egli entrò e si mise a tavola. 38 Il fariseo, veduto questo, si meravigliò che non si fosse lavato prima del pranzo.
Ed è qui che mi voglio fermare un attimo. Il testo che abbiamo letto rende chiaro a chi sta parlando Gesù: ai religiosi, alle guide spirituali e morali del popolo che si erano drammaticamente allontanate dal cuore di Dio.
Noi non siamo farisei, ma…
Ed è curioso che il fariseo abbia invitato Gesù a pranzo per poi dubitare del modo di agire di Gesù.
Possiamo invitare Gesù nella nostra vita, ma avere una deriva farisaica…
E quindi guardando a questo testo, osservando la parole e i guai pronunciati da Gesù, possiamo avere una sorta di checklist con la quale iniziare questo nuovo anno, in modo che questo anno sia vissuto non in modo da portare dispiacere a Gesù, ma onore e gioia a Gesù.
Lo vuoi anche tu per questo nuovo anno?

Osserviamo allora per che cosa riprende Gesù i farisei e i dottori della legge.

 

L’ipocrisia

39 Il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di malvagità. 40 Stolti, Colui che ha fatto l’esterno non ha fatto anche l’interno? 41 Date piuttosto in elemosina quello che è dentro il piatto; e ogni cosa sarà pura per voi.
42 Ma guai a voi, farisei, perché pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amore di Dio! Queste sono le cose che bisognava fare, senza trascurare le altre[i].
Non c’è niente di sbagliato a prendersi cura delle cose “esteriori” e che si vedono, anzi è importante.
Ma Gesù mette in mostra due cose fondamentali:
– L’interno deve essere puro. Dobbiamo assicurarci di prenderci cura del nostro cuore
– Ci sono delle caratteristiche di Dio che non possono essere ignorate.
La sua giustizia, il suo amore, la sua santità, la sua misericordia. Se ci occupiamo soltanto delle buone azioni, come dare la decima, senza assicurarci delle caratteristiche di Dio, abbiamo un problema. Le nostre buone azioni devono fuoriuscire dalla natura di Dio, e non precederle.

L’ostentazione

43 Guai a voi, farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze. Seguiamo un Dio che si è spogliato di tutto, per diventare uomo, in una regione sconosciuta e disprezzata, un uomo povero, non preso in considerazione dai potenti dell’epoca.

Filippesi 2 descrive in questo modo il movimento verso il basso di Gesù
Filippesi 2:5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente[a], 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Gesù si sposta dall’alto dei cieli verso il basso, verso l’infamia della croce romana e ancora più giù, verso il sepolcro. Questo deve essere il nostro atteggiamento. Non la ricerca dell’attenzione, ma il servizio umile.
Gesù è poi rimasto sepolto? Cosa gli è successo?

Filippesi 2:9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.
Non cerchiamo di ostentare qualcosa a questo mondo. Perché il nostro riconoscimento, la nostra approvazione, la nostra gloria sarà niente meno che la gloria di Gesù, che il Signore condividerà incredibilmente con noi quando saremo innalzati insieme a lui nel giorno del suo ritorno.

Applicazione: in questo anno ricerchiamo questo atteggiamento, e lo dico a me per primo. Non gli articoli di giornale, non i complimenti per una predicazione o per un progetto.

Fonte di impurezza

44 Guai a voi [scribi e farisei ipocriti], perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e le persone vi camminano sopra senza saperlo».
Per gli ebrei toccare un sepolcro significava diventare impuri. Se ci pensate, è assurdo che coloro che dovevano guidare il popolo, coloro che dovevano consigliare, coloro che dovevano condividere il Vangelo, non solo non erano fonte di benedizione, ma erano una fonte di impurezza inconsapevole per le persone che li seguivano. I farisei erano così persi, che chi li seguiva si perdeva insieme a loro.

Applicazione: pensiamo a quanto spesso “approviamo” il comportamento sbagliato delle persone non dicendo nulla di fronte a degli sbagli o a del peccato.

Pesi impossibili

45 Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: «Maestro, parlando così, offendi anche noi». 46 Ed egli disse: «Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate la gente di pesi difficili da portare, e voi non toccate quei pesi neppure con un dito!
Una delle testimonianze ricorrenti tra coloro che hanno sperimentato una religione legalista, è quella di essersi sentirsi oppressi.
In che modo il Signore ci ha conquistato? Non ci ha conquistato facendoci vedere la gravità del nostro peccato e della nostra situazione, ma dicendoci al tempo stesso “28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.29 Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi
troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».” (Matteo 11)

Applicazione: in che modo trattiamo le persone attorno a noi? Mettiamo addosso alle persone uno standard e una pressione che poi noi viviamo? Cosa diciamo ad un fratello che pecca? Come ci poniamo nei confronti di una persona non credente che commette un peccato? Siamo in grado di denunciare il peccato e al tempo stesso amare la persona che lo commette?

Rifiuto dei profeti viventi

47 Guai a voi, perché costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li uccisero. 48 Voi dunque testimoniate delle opere dei vostri padri e le approvate; perché essi li uccisero e voi costruite [i loro sepolcri]. 49 Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Io manderò loro dei profeti e degli apostoli; ne uccideranno alcuni e ne perseguiteranno altri”, 50 affinché del sangue di tutti i profeti sparso fin dalla fondazione del mondo sia chiesto conto a questa generazione: 51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il tempio; sì, vi dico, ne
sarà chiesto conto a questa generazione.
I dottori della legge pensavano di fare una cosa buona costruendo dei sepolcri ai profeti che Dio aveva mandato e che erano stati rifiutati, rigettati, perseguitati e perfino ucciso dagli ebrei. Ma in realtà, dice Gesù, loro stavano soltanto affermando, completando l’opera
di rifiuto dei profeti. E anche in questo momento, invece di concentrarsi sui profeti viventi, essi si adoperavano ipocritamente nei confronti dei profeti morti.
Loro avrebbero dovuto concentrarsi su Gesù, il profeta vivente che avevano davanti, il Figlio di Dio e invece lo rifiutavano.

Applicazione: viviamo nel pieno della cancel culture, che ci porta a voler condannare e cancellare personaggi del passato che in qualche modo hanno sbagliato, quando possiamo invece concentrarci su Gesù

Impedimento alla salvezza

52 Guai a voi, dottori della legge, perché avete portato via la chiave della conoscenza! Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare lo avete impedito».
Non credo ci sia molto da aggiungere. I dottori della legge avevano accesso alle scritture, avevano il tempo, la capacità e gli strumenti per studiare, interpretare e proclamare le verità bibliche.
Eppure avevano nascosto il Vangelo, e avevano reso impossibile l’accesso alla conoscenza.
Che il Signore ci guidi ad essere persone, in questo anno, che avvicinano altre persone alla conoscenza. Che Cristo possa essere chiaro, glorificato, accessibile nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
53 E quando fu uscito di là, gli scribi[j] e i farisei cominciarono a contrastarlo duramente e a fargli domande su molte cose, tendendogli insidie, 54 per [cercare di] cogliere qualche parola che gli uscisse di bocca [così da poterlo accusare]

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