Il 26 dicembre del 2004 si è abbattuto sull’area costiera del Sud Est Asiatico e dell’Asia meridionale uno tsunami che ha causato 230 mila vittime e dispersi e 18 milioni di sfollati. Lo tsunami è stato causato da un terremoto di 9.1 di magnitudo.
Mahyuddin: “[1]Stavamo tornando sulla terraferma quando le nostre barche hanno iniziato a oscillare. Poi abbiamo visto un’onda enorme in lontananza. Era straordinaria, alta circa 20 metri… Sulla via del ritorno abbiamo visto corpi che galleggiavano nell’acqua. Era incredibile.
Abbiamo raccolto molti sopravvissuti. Quando siamo arrivati a terra abbiamo visto che era piatta, i detriti erano ovunque e c’era una chiara visione della montagna. Abbiamo aiutato a salvare le persone per tutto il giorno e prima che facesse buio sono tornato a casa mia…
Purtroppo la mia casa era stata spazzata via. Avevo perso mia moglie e mio figlio e non sapevo cosa fare. Sono andato alla grande moschea e ho dormito sulla terrazza, mentre le scosse sono continuate fino a notte fonda.”
Il telefono rosa è un’associazione che aiuta donne e minori che subiscono violenze. Ecco alcune frasi che hanno sentito da parte di donne maltrattate:
- «Era l’uomo dei miei sogni, oggi è il mio incubo»
- «Se è amore, perché fa così male?»
- «Mi ripete che sono sua, ma io non sono un oggetto»,
- «Ho provato a scappare, ma mi ha sempre trovata»,
- «Sono rimasta con lui, solo per la paura di perdere mio figlio»
- «Era gentile con tutti, ma a casa era un mostro»,
- «Per lui non valevo nulla e alla fine ci ho creduto»
- «Non mi lega più nulla a lui, solo la paura».
Queste invece sono le parole di un ex ateo:
“Cresciuto con genitori intellettualmente dotati ma non credenti, ero solito pensare che la fede in Dio e nel soprannaturale fosse stata screditata dal progresso della scienza e fosse incompatibile con la libertà.
La fede religiosa mi sembrava implicare l’adorazione cieca di un dittatore cosmico e l’abbandono della ragione a favore della “rivelazione”.
Perché, in ogni caso, dovrei prendere sul serio la religione, pensavo, quando l’esistenza del male e della sofferenza screditava chiaramente la pretesa cristiana che il nostro mondo dovesse la sua esistenza a un Creatore benevolo?”[2]
Dovunque ci giriamo vediamo le conseguenze del peccato, sul creato, nel rapporto tra esseri umani, e nel rapporto con Dio.
In che modo la tua vita è colpita dal peccato? Dal tuo peccato, da quello degli altri, da quello presente nel mondo?
Abbiamo visto la volta scorsa che tutto il creato fatto da Dio era buono, con uno scopo, frutto della sua volontà e della sua immagine. Abbiamo quindi visto che Dio è sovrano nella creazione. Nel capitolo 2 della Genesi l’autore descrive nuovamente la creazione, questa volta soffermandosi sulla terra e in particolar modo sulla creazione dell’uomo e della donna.
In questo modo viene di nuovo espressa la centralità dell’uomo e della donna nel piano di Dio.
Nel secondo capitolo viene anche introdotto un secondo nome per Dio. Il primo, l’abbiamo visto insieme, è Elohim, plurale maschile, che noi traduciamo con Dio. è il termine che esprime il Dio creatore.
Il secondo (2:4) è Jahvè, “proveniente dal verbo ebraico essere… il Nome che più di ogni altra cosa esprime la fedeltà di Dio al patto, identificandolo come il Dio di ieri, oggi e domani, eternamente fedele al Suo Carattere ed alle Sue Promesse. Fin dall’inizio della storia del mondo, ci viene dunque presentato un Dio che si rivela Creatore e Redentore, Dio del creato e Dio del Patto”[3]
Abbiamo quindi visto che Dio è sovrano nella creazione. Tutto è buono, tutto è frutto della sua volontà, tutto in accordo con il suo piano. Non c’è niente che rovina l’armonia perfetta del lavoro fatto dal Signore.
Eppure, tutto sta per cambiare. Basta girare una pagina, iniziare un nuovo capitolo è vedere una devastazione di portate epiche, che stravolge tutto quanto. Alla luce del mondo in cui viviamo oggi, non possiamo non notare quanto sia attuale il primo libro della Bibbia.
3.1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il Signore aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”».
4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio[a], avendo la conoscenza del bene e del male».
6 La donna osservò che l’albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l’albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.
7 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e si accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. 8 Poi udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore fra gli alberi del giardino.9 Dio il Signore chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?»
10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell’albero che ti avevo comandato di non mangiare?» 12 L’uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto[c] dell’albero, e io ne ho mangiato». 13 Dio il Signore disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».
14 Allora Dio il Signore disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 15 Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno».
16 Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». 17 Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto[d] dall’albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno tutti i giorni della tua vita.
18 Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l’erba dei campi; 19 mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai».
20 L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché è stata la madre di tutti i viventi. 21 Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.
22 Poi Dio il Signore disse: «Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre». 23 Perciò Dio il Signore mandò via l’uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 24 Così egli scacciò l’uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita.
Tutto va male nella vita, oggi? Nel mondo naturale, tra esseri umani? Tutto nasce qui. Ma c’è della speranza in tutto ciò?
La natura del peccato
Genesi 3 ci aiuta a capire meglio la natura del peccato. E per capire la natura del peccato dobbiamo ricordarci di quanto è stato detto nei primi 2 capitoli riguardo all’essere umano: da chi è stato creato, come è stato creato, quale ruolo ha ricevuto.
Il serpente, come potete notare, cita il comandamento che era stato dato ad Adamo ed Eva, anche se in maniera incorretta. Infatti Adamo ed Eva potevano mangiare di tutti gli alberi tranne uno e non da nessun albero. E nella risposta di Eva vediamo che già inizia a cambiare qualcosa, infatti lei nel versetto 3 aggiunge al comandamento di Dio che loro non potevano toccare l’albero, ma questa non era una cosa che era stata detta da Dio. Satana parte con delle domande che sembrano quasi innocue.
Ma nel versetto 4 e 5 vediamo che la tentazione passa da tentazione subdola e accennata, ad una tentazione diretta e sfacciata.
«No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio[a], avendo la conoscenza del bene e del male»
Ancora oggi il peccato si muove in questo modo, satana ci tenta in maniera simile. Prima prendendo la cosa alla larga, e poi avvicinandosi sempre di più fino a quando la tentazione diventa così forte, così reale, così “evidente” che resistere diventa quasi impossibile.
Quante volte abbiamo osservato il peccato colpire in questo modo. Un “semplice” video sexy che diventa un’ossessione pornografica, una “semplice” scommessa che diventa una dipendenza, una “semplice” bugia che diventa uno stile di vita, una “semplice” lamentela che diventa una vita di lamentele, di , una “semplice” ribellione che diventa un ergersi al di sopra di ogni autorità, sia nei confronti di Dio che nei confronti delle persone che Dio ha posto come autorità nella tua vita.
E cosa fa Eva? Nel momento della tentazione, invece di fissare lo sguardo sulle promesse di Dio, fissa lo sguardo su quello che i suoi occhi umani vedono: un bell’albero, attraente, promettente, che sembra poter garantire successo, piacere, gioia e, in ultima analisi, essere come Dio.
Sin dal suo principio, il peccato è questo. La volta scorsa abbiamo sottolineato la differenza che c’è fra Dio, il creatore, e la creatura. Non dovremmo mai dimenticare questa cosa, dovremmo fare nostra l’esortazione che troviamo in Romani 9:20 che recita:
Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?»
Ma il tentatore, satana, vuole prendere il posto del Creatore, e ci tenta in questo modo. Cosa c’è al centro di ogni peccato? Il desiderio di prendere il posto di Dio, di innalzarci al posto di Dio, di reputare il proprio intelletto, la propria intelligenza come superiore a quelli di Dio? Il tentatore sussurra nelle nostre orecchie: di più, meriti di più, vali di più di Dio, sei più saggio di Dio.
Eva dà ascolto a satana, prende il frutto proibito, ne mangia e ne dà a suo marito, che ne mangia anche a lui.
Sappiamo dalla Bibbia che in Genesi 3 è descritto il peccato originale, come affermato anche in Romani 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato…
Dio lascia nelle mani dell’uomo il suo creato. E l’essere umano, con le sue decisioni, lo condanna. è dell’uomo, è nostra la responsabilità di quello che vediamo di malvagio attorno a noi e dentro di noi.
L’impatto del peccato
La gravità e l’impatto devastante di questo peccato, che ha reso schiava tutta l’umanità, è evidente sin da questi versetti. L’ordine, nella Genesi, è molto importante. Tutto segue uno schema. E quindi dobbiamo notare come l’ordine creazionale di Dio viene completamente messo sottosopra dal peccato.
Dio aveva creato l’essere umano, l’uomo prima e la donna poi, a sua immagine, in modo che esso governasse sul resto del creato. Invece per mezzo del peccato, il creato, nella figura del serpente, si rivolge alla donna, che prende l’iniziativa a discapito dell’uomo, mentre l’uomo è lì presente senza dire niente ma subendo solamente passivamente quello che sta succedendo, e ignorando completamente Dio. Dall’alto in basso si trasforma dal basso verso l’alto, ma negativamente. Tutto viene sconvolto, l’ordine e l’armonia di Dio si perdono.
Cosa porta questo peccato, qual è l’impatto del peccato?
Il peccato porta ad una rottura:
- tra Dio e l’uomo
- tra l’uomo e la donna
- tra l’uomo e il creato
La rottura tra Dio e l’uomo
Rileggiamo il versetto 8: 8 Poi udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore fra gli alberi del giardino.
Letteralmente questo versetto è: la Voce di Elohim Jhvè mentre camminava nel giardino nello spirito/vento della sera[4]
In altre parole sembra quasi che la voce di Dio, la Parola di Dio, Gesù Cristo è alla ricerca degli uomini perduti. Che bellissima immagine del cuore e della natura di Dio e dell’opera di Cristo. Ma dove sono Adamo ed Eva? Sono nascosti, dopo essersi coperti con delle foglie a causa della loro nudità. Scappano da Dio, si nascondono da Dio. Il peccato porta ad una rottura tra Dio e l’uomo, una rottura così grande che l’essere umano scappa dalla presenza di Dio.
Ma ovviamente non ci si può nascondere da Dio e la voce di Dio raggiunge Adamo ed Eva.
E a chi si rivolge, al versetto 9?
Non si rivolge a satana, non si rivolge ad Eva. Si rivolge ad Adamo secondo l’ordine creazionale di Genesi 1 e 2. Si rivolge a colui che aveva ricevuto la responsabilità maggiore e che invece aveva evitato, vigliaccamente, di prendere posizione: ad Adamo.
«Dove sei?» 10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell’albero che ti avevo comandato di non mangiare?»
Ovviamente sono delle domande retoriche. Dio conosceva già la risposta. Ma questo scambio è estremamente doloroso da osservare. è la prima dimostrazione che le promesse del peccato sono sempre false, che nel peccato non c’è possibilità di trovare pace, speranza, gioia, un senso di compimento. Il peccato ha portato ad una rottura nel rapporto speciale, armonioso, pacifico, che Dio aveva creato tra sé e l’essere umano e ha continuato, da lì in avanti, a farlo.
La rottura tra uomo e donna
Adamo non risponde propriamente alle domande di Dio, ma incolpa la donna. Ecco un altro risvolto del peccato: tendiamo a nascondere il nostro peccato e ad incolpare tutto e tutti. Quante volte giudichiamo con durezza il peccato degli altri ma non il nostro, quante volte diamo la colpa del nostro peccato agli altri, alla situazione, alla famiglia, al nostro carattere etc etc…
Il rapporto armonioso che c’era tra Adamo ed Eva ora viene stravolto, e come conseguenza Dio afferma che i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». (16)
Il rapporto tra uomo e donna è compromesso, la battaglia tra sessi ha inizio con la Genesi e abbiamo secoli di storia a confermarlo. L’uomo ha dominato sulla donna in maniera brutale, trattandola come voleva, senza alcun rispetto, sottomettendola e schiacciandola per il proprio piacere. La donna ha risposto volgendo i suoi desideri verso il marito. Che significa?
Il termine ebraico “desidere” appare solo 3 volte nella Bibbia. è interessante notare che appare che due di queste volte appare nella Genesi e a distanza di pochi versetti. La seconda volta, infatti, troviamo questo termine in Genesi 4:7:
6 Il Signore disse a Caino: «Perché sei irritato? E perché hai il volto abbattuto? 7 Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!»
“Così come Genesi 4:7 identifica l’opera distruttiva del peccato, 3:16 descrive il giudizio di Dio contro il peccato che si manifesta nell’opera distruttiva della moglie. Così come il peccato ha cercato di sopraffare e sovvertire Caino, il “desiderio contro” il marito della donna significa che, nel mondo maledetto, la moglie cercherà di sopraffare e sovvertire l’autorità data da Dio al marito.”[5]
In che modo io, tu, rispecchio questi meccanismi peccaminosi nei miei rapporti?
La prima cosa che siamo tentati di fare è dare la colpa agli altri: e ma guarda quella donna, o guarda quell’uomo. Ma la Bibbia ci esorta ognuno di noi ad esaminare se stesso, ad esaminare il proprio peccato.
Per grazia di Dio, per mezzo di Gesù, sia i desideri corrotti che il dominio corrotto dal peccato possono essere redenti, in modo da vivere relazioni interpersonali che glorificano Dio e ricordano il rapporto prima della caduta.
La rottura tra uomo e creato
Notiamo anche che viene rotto il rapporto tra l’uomo e il creato. A causa nostra, a causa della scelta di Adamo, il suolo viene maledetto, ed ora geme ed è in travaglio. A causa del peccato il lavoro diventa faticoso, come dicevo ad alcuni in settimana, a causa del nostro peccato viene creato il “lunedì” (anche se a questo punto della storia il lunedì è la domenica).
La grazia nel peccato
Il peccato ha un impatto tale da stravolgere ogni cosa, rompendo il rapporto tra Dio e uomo, tra l’uomo e la donna, e tra l’uomo e il creato.
Che speranza c’è per Adamo ed Eva dopo questo disastro cosmico? C’è speranza per noi, che viviamo confermando le scelte di Adamo ed Eva?
A Dio sia la gloria, perché anche in questa situazione era sovrano. Dio non è stato colto di sprovvista, non è stato messo in difficoltà, non ha dovuto inventare un piano B. Lode a Dio perché il peccato non ha cambiato la natura di Dio, perché il peccato non ha cambiato gli attributi di DIo, perché il peccato non ha cambiato il cuore di Dio, l’amore di Dio, la grazia di Dio.
Lode a Dio perché sin da ora, sin dalle prime pagine, c’è grazia. C’è grazia in mezzo al peccato per degli uomini e delle donne che hanno deciso di ribellarsi a Dio. Lode a Dio perché, nella sua grazia, non ha distrutto Adamo ed Eva, pur avendo giustamente condannato e giudicato il serpente, la donna e l’uomo.
In Genesi 3 vediamo la gravità del peccato dell’uomo. E vediamo anche la grazia di Dio.
La grazia di Dio…. cerca Adamo (8).
é Dio che prende l’iniziativa, è Dio che cerca il peccatore smarrito, è Dio che si avvicina. è Dio che manda la sua Parola per tirarci fuori dalla vergogna del peccato.
La grazia di Dio… allontana Adamo ed Eva dall’albero (22)
“Perché se ne avesse mangiato nel suo stato caduto, sarebbe eternamente esistito nel suo stato caduto.”[6] La conseguenza del peccato è la morte e questo in un certo senso è una buona notizia, perchè senza la morte non potremmo tornare resuscitare fisicamente e spiritualmente a nuova vita.
La grazia di Dio…annuncia la speranza di Cristo (15)
Il versetto 15 è stato definito il protovangelo, la prima dichiarazione vengelocentrica, ovvero la buona notizia dell’opera di Cristo, che sarebbe nato nelle conseguenze del peccato evidenziate anche dal dolore del peccato, per poi vivere da nuovo Adamo, sconfiggendo satana sulla croce.
Proprio in questi giorni leggevo Matteo 4, nel quale Gesù viene portato dallo Spirito nel deserto, non in un giardino, ma nel deserto simbolo del peccato e delle conseguenze del peccato, per essere tentato da satana.
Matteo 4:3 E il tentatore, avvicinatosi, gli disse[a]: «Se tu sei Figlio di Dio…
Per tre volte il tentatore mette alla prova Gesù, il nostro Adamo, e per 3 volte Gesù, stremato fisicamente e provato dalla fame e dalla sete, riesce dove Adamo aveva fallito.
La grazia di Dio…causa il primo sacrificio
Il sacrificio degli animali per creare i vestiti di Adamo ed Eva. Uno spargimento di sangue per coprire la nudità, il peccato di Adamo ed Eva. Nella sua grazia Dio uccide la sua creazione, si sporca di sangue, per coprire e salvare degli esseri ribelli e peccatori. Cosa, se non il sangue di Cristo, è qui prefigurato? Quel sangue grazie al quale possiamo essere lavati, riabilitati, riavvicinati al Signore nonostante tutto il nostro peccato che ancora oggi è presente nella nostra vita?
Il mondo nel quale viviamo è infettato e contaminato dal peccato. Noi siamo infettati e contaminati dal peccato. Eppure, Dio nella sua sovranità, ha operato rivelando la sua grazia e offrendola a noi peccatori per mezzo di Cristo Gesù, promesso sin dalla Genesi.
Come risponderemo?
Adamo risponde chiamando sua moglie Eva. Adamo si fida della promessa di Dio, che Eva avrà una progenie che porterà ad un salvatore e quindi chiama sua moglie Eva, colei che da vita, prima ancora di avere dei figli. Che la risposta al nostro peccato, così devastante, possa essere un atto di fede in Cristo Gesù.
Preghiera di confessione (Valley of Vision)
Padre celeste, salvaci interamente dal peccato.
Sappiamo di essere giusti grazie alla giustizia di un altro, ma desideriamo riflettere la tua immagine;
Siamo tuoi figli e dovremmo portare la tua immagine, rendici capaci di riconoscere la nostra morte al peccato; quando ci tenta, fa’ che possiamo essere sordi alla sua voce.
Liberaci dall’invasione e dal dominio del peccato. Concedici di camminare come ha camminato Cristo, di vivere nella novità della sua vita, la vita dell’amore, la vita della fede, la vita della santità.
Aborriamo questi corpi di morte, la loro pigrizia, l’invidia, la meschinità e l’orgoglio.
Perdona e uccidi questi vizi, abbi pietà della nostra incredulità, dei nostri cuori corrotti ed erranti.
Quando arrivano le tue benedizioni, iniziamo a idolatrarle e a porre i nostri affetti sulla creazione piuttosto che sul creatore.
Purifica il nostro adulterio spirituale e donaci la purezza; chiudi i nostri cuori a tutto tranne che a te.
Il peccato è la nostra più grande maledizione; fa’ che la tua vittoria su di esso sia evidente alla nostra coscienza e si manifesti nella nostra vita.
Aiutaci ad essere sempre devoti, fiduciosi, obbedienti, docili, fiduciosi come bambini in te, ad amarti con l’anima, il corpo, la mente, la forza, ad amare gli altri come noi stessi,
di essere salvaguardati da temperamenti non rigenerati, da pensieri duri, da parole calunniose, da meschinità, da maniere sgarbate, di dominare la nostra lingua e di custodire la porta delle nostre labbra.
Riempici di grazia ogni giorno, affinché le nostre vite siano fontane traboccanti di acqua dolce per la tua gloria e per la fama del Vangelo, Amen.[7]
[1] https://www.theguardian.com/global-development/2014/dec/25/indian-ocean-tsunami-survivors-stories-aceh
[2] https://www.bethinking.org/is-christianity-true/from-atheism-to-christianity-a-personal-journey
[3] Aranzulla, 28.
[4] Aranzulla, 28.
[5] https://www.desiringgod.org/articles/her-desire-will-be-for-her-husband
[6] Aranzulla, 30.
[7] https://worshipresourceblog.wordpress.com/category/valley-of-vision/
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