Il Dio della pace – Filippesi 4:8-9 Video e Testo

Siamo ormai giunti quasi alla fine dello studio della Lettera di Paolo ai Filippesi. Due settimane fa abbiamo visto insieme i versetti da 2 a 7 del capitolo 4 e oggi continueremo insieme fino al versetto 9. Se vi ricordate, durante la scorsa predicazione su Filippesi, avevamo iniziato a parlare della pace di Dio, il tema che sembra tenere insieme questi versetti.

 

7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

E poi al versetto 9

Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.

Guardando ai primi versetti del capitolo avevamo analizzato due elementi di questa pace di Dio, la gioia e la mansuetudine che dovrebbero caratterizzarci in quanto seguaci di Cristo. Una gioia e una mansuetudine che non sono frutto del nostro impegno e del nostro lavoro, ma che sono il frutto di quello che Dio ha fatto per noi e in modo particolare di uno stile di vita impegnato di preghiera, attraverso la quale presentiamo le nostre richieste al Signore accompagnandole a ringraziamenti.

“7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

8 Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.”

Nei versetti che abbiamo visto l’altra volta Paolo parla della pace di Dio che custodisce i pensieri in Cristo Gesù. Quando ci sono delle situazioni avverse, quando ci sono dei dubbi, quando ci sono delle domande, la pace di Dio può entrare nella nostra vita. Ma il discorso va avanti, perché questa pace di Dio non soltanto può arrivare ma può anche rimanere, anzi il Dio stesso della pace può essere costantemente presente nella vita dei credenti.  C’è in questi versetti una progressione, una progressione che dovrebbe accompagnare il cristiano, dalla pace momentanea ad una pace sempre più presente.

E come si riesce ad ottenere questa pace?

Avendo come oggetto dei nostri pensieri una serie di cose che Paolo elenca. Avere per oggetto dei pensieri vuol dire “tenere conto di” o “riflettere su e poi permettere a queste cose di modellare la condotta.” Per mantenere questa pace nella nostra vita ci deve essere un impegno da parte nostra. Il desiderio di avere il Dio della pace con noi deve far nascere un impegno concreto.

Questo impegno consiste nel decidere intenzionalmente di non essere alla mercè dei nostri pensieri o delle situazioni, ma di decidere noi a cosa vogliamo pensare e a cosa vogliamo credere. Vuol dire non essere passivi durante le conversazioni, nelle riflessioni, nello studio, ma attivamente governare quello che pensiamo e diciamo. È un vero e proprio combattimento, stancante, ma con un grande premio.

È un concetto, questo, che Paolo riprende anche altrove, per esempio nella Seconda Lettera ai Corinzi scrive quanto segue

“3 In realtà, sebbene viviamo nella carne[a], non combattiamo secondo la carne; 4 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti 5 e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo” 2 Corinzi 10:3-5

Questa è battaglia spirituale! Noi siamo ancora nella carne ma combattiamo una lotta contro cose non carnali, ovvero spirituali. La battaglia spirituale consiste nel demolire i ragionamenti del nemico, facendo prigioniero ogni pensiero che possiamo avere, portandolo alla croce di Cristo per capire se è un pensiero che glorifica Dio oppure no.

Quali sono le cose che Paolo mette in elenco e sulle quali dovremmo riflettere? Paolo ne cita diverse, e devo ammettere che ieri, mentre mi preparavo, ero un po’ sconfortato perché sembrano quasi essere tutte uguali. A volte di fronte a delle liste del genere penso che si potrebbero sintetizzare con “tutte le cose buone”. Però è bello notare cosa ha voluto elencare Paolo e le varie sfumature che ci sono in questi elementi. Osserviamo velocemente insieme queste cose che dovrebbero essere oggetto dei nostri pensieri.

  • Tutte le cose vere

Bisogna iniziare con le la Verità, riflettere sul fatto che Dio è Verità, che le sue parole, le sue azioni e le sue promesse sono verità. Gesù ha affermato in Giovanni 8:31-32

31 Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».

Gesù è la verità e questa verità porta libertà e pace. Questa verità si contrappone alla menzogna, di cui è il principe satana. Nello stesso discorso in Giovanni 8, Gesù si rivolge ai farisei in questo modo

44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso parla di quel che è suo, perché è bugiardo e padre della menzogna.

C’è una lotta costante fra la Verità e la Bugia e noi dobbiamo ogni giorno chiedere al Signore di farci allineare con la Verità, di credere alla verità, di vivere di conseguenza alla verità. Dio mi ha accettato, Dio mi ha salvato per sempre, il mio valore è in Cristo e non in quello che gli altri pensano di me o in quello che faccio, Dio sta preparando un luogo per me. Queste sono alcune delle verità che devo fissare nella mia mente.

  • Tutte le cose onorevoli

Ovvero le cose nobili o dignitose, ed è lo stesso termine che Paolo usa per descrivere i diaconi e le loro mogli in 1 Timoteo 3 8 e 11

8 Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni… 11 Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa.

Con la nostra mente dobbiamo ricercare quelle cose che sono onorevoli, le “cose di lassù” (Colossesi) come dice altrove l’apostolo Paolo. Cose che danno dignità all’essere umano perché vengono da Dio e non sono il frutto del nostro lavoro o sforzo.

  • Tutte le cose giuste

Se ci guardiamo attorno vediamo un mondo che è spesso caratterizzato dall’ingiustizia. Dio, al contrario, è un Dio giusto e il suo regno è un regno di giustizia. Questa giustizia ci mette in forte contrapposizione con molte persone che non vivono secondo il piano di Dio. Sono tanti i temi etici, per esempio, sui quali la pensiamo diversamente. Ne cito velocemente due, per capirci. La settimana scorsa sono stato a visitare dei centri per profughi in Sicilia, perché credo che in quanto cristiano sia importante portare l’amore e il messaggio del vangelo a chiunque. Molti invece credono che non dovremmo trattare con amore e inclusione queste persone. Altro esempio. Come molti di voi sanno, OM Italia porta avanti un progetto contro la tratta delle persone qui a Pisa, una cosa che forse a noi sembra normale, ma che spesso è difficile da spiegare a persone che hanno un’idea completamente diversa dello scopo e del posto che il sesso dovrebbe occupare nella vita dell’essere umano. Questa differente prospettiva può portare a degli scontri che potrebbero sembrare l’opposto della pace di cui stiamo parlando.

Ma la pace che Paolo sta trattando è la pace in Dio e con Dio ed infatti lo stesso Gesù, parlando di giustizia, afferma

Matteo 5:10 Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.

  • Tutte le cose pure

Domenica scorsa Zach ha condiviso con la chiesa alcuni dati sulla pornografia, e secondo uno studio da lui citato negli Stati Uniti il 68% di uomini nelle chiese e il 50% di pastori guardano la pornografia regolarmente e il 56% dei divorzi negli Stati Uniti sono causati da un’ossessione con la pornografia da uno dei due partner della coppia. Stiamo parlando di chiese, di pastori, di seguaci di Cristo. Forse qualcuno questa sera si vuole illudere dicendo a se stesso che è un problema degli Stati Uniti, mica dell’Italia. Ovviamente questa è una bugia, perché il problema esiste ed è grande anche in Italia. La settimana scorsa durante il campo al quale ho partecipato in Sicilia questo tema è venuto fuori varie volte e diverse persone hanno confessato la loro lotta, attuale o passata, con la pornografia e altre cose impure. Penso sia chiaro che non teniamo a mente solo le cose pure, ma lasciamo tanto spazio a cose impure. E il peccato sessuale, per quanto allettante nel momento della tentazione, ci fa sentire così sporchi e così lontani dalla pace di Dio quando lo abbiamo commesso. Eppure Cristo non ti condanna, ma, così come ha detto alla donna samaritana in Giovanni 4, una donna che viveva in una condizione di immoralità sessuale, dice anche a te: Io, che ti parlo, che ti sono vicino, che mi sono fatto uomo, sono il Salvatore di cui hai bisogno, io sono la via d’accesso alla pace con Dio.

  • Tutte le cose amabili

O tutte le cose attraenti, tutte le belle, da un termine greco che viene usato solo in questo caso in tutta la Bibbia. Credo che anche in questo caso, la ricerca delle cose amabili non sia un processo semplice. Dobbiamo lavorare per identificare quali sono le cose amabili secondo Dio e quali sono le cose amabili secondo la nostra carne.  Paolo in un’altra lettera scrive che dovremmo comportarci

“come figli di luce 9 – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – 10 esaminando che cosa sia gradito al Signore.”

Quali sono alcune cose che gli sono gradite? Qualche esempio, di una lista incompleta, alla quale potete aggiungere delle cose. A Dio è gradita la nostra fede in lui, in ogni momento e aspetto della nostra vita; la nostra lode e adorazione, anche quando viviamo momenti difficili; la condivisione del Vangelo con chi ancora non lo conosce, in modo che più persone possano riconoscerlo come unico Signore; quando viviamo la nostra vita per lui e in ogni cosa che facciamo, dal bere e mangiare, al camminare, al lavorare, al faticare lo facciamo per la sua gloria.

  • Tutte le cose di buona fama

Tutte le cose di buona fama non sono quelle che ci rendono famosi, e nemmeno le cose “di cui si parla bene”, ma piuttosto “le cose che parlano bene di”. In questo percorso dobbiamo ricercare le cose che parlano bene di Dio, che lo portano ad essere esaltato, glorificato, innalzato.

“La maggior parte degli uomini non è soddisfatta di ciò che realizza nella propria vita. Nulla può soddisfare pienamente la vita di Cristo nei suoi seguaci se non l’adozione del proposito che Cristo ebbe per un mondo da redimere. Fama, piacere e ricchezze sono pula e cenere in confronto all’infinita e durevole gioia di lavorare con Dio per il compimento dei suoi piani eterni. Gli uomini che investono ogni cosa nell’opera di Cristo traggono dalla vita le ricompense più dolci e più inestimabili.” J. Campbell White

  • Quelle in cui è qualche virtù e qualche lode

Come spesso accade con Paolo, le liste presentate non sono esaustive. E quindi alla fine l’apostolo aggiunge ogni virtù e ogni cosa degna di lode. Sarebbe stato comodo e bello se Paolo avesse fatto l’elenco completo di cose sulle quali riflettere, ma la vita è più complicata di questo. Come abbiamo detto prima, avere come oggetto dei nostri pensieri queste cose è un vero e proprio combattimento, una ricerca continua, attiva, intenzionale, nel quale non basta soffermarsi su una o due cose.

Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.

Tutti questi pensieri, che i Filippesi avevano avuto modo di vedere nella vita dall’apostolo Paolo, devono poi trasformarsi in azioni pratiche. Di nuovo, come nel terzo capitolo, Paolo si presenta come modello, lui che così chiaramente era un discepolo di Gesù. Questi pensieri trasformati in azioni portano a poter gustare del Dio della pace in qualsiasi momento.

La pace di Dio, alla quale si accede in preghiera con suppliche e ringraziamenti, porta ad un cambiamento nella nostra vita, ad una gioia e una mansuetudine che provengono dal Signore. Ma affinché questa pace non diventi un episodio isolato, ma una costante presenza ai piedi del Dio della pace, dobbiamo fare nostri questi pensieri e metterli in pratica.

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