Il Signore è sovrano…e sta operando per il tuo bene! – Luca 6:1-11

Continuiamo a leggere il Vangelo di Luca. Oggi iniziamo il sesto capitolo, versetti 1-11, attraverso i quali vedremo la grandezze e la bellezza di Cristo Gesù.

6:1 Avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i campi di grano. I suoi discepoli strappavano delle spighe e, sfregandole con le mani, mangiavano il grano. 2 E alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è lecito [fare] di sabato?» 3 Gesù rispose loro: «Non avete mai letto ciò che fece Davide, quand’ebbe fame, egli e coloro che erano con lui? 4 Egli entrò nella casa di Dio e prese i pani di presentazione, ne mangiò e ne diede a quelli che erano con lui, benché non sia lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti?» 5 E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».  6 Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era lì un uomo che aveva la mano destra paralizzata 7 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per trovare di che accusarlo. 8 Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti in mezzo!» Ed egli, alzatosi, stette in piedi. 9 Poi Gesù disse loro: «Io domando a voi: è lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?» 10 E, girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse all’uomo: «Stendi la mano!» Egli lo fece e la sua mano fu guarita.11 Ed essi furono pieni di furore e discutevano tra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

 Come ho detto la volta scorsa, i farisei sono entrati nella scena e non se ne andranno facilmente.

Oggi abbiamo letto di due episodi, avvenuti entrambi in giorno di sabato. Forse può sembrarci una discussione abbastanza futile quella relativa al sabato. La nostra cultura è organizzata in maniera completamente diversa, ma per Israele questa era una questione centrale. Dio stesso si era riposato il 7 giorno dopo aver creato tutto l’universo, dalle galassie all’essere umano. Inoltre la prima versione della Bibbia, ovvero la Parola di Dio in forma scritta, sono i 10 comandamenti, nei quali il Signore aveva ritenuto importante abbastanza parlare del sabato al punto da inserirlo nel decalogo consegnato a Mosè. La tradizione rabbinica giudaica aveva poi ampliato l’insegnamento su questo argomento.

Nel primo episodio i farisei accusano di nuovo i discepoli di Gesù perché essi avevano, secondo loro, infranto il riposo del sabato raccogliendo del grano, frantumandolo e macinandolo con le proprie mani per poi mangiarlo.

I farisei notano questa cosa è domandano perché facessero qualcosa che era vietato. Gesù risponde e questa volta fa riferimento ad una storia dell’Antico Testamento. è la storia di Davide con i suoi uomini, prima che egli diventasse re di Israele. In questo episodio, che trovate in 1 Samuele 21, troviamo Davide con i suoi uomini che sta scappando da Saul e arriva a Nob, dove c’erano dei sacerdoti e un altare presso il quale c’era del pane consacrato al Signore. Questo pane quindi non poteva essere mangiato dalle persone. Eppure in quella occasione i sacerdoti danno il pane a Davide e ai suoi uomini. In questo caso abbiamo, di nuovo, un re che è stato unto dal Signore ma che non ha ancora ricevuto la sua corona. Così come Davide, anche Gesù ha delle persone che lo stanno seguendo nella sua missione di avvicinamento alla coronazione.

Un’altra volta, un altro sabato, Gesù era in una sinagoga e stava insegnando. Tra i presenti c’era un uomo che aveva la mano destra inutilizzabile. I farisei e gli scribi che erano presenti non erano tanto interessati a quello che Gesù aveva da dire. Piuttosto erano interessati a trovare un modo per accusare Gesù. E mentre i farisei e gli scribi avevano questo pensiero, Gesù invita l’uomo con la mano paralizzata ad alzarsi. Forse questo uomo avrebbe preferito nascondersi piuttosto che far vedere a tutti la sua condizione. E mentre questo uomo era in piedi, osservato da tutti, Gesù chiede se in giorno di sabato fosse consentito o meno fare del bene o fare del male, salvare o uccidere. I rabbini non disapprovavano che qualcuno fosse guarito di sabato se la vita di questa persona era in pericolo. ma se il pericolo non c’era, allora quella guarigione doveva aspettare. In questo caso quindi la guarigione non sarebbe stata approvata, non essendo l’uomo in pericolo di vita. Non avendo ricevuto risposta alla sua domanda, Gesù ordina all’uomo di stendere la mano ed essa viene guarita.                        Che cosa possiamo imparare da questi due episodi?

«Il Figlio dell’uomo è Signore del sabato»

Nel primo episodio Gesù, dopo aver riportato la storia di Davide, afferma chiaramente: il Figlio dell’uomo è signore del sabato. Ovviamente si tratta di un’affermazione molto forte. Se il rispetto del sabato era decreto divino, una legge che il Dio creatore e sovrano aveva stabilito, affermare che il Figlio dell’uomo, Gesù, è signore del sabato vuol dire affermare di non essere soltanto un uomo, ma di essere Dio stesso. Se Gesù è superiore ad un ordine divino, allora vuol dire che Gesù governa e regna su quel decreto perché è Signore. Di conseguenza Gesù regna e governa su ogni cosa perché lui è il Signore.

Gesù è Signore e ogni cosa si deve sottomettere al Signore. Gesù, il Signore, il Re, non si deve piegare al sabato, ma il sabato si deve piegare a Gesù. Abbiamo oramai capito che per i farisei le pratiche umane, le regole, avevano preso il sopravvento e avevano sostituito Dio al punto che si adoravano e seguivano le pratiche e le regole e non più il Signore. Dio era stato sostituito e non era più al centro del sistema religioso e quindi quando Gesù si rivela come Dio, i farisei non riescono a riconoscere in Gesù il Dio che avrebbero dovuto riconoscere.

Nella lettera ai Filippesi Paolo scrive, nel capitolo 2 che Gesù, quel Gesù con il quale i farisei e gli scribi stavano parlando, aveva preso forma di servo, era diventato uomo ed esteriormente era come un uomo. E fino a questo punto i farisei non avrebbero avuto niente da ridire. Ma Paolo specifica che Gesù era stato trovato esteriormente come un uomo, ma evidentemente c’era qualcos’altro. Perché il figlio dell’uomo, che i farisei vedevano solo come uomo, era anche il Figlio di Dio, il quale umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

 Gesù è il Signore che regna sovrano sopra ogni cosa che è stata creata, che lui ha creato. Il Signore Gesù è Dio. Se ogni ginocchio dovrà piegarsi di fronte a Gesù, tanto più ogni legge o regola deve piegarsi di fronte a lui. Quando ci avviciniamo a Cristo non ci avviciniamo ad uno spirito creato o ad una persona come tante altre. Gesù è divino, e quando ci avviciniamo a lui, quando ci confrontiamo con lui, quando riconosciamo il nostro bisogno, affermiamo che lui è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Lui è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Sostituire Gesù con qualcos’altro, come l’osservanza del giorno di riposo, vuol dire sostituire l’unico Dio con qualcosa che non è Dio. Se Gesù è Signore del Sabato, è Gesù a definire cosa è il sabato. Ma oltre a definire cosa è il sabato, Gesù rappresenta il nostro sabato. è in Cristo che troviamo il riposo dalle nostre opere per guadagnare la salvezza o per guadagnare delle benedizioni del Signore. è in Cristo, che ha sacrificato se stesso una volta per tutte per cancellare ogni tipo di opera, che il suo popolo trova il riposo. Gesù è il nostro sabato.

Come è scritto in Ebrei 4

9 Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; 10 infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle proprie opere, come Dio si riposò dalle sue.

 L’opera di Dio è compiuta in Cristo, tutto è compiuto, e ora il popolo di Dio si riposa in Cristo. Quindi il Signore non approva chi, come i farisei, cerca di prendere il suo posto. Ma Gesù, oltre a non approvare, non è nemmeno limitato da queste cose

Dio è costantemente all’opera per fare del bene

Nel secondo episodio, al versetto 9-10, troviamo queste parole:

9 Poi Gesù disse loro: «Io domando a voi: è lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?» 10 E, girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse all’uomo: «Stendi la mano!» Egli lo fece e la sua mano fu guarita.

 La seconda cosa sulla quale riflettiamo questa sera sul testo di oggi è che Dio è costantemente all’opera per fare del bene. Gesù non si lascia fermare dalle questioni dei farisei, non è limitato dall’opposizione che diventa sempre più forte nei suoi confronti, ma proprio nel mezzo di quella opposizione Gesù opera per fare del bene. Perché in quella sinagoga c’è un uomo che sta

ascoltando, un uomo che forse non si immaginava neppure quello che stava per succedere. Forse quest’uomo stava osservando l’opposizione contro Gesù e stava pensando che sicuramente Gesù non aveva modo e tempo per fare qualcosa per lui.

E proprio questo uomo, con la mano paralizzata, viene guarita da Gesù, e immagino che questa guarigione sia stata accompagnata da una vita trasformata per sempre dalla grazia di Gesù e la fede dell’uomo. è proprio in mezzo all’opposizione, nonostante l’opposizione, che Gesù opera e lo fa per fare del bene.

Qualche giorno fa stavo parlando con un amico, il quale mi confessava la difficoltà che ha nel pregare per cose piccole o quotidiane, perché crede che siano troppo irrilevanti per Dio o che Dio abbia cose più importanti da fare. Invece una delle cose più incredibili del Signore è che lui è costantemente all’opera ed è così grande da essere in grado di prendersi cura di ogni essere umano e di ogni circostanza di ogni essere umano. Gesù conosce tutti i problemi che ci sono. Gesù voleva onorare il sabato, aveva mille cose da insegnare, eppure Gesù si interessa della mano dell’uomo e decide di guarirla. Sicuramente per insegnare qualcosa, ma anche per amore verso questo uomo. Gesù è spinto dall’amore quando ci viene incontro.

Forse la questione del sabbath non ti tange tanto, ma credi comunque che al mondo ci siano cose ben più importanti della tua vita, questioni che sono prioritarie per Gesù rispetto a te. Delle cose così importanti al punto che Gesù non si possa preoccupare di te.

Ma Gesù oltre a governare ogni cosa, fa si che ogni cosa cooperi per il tuo bene. Gesù è interessato alla tua mano paralizzata, qualsiasi sia l’area della tua vita che sembra paralizzata e senza speranza. Gesù è interessato ai dettagli della nostra vita. Gesù sbuca dal nulla e risponde alle nostre preghiere in maniera personale perché Gesù è sempre operativo, sempre al lavoro per il nostro bene.

Se non si fa del bene, si fa del male

Infine, torniamo alle seguenti parole di Gesù: Io domando a voi: è lecito, di sabato, far del bene o far del male? Salvare una persona o ucciderla?»

 Come abbiamo detto Gesù opera per fare il bene. E tutto ciò che non è bene è male. Come afferma un commentario che ho consultato la domanda di Gesù è “è lecito, di sabato, far del bene o far del male?” Non contempla nemmeno una via di mezzo. Come alternativa a fare del bene Gesù non riconosce nient’altro che non sia il fare il male. Il rifiutarsi di salvare una vita non altro che il distruggerla. L’uomo che Gesù aveva davanti a sé stava vivendo una vita menomata. Non Fare niente di sabato equivaleva a distruggere una vita, mentre Gesù era venuto per salvare.”

Questo punto ci porta a riflettere anche sul nostro operato. I farisei erano riusciti a prendere qualcosa di buono, come il riposo del sabato, e a trasformarlo in una scusa per non fare del bene. Ma un atteggiamento del genere si allontana molto da un Dio che è amore, che agisce per amore, che è costantemente all’opera per fare del bene al suo popolo. E l’atteggiamento di noi che lo seguiamo come discepoli deve rispecchiare questa cosa. Sempre rispondendo a dei farisei, Gesù dice, in Matteo 22:

37 [“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. 38 Questo è il grande e il primo comandamento. 39 Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso”.

E se non stiamo amando, stiamo odiando, se non stiamo lavorando per salvare qualcuno, la stiamo uccidendo. Questo ovviamente non vuol dire che siamo noi a guarire o salvare una persona, o a condannarla. Ma il Signore usa le nostre parole, la nostra evangelizzazione, le nostre azioni, il nostro vivere la chiesa, per raggiungere le persone, per salvare le persone. è parte del significato che Gesù da alle nostre vite, dello scopo che riceviamo e del quale parlavamo mercoledì al nostro incontro. Se siamo in Cristo, c’è un destino, uno scopo, un obiettivo più grande di quello che riusciamo a contemplare nelle 24 ore delle nostre giornate. Mentre noi viviamo la speranza di Cristo come suo corpo e sua chiesa, il mondo viene raggiunto dalla gloria di Dio.

13 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. 14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta, 15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente[c]; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. (Matteo 5).

In che modo onori Gesù come colui che è Signore del sabato, ovvero come il Dio al quale anche i decreti divini si devono inchinare? Che cosa vuol dire questo per la tua vita di tutti i giorni? In che ambito della tua vita hai bisogno di ricordare che Gesù sta operando in questo momento per il tuo bene, che anche la tua mano paralizzata non è stata dimenticata?

In che modo la volontà di Gesù di fare sempre il bene ti motiva a rivalutare ciò che fai e ciò che non fai?

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