Due salsicce leggendarie –
Immaginatevi la scena. Siamo a Zurigo, anno domini 1522, nel mese di Marzo, per l’esattezza è il 9
marzo 1522. In una di queste case vicino ai vigneti si incontrano delle persone. Ogni volta che entra
una persona la porta si apre e lascia entrare uno spiffero di aria fredda, tipica dell’inverno zurighese.
La stanza è illuminata da alcune candele, e ognuno si siede dove trova posto attorno al tavolo.
All’apparenza è un giorno come tanti, ma si respira un’aria particolare quella sera, come quando sta
per succedere qualcosa di elettrizzante.
Il proprietario di casa è il tipografo ufficiale del cantone di Zurigo, un uomo chiamato Christopher
Froschauer. Il tipografo all’epoca era una figura importante, con un certo peso e rilievo all’interno
della società. Insieme a lui ci sono una dozzina di persone. I suoi collaboratori che lavorano nella
sua bottega, alcuni artigiani, tra cui un sarto, un calzolaio, un tessitore e due sacerdoti. Uno è
francese e si chiama Leo Jud, e l’altro si chiama Ulrich Zwingli. Zwingli è svizzero, ha 38 anni ed è
sacerdote della chiesa Grossmunster di Zurigo.
Gli uomini hanno fame. I tipografi hanno lavorato assiduamente per la stampa di una nuova
edizione delle lettere di San Paolo. Il lavoro era un pò più complicato e faticoso di oggi, quando
basta collegare un computer ad una stampante e mandare in stampa. Per cena ci sono delle frittelle
ma il piatto forte della cena sono due salsicce essiccate da tagliare a fette, che sono particolarmente
saporite e forti perchè sono rimaste appese per più di un anno nel camino.
Quelle due salsicce sono leggendarie. Non solo perché le salsicce sono sempre buone e quindi
leggendarie, ma sono leggendarie per quelle che rappresentano e per quello che hanno fatto
accadere. Quelle due salsicce sono l’inizio della riforma protestante a Zurigo e poi in Svizzera. Se,
nel caso della Germania e di Martin Lutero, convenzionalmente ( e ovviamente tutte le date
convenzionali sono relative) sono le 95 tesi appese sul portone della cattedrale di Wittenberg a dare
il via alla Riforma, a Zurigo sono, appunto, queste due salsicce.
Forse qualcuno starà pensando: ma come è possibile? Cosa c’entrano le salsicce con un movimento
che mise sottosopra il sistema religioso dell’epoca e che ebbe grosse ripercussioni sulla politica, la
cultura e la società?
Come dicevo, siamo nel 1522 e siamo a marzo. Innanzitutto siamo nel 1522. Colombo ha scoperto
l’America 30 anni prima, nel 1492, convenzionalmente dando fine al Medioevo. Nel 1453 i Turchi
conquistano Costantinopoli, mentre nello stesso periodo Gutenberg inventa la stampa in Germania.
Nel 1485 in Inghilterra salgono al trono i Tudor, e nel 1520 Carlo V viene incoronato imperatore del
Sacro Romano Impero. La Germania è in fermento a causa degli insegnamenti di un frate che ha
osato sfidare la Chiesa Cattolica, che per circa 1000 anni aveva dominato la scena religiosa e non
solo, sul continente europeo.
Siamo nell’anno domini 1522 ma siamo anche a marzo. Siamo quindi nel periodo quaresimale,
ovvero i 40 giorni di avvicinamento durante i quali erano previsti digiuni e astensioni da particolari
cibi. Il digiuno quaresimale nel 1500 obbliga, per legge, l’astensione da alcuni cibi come la carne e
il digiuno. Froschauer, il padrone di casa, afferma che i suoi lavoratori sono troppo stanchi e hanno
bisogno di mangiare qualcosa di serio. E quindi vengono tirate fuori queste due salsicce.
Probabilmente non si tratta di una cosa improvvisata, ma pianificata, visto la presenza degli
artigiani, teste calde simpatizzanti della Riforma, e dei due sacerdoti. Zwingli aiuta nella
preparazione del pasto ma evita di mangiare le salsicce. La sua presenza è però fondamentale per
legittimare da un punto di vista teologico la provocazione di Froschauer e gli altri presenti.
Zurigo era infatti una città cattolica, fortemente legata alla Chiesa Cattolica, anche a causa dei
soldati che dalla Svizzera partivano per far parte dell’esercito pontificio. Ma qualcosa, nella
cittadina svizzera, stava cambiando, e per capire meglio quello che stava succedendo dobbiamo fare
fermarci un attimo e capire chi era e cosa stava facendo Ulrich Zwingli.
Ulrich Zwigli
Zwingli nasce il 1 gennaio 1484 a Wildhaus, in Svizzera, terzo di 11 figli. Studia a Vienna e a
Basilea e diventa parroco a Glarus e per un periodo della sua vita funge da cappellano dell’esercito
papale. Nel 1515 i mercenari svizzeri incontrano il gigantesco esercito di re Francesco I di Francia
appena fuori MIlano e vengono massacrati. Questa esperienza tocca profondamente il giovane
Zwingli.
Una volta tornato a casa Zwingli compie qualcosa di radicale, perlomeno per l’epoca. Zwingli
riflette sul fatto di aver letto tanti commentari sulla Bibbia, senza aver mai letto la Bibbia stessa. E
quindi compra, nel 1516, una copia del Nuovo Testamento greco di Erasmo, fresco di stampa, e
inizia a leggerlo. Forse pensate che leggere la Bibbia, soprattutto per un prete, non fosse così
radicale. Ma in realtà nel 1500 quasi nessuno leggeva la Bibbia. Anzi, leggere la Bibbia e cercare di
capirla era considerato un atto profondamente pericoloso e sovversivo. Leggere la Bibbia da solo
era un atto di ribellione nei confronti della Chiesa e del papa. Se possiamo leggere le nostre Bibbie
liberamente oggi è anche grazie alla Riforma.
Essere esposto alle verità bibliche, senza alcun filtro umano, fu qualcosa di incredibilmente dolce e
sorprendente per Zwingli, così come lo fu per gli altri riformatori dell’epoca. Per Zwingli fu
l’equivalente spirituale del viaggio di Cristoforo Colombo: Zwingli scoprì un nuovo mondo,nel
quale il lettore poteva ascoltare direttamente la Parola di Dio, così come era stata rivolta agli autori
della Bibbia. Questa esperienza fu così profonda per Zwingli che imparò quasi tutto il Nuovo
Testamento in greco a memoria.
Il suo amore per la Parola di Dio inizia a modellare sempre più il pensiero e l’esposizione del
sacerdote svizzero al punto che la sua fama come predicatore si sparge in quegli anni e nel 1518
viene nominato predicatore presso Grossmunster, la cattedrale maggiore di Zurigo. E a Zurigo,
sabato 1 gennaio 1519 (3 anni prima della cena a base di salsicce), nel giorno del suo 35
compleanno, Zwingli sale sul pulpito e annuncia che, invece di predicare sul brano stabilito dalla
liturgia cattolica, avrebbe predicato a modo suo sul Vangelo di Matteo e poi per tutto il Nuovo
Testamento, verso per verso, in maniera espositiva, nel modo in cui oggi migliaia di predicatori
fanno oggi abitualmente. La città di Zurigo inizia ad essere esposta alla Parola di Dio.
Sola Scriptura
Il pensiero teologico della riforma protestante è stata racchiuso in cinque affermazioni categoriche,
come abbiamo visto con Stefano.
Una di queste affermazioni è Sola Scriptura, ovvero solo la Scrittura, solo la Bibbia come fonte di
autorità ultima per il credente e per il cristiano. Che cosa regola la nostra vita? Nient’altro che la
Bibbia, che è Parola rivelata di Dio, e quindi non ha eguali fra gli insegnamenti umani.
Questo assunto era chiaramente vero per Zwingli, che credeva che la Parola di Dio fosse viva, fosse
luce, fosse autoritaria.
( Secondo Zwingli noi siamo stati creati dalla Parola di Dio, secondo la Genesi, e quindi abbiamo
bisogno della Parola di Dio oggi, Cristo nella Bibbia, per dare un senso alle nostre vite. Tutti gli
esseri umani cercano la Parola di Dio e hanno bisogno della Parola di Dio.)
Torniamo quindi al marzo del 1522, e alle nostre leggendarie salsicce. Alla presenza di Zwingli,
Froschauer e gli altri uomini hanno appena rotto il digiuno quaresimale. Zwingli è presente per dare
peso religioso e teologico all’atto di insubordinazione nei confronti della tradizione Cattolica.
La notizia, che evidentemente i presenti non volevano che rimanesse nascosta, si sparge molto
velocemente nella città di Zurigo creando grande scandalo. Questi uomini non avevano soltanto
sfidato la chiesa e agito immoralmente, ma avevano anche disobbedito alla legge. Per questo motivo
Froschauer viene addirittura messo in prigione.
Ma la Riforma a Zurigo è solo iniziata. La domenica successiva Zwingli predica e il suo sermone è
intitolato: “Von erkiesen und fryheit der spysen” (“Sulla scelta e libertà degli alimenti”).
Nel sermone Zwingli, sostanzialmente, dice di aver guardato in lungo e in largo nella Bibbia, di
aver cercato ma di non aver trovato niente che indicasse l’esistenza biblica della quaresima. Al
contrario, diversi passaggi biblici sottolineano l’importanza di poter scegliere liberamente cosa
mangiare o bere.
Il principio da seguire per Zwingli era quindi chiaro: Sola Scriptura, soltanto la Bibbia può regolare
la nostra condotta, e non le tradizioni e le leggi umane imposte alla Bibbia. E non è soltanto vero
della quaresima, ma anche di tutta quell’impalcatura di tradizioni che non hanno nessuna base
biblica: le opere buone, il celibato, il culto dei santi, le indulgenze. Sono tutte cose costruite attorno
al vangelo che secondo il pensiero dell’epoca dovevano in qualche modo guadagnare il favore di
Dio, o aiutare a raggiungere un certo livello di giustizia.
Nel sermone Zwingli dice: “Digiuni volentieri? Digiuna. Non vuoi mangiare carne? Non mangiarla.
Ma lascia al cristiano la sua libertà. Lo Spirito impone alla tua fede il digiuno? Digiuna, ma concedi
al tuo prossimo di far uso della libertà del cristiano”
Zwingli, guidato dalla Scrittura, predica un messaggio rivoluzionario, forte, a delle persone che
erano convinte di poter la salvezza per mezzo del digiuno e altre buone opere.
Perchè per Zwingli il caso delle salsicce è così importante? Perchè a furia di osservare delle
tradizioni umane, si era perso di vista il centro del Vangelo, della buona notizia.
Per essere salvati non basta fare due-tre cose l’anno, non basta fare mille cose l’anno. E allora, se
non sono le nostre azioni a salvarci, allora come possiamo essere salvati?
La risposta la vedremo meglio domani, durante l’incontro qui in questa sala. In alternativa, prendi e
leggi una Bibbia.
E ora?
Cosa significa per noi tutto questo? Beh, intanto significa che questa sera mangeremo delle salsicce
e berremo della birra, cosa molto comune fra i riformatori del 500.
Matteo11:28 Venite a me, voi tutti che siete af aticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il
mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo per le anime
vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
Ieri abbiamo iniziato a scoprire la storia di Zwingli, il sacerdote della chiesa di Zurigo nella prima
metà del 1500. Abbiamo detto che Zwingli inizia a leggere in maniera autonoma e indipendente la
Bibbia e che questa cosa stravolge il giovane prete.
Per questo motivo Zwingli inizia a predicare in maniera espositiva tutto il Nuovo Testamento,
versetto dopo versetto, senza più seguire il calendario e le indicazioni della Chiesa Cattolica.
Zwingli scopre personalmente il valore della Bibbia e attraverso le sue predicazioni la Svizzera e
Zurigo in particolare inizia ad essere esposta alla Parola di Dio.
Dobbiamo capire e ricordare che il movimento della Riforma, nei vari luoghi, è nato grazie alla
riscoperta della Parola di Dio. Una Parola che è potente. Una Parola che “riforma” ancora oggi. La
chiesa fa fatica, la chiesa si è arenata, la chiesa si è intiepidita, si è allontanta? Essa deve tornare alla
Parola di Dio. Riscontri problemi costanti nella tua vita? Fai fatica a vivere da credente, fai fatica a
mettere a morte il peccato, fai fatica ad annunciare il Vangelo, fai fatica a credere alle promessi di
Gesù per te? Allora devi tornare alla Parola di Dio. Essa è in grado di riformare la tua vita.
Qualche anno dopo questa rivoluzione, Zwingli, come abbiamo visto ieri, si trova ad una cena in
pieno periodo quaresimale, il periodo in cui, per legge, le persone dovevano digiunare e non si
poteva assolutamente mangiare la carne. Durante quella cena, invece, alcuni uomini mangiano delle
salsicce. Sono delle salsicce che passeranno alla storia perchè si tratta, molto probabilmente, di un
atto provocatorio.
Zwingli si astiene dal mangiare le salsicce ma è comunque presente e la domenica successiva
predica un sermone intitolato: “Von erkiesen und fryheit der spysen” (“Sulla scelta e libertà degli
alimenti”).
Nel sermone Zwingli, sostanzialmente, dice di aver guardato in lungo e in largo nella Bibbia, di
aver cercato ma di non aver trovato niente che indicasse l’esistenza biblica della quaresima. Al
contrario, diversi passaggi biblici sottolineano l’importanza di poter scegliere liberamente cosa
mangiare o bere. E quindi? Le salsicce vengono scagionate, le salsicce possono finalmente essere
mangiate liberamente! Perchè? Perchè Zwingli era un irriducibile carnivoro? Perchè Zwingli era
una testa calda in cerca di fama? Perchè Zwingli era un ribelle? PErchè Zwingli voleva compiacere
i suoi amici e non deluderli? No, perchè lo dice la Bibbia.
Sola Scriptura
Abbiamo parlato ieri di Sola Scriptura, ovvero la dottrina secondo la quale è la scrittura a definire,
delimitare, ciò che si crede e ciò che si può fare. Vorrei approfondire ulteriormente questo concetto.
Questo assunto, Sola Scriptura, era chiaramente vero e centrale per Zwingli. Nel 1522 Zwingli
scrive un’opera sulla centralità della Parola di Dio. Zwingli guarda alla creazione descritta in
Genesi 1 e afferma che l’essere umano è stato creato dalle tre persone della Trinità, a loro
immagine. Di conseguenza, l’umanità, che è stata creata dalla Parola divina, desidera intimamente
la Parola di Dio. In altre parole bramiamo poter sentire Dio parlare, bramiamo la Parola di Dio. è un
desiderio che tutti noi abbiamo, anche se a volte non lo capiamo o non lo ammettiamo.
Due caratteristiche
La Parola di Dio, secondo Zwingli, ha due caratteristiche: è vita ed è luce.
è vita nel senso che quando Dio parla le cose avvengono. Di nuovo, pensiamo a degli esempi in
Genesi 1. Sia fatta la luce, e luce fu. Creiamo l’uomo a nostra immagine, e l’uomo fu creato.
La Parola di Dio è vita, è potenza. Dio non deve dire, “Sia fatta la luce” e qualcuno poi deve premere
un pulsante per far accendere la luce.
Pensiamo anche a Gesù, che davanti alla tomba di Lazzaro afferma:
43… «Lazzaro, vieni fuori!» 44 Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto
da un sudario.
Quello che la Bibbia afferma non è soltanto informativo. Ma la Bibbia ha in sè la potenza
necessaria, in Cristo Gesù e per mezzo dello Spirito Santo, per compiere nella tua vita quello che
essa ordina e promette. Ti esorta ad essere santo ma ti sembra di non riuscire? Approfondisci il tuo
rapporto con la Parola.
La seconda caratteristica su cui Zwingli si sofferma è che la Parola di Dio è luce. Non solo quindi la
parola è chiara, comprensibile, che comunque era già un concetto rivoluzionario all’epoca. Ma
anche che la Parola ha dentro di sé l’illuminazione. Non dobbiamo essere prima illuminati per
poterla capire, perché non siamo noi a portare luce alla Parola. è la Parola di Dio ad essere luce e
quindi è la Parola che porta luce nelle nostre tenebre naturali.
Di conseguenza la Parola di Dio, per Zwingli, doveva essere predicata a tutti perché le Scritture
potevano essere capite da tutti, non per la capacità umana di capirle ma per la capacità della Bibbia
di essere capita, per la capacità intrinseca della Bibbia di arrivare ai cuori ottenebrati e alle mente
offuscate di uomini e donne peccatori.
L’enfasi che noi evangelici mettiamo sul predicare la parola di Dio a tutti (bambini e anziani, vicini
di casa e popoli lontani) è frutto della Riforma Protestante e di personaggi come Zwingli.
Zwingli affermerà: tutti i cristiani devono usare la loro migliore diligenza affinché il Vangelo di
Cristo sia predicato ovunque allo stesso modo.
Nel sermone predicato dopo la cena a base di salsicce Zwingli, sostanzialmente, dice di aver
guardato in lungo e in largo nella Bibbia, di aver cercato ma di non aver trovato niente che indicasse
l’esistenza biblica della quaresima. Al contrario, diversi passaggi biblici sottolineano l’importanza
di poter scegliere liberamente cosa mangiare o bere.
Il principio da seguire per Zwingli era quindi chiaro: Sola Scriptura, soltanto la Bibbia può regolare
la nostra condotta, e non le tradizioni e le leggi umane imposte alla Bibbia. E non è soltanto vero
della quaresima, ma anche di tutta quell’impalcatura di tradizioni che non hanno nessuna base
biblica: le opere buone, il celibato, il culto dei santi, le indulgenze. Sono tutte cose costruite attorno
al vangelo che secondo il pensiero dell’epoca dovevano in qualche modo guadagnare il favore di
Dio, o aiutare a raggiungere un certo livello di giustizia.
Nel sermone Zwingli dice: “Digiuni volentieri? Digiuna. Non vuoi mangiare carne? Non mangiarla.
Ma lascia al cristiano la sua libertà. Lo Spirito impone alla tua fede il digiuno? Digiuna, ma concedi
al tuo prossimo di far uso della libertà del cristiano”
Zwingli, guidato dalla Scrittura, predica un messaggio rivoluzionario, forte, a delle persone che
erano convinte di poter la salvezza per mezzo del digiuno e altre buone opere.
Quando le persone cominciarono a fare propri i concetti di Zwingli e della Riforma, esse iniziarono
a voler spingere per un cambiamento forte e radicale di leggi e usanze. Zwingli invece fù più
prudente, al punto da essere accusato di non essere abbastanza intraprendente con i cambiamenti
che dovevano avvenire nella società e di essere un freno alla riforma.
Sapete perchè Zwingli fu così attendista? Perchè era così convinto dell’importanza della Scrittura
da credere, giustamente, che un cambiamento radicale nella società poteva avvenire solo dopo che
la Parola avesse cambiato i cuori delle persone. I vari estremisti della riforma a Zurigo volevano
infatti usare delle riforme radicali incentrate su costumi, abitudini, modi di fare, leggi. Ma Zwingli
frenò questo impeto, convinto che una vera Riforma poteva essere soltanto la conseguenza di un
cuore che ubbidisce al vangelo biblico. Gli estremisti volevano sostituire un sistema legalistico,
quello cattolico, con un altro sistema legalistico, non accorgendosi della stupidità di questa cosa. Ed
è un rischio che dobbiamo sempre monitorare: non dobbiamo sostituire il Vangelo con delle leggi,
soprattutto umane, da seguire.
Quando invece i cambiamenti arrivarono a Zurigo, furono cambiamenti legati alla consapevolezza
comune a tante persone che era la Bibbia a richiedere quei cambiamenti.
Perchè per Zwingli il caso delle salsicce è così importante? Perchè a furia di osservare delle
tradizioni umane, si era perso di vista il centro del Vangelo, della buona notizia e la Bibbia doveva
tornare ad essere centrale.
Zwingli continua nel suo messaggio dicendo “Le persone semplici pensano che tutto vada bene se
si confessano solo in Quaresima, osservano il digiuno, fanno la Comunione e così tengono conto
dell’intero anno. Dio però va riconosciuto in ogni momento e la nostra vita deve essere di pietà,
mentre noi agiamo al contrario quando pensiamo che basti prestare attenzione solo ai tempi del
digiuno mentre Cristo dice: «Vigilate : poiché voi non sapete né il giorno né l’ora” [Matt.
25:13*].”
Per essere salvati non basta fare due-tre cose l’anno, non basta fare mille cose l’anno. Se non sono
le nostre azioni a salvarci, allora come possiamo essere salvati?
Solus Christus
Zwingli nel suo sermone porta gli ascoltatori a gustare la bellezza di alcuni versetti che si trovano in
Matteo, capitolo 11. Siamo alla fine del capitolo, nei versetti 28-30
28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete su di voi il
mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo per le
anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
In questi versetti è Gesù che sta parlando e sta offrendo delle parole incredibilmente dolci,
rassicuranti, incoraggianti. Il problema del sistema religioso dell’epoca era che aveva costruito
questa fitta impalcatura di cose da fare e cose da non fare, cosa mangiare e cosa non mangiare, cosa
credere e cosa non credere. E facendo così Cristo Gesù era stato completamente oscurato. Le
tradizioni umane, i modi di pensare umani, avevano reso Gesù inaccessibile.
Zwingli praticamente dice, andando contro la legge e contro la potenza della Chiesa Cattolica: non
mi importa se durante la quaresima mangiate salsicce o pesce. Per quanto mi riguarda potete anche
organizzare un all-you-can-eat a base di salsicce. Ma quello che mi importa è che voi abbiate Cristo.
Solus Christus è un’altra delle cinque affermazioni categoriche che definiscono e riassumono il pensiero
della Riforma protestante. Solo Christus, solo Cristo è in grado di salvare, solo Cristo è degno, solo
Cristo merita, solo Cristo è la via da seguire e il modello da imitare. Solo Cristo è in grado di
prendere delle vita affaticate e oppresse a causa del peccato e dar loro in cambio riposo, prendere il
peso che grava sulle persone e dar loro un carico dolce e leggero.
In che modo Gesù può fare questa cosa? Sulla base di cosa? Sulla base del fatto che Gesù è morto
sulla croce per pagare il debito dei peccati, non suoi, ma di noi esseri umani. E visto che il debito è
stato pagato, lui ora, risorto e vivente, può dare vita e salvezza a coloro che credono in lui. Non c’è
altro da capire o altro da aggiungere da parte dell’uomo. La bellezza del Vangelo.
Nel marzo del 1522 il popolo svizzero era stanco, affaticato e oppresso. Zwingli dice loro: Cristo
può darvi riposo, solo Cristo.
Le anime dei fedeli erano scoraggiate, affaticate. Non avevano accesso alla Parola di Dio e la
religione consisteva solo in una lista infinita di cose da fare. Non c’era pace. Zwingli dice loro: solo
in Cristo le vostre anime trovano riposo.
Nel 1522 il peso della vita sembrava insostenibile. Solo 3 anni prima Zurigo aveva sperimentato la
devastazione della peste e Zwingli stesso era stato vicino alla more. Zwingli dice al suo gregge: il
gioco di Cristo è dolce e leggero. Dio era presentato dalla chiesa Cattolica come un Dio furente,
sempre pronto a giudicare e condannare. Zwingli dice: Cristo, che è Dio, in realtà è umile e
mansueto di cuore.
Circa un anno dopo, nel gennaio del 1523, il papa esige che Zwingli venga espulso da Zurigo.
Zurigo decide invece di organizzare un dibattito pubblico, nel quale Zwingli poteva difendersi dalle
accuse della Chiesa Cattolica ed esporre le sue tesi. Al dibattito sono presenti il concilio della città e
altre 600 persone. Zwingli presenta 67 tesi nelle quali afferma:
II. La somma e la sostanza del Vangelo è che il nostro Signore Gesù Cristo, il vero Figlio di Dio, ci
ha fatto conoscere la volontà del suo Padre celeste, e che con la sua assenza di peccato ci ha
liberati dalla morte e ci ha riconciliati con Dio.
III. Quindi Cristo è l’unica via di salvezza per tutti coloro che sono stati, che sono e che saranno.
SUI BUONI LAVORI.
XXII. Che Cristo è la nostra giustizia, da cui segue che le nostre opere sono buone fino a quando
sono di Cristo, ma fino a quando sono opere nostre, non sono né giuste né buone.
Alla fine del dibattito il concilio della città vota e dichiara Zwingli vincitore, la Chiesa Cattolica
sconfitta e Zurigo diventa una città riformata. Vi ricordate? Zwingli voleva che la riforma della
chiesa e della società fosse il frutto del cambiamento del cuore alla luce della Parola, ed è quello
che avviene. Zurigo diventa la prima città protestante della Svizzera, e dopo di lei Basilea, poi
Ginevra e altre città e cantoni svizzeri. E tutto ebbe inizio con due salsicce mangiate durante la
quaresima.
E ora?
Cosa significa per noi tutto questo?
C’è da imparare?
Credo di si. Innanzitutto non dobbiamo cadere nella trappola di idolatrare Zwingli, che è stato un
uomo come tutti noi. Zwingli fu grandemente usato da Dio ma commise anche lui tanti errori, anche
lui era imperfetto. Zwingli non attirava l’attenzione verso di sé, si sarebbe inorridito al solo
pensiero. Zwingli spostava tutta l’attenzione verso Cristo, l’unico mediatore fra Dio e l’uomo.
La prima cosa che impariamo da Zwingli e applichiamo alla nostra vita è Solus Christus, solo Cristo
può darti pace, solo Cristo può risolvere il tuo problema più grande, il peccato, solo Cristo è morto
sulla croce prima ancora che tu nascessi, amandoti prima ancora che tu nascessi in modo che tu
potessi essere unito a lui. Sei alla ricerca di pace, anche tu ti senti logorato e sfinito dal numero di
cose da fare che sembrano senza senso? Solus Christus è la risposta alla tua ricerca. Solo Cristo può
affermare con certezza: 28 Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.
Sempre nelle sue tesi, Zwingli afferma:
Gesù Cristo è la guida e il leader, promesso da Dio a tutti gli esseri umani, promessa che è stata
mantenuta.
VII. Che egli è salvezza eterna e capo di tutti i credenti, che sono il suo corpo, ma che è morto e
non può fare nulla senza di lui.
VIII. Da ciò consegue innanzitutto che tutti coloro che dimorano nel capo sono membra e figli di
Dio, e che esso è la Chiesa o comunione dei santi, la sposa di Cristo, Ecclesia catholica.
La seconda cosa che impariamo dalla storia di Zwingli e applichiamo a noi: sola Scriptura. Non
prendere le mie parole come oro colato, non prendere le parole di Zwingli per oro colato anzi, non
prendere le parole di nessun essere umano come oro colato. Prendi piuttosto la Bibba, prendila in
mano, se non ne hai una saremmo onorati di dartene una a fine incontro.
Zwingli apre e chiude le sue tesi sottolineando la sottomissione alle Scritture le quali “respirano lo
Spirito di Dio.”
Sei alla ricerca di risposte, di chiarezza, di significato, di trasformazione, di un incontro potente con
Dio? Vuoi dare un senso alle grandi domande esistenziali, vuoi trovare il tuo posto nel mondo e
nell’universo? Oppure semplicemente vuoi capire come vivere la tua vita di tutti i giorni?
Torna alla Parola e troverai Cristo.
Prendi la Bibbia, parola di Dio, fonte di luce e vita e vedi cosa dice, vedi come descrive la buona
notizia, come descrive il Vangelo, come descrive la salvezza, come descrive Dio, come descrive il
mondo intero, l’universo, il senso della vita e la vita di tutti i giorni. Sola Scriptura, prendi la Bibbia
e al centro di tutto questo ci troverai Solus Christus, la risposta che stai cercando.
La riforma spirituale dell’individuo e della chiesa spesso coincide con della persecuzione. La vita
dei Riformatori è stata segnata dalla persecuzione, l’opposizione e la sofferenza.
I cambiamenti proposti da Zwingli suscitarono molta opposizione e presto cominciarono a sentirsi
strane voci su Zwingli. Si mormorava che fosse una spia del re di Francia o del papa, si diceva che
fosse un dissoluto perché in passato era andato da una prostituta, si diceva che fosse un eretico e
addirittura l’anticristo.
A queste accuse, Zwingli risponde in questo modo: solo in Cristo c’è salvezza, solo Cristo è il capo
della chiesa, solo Cristo governa la chiesa per mezzo della Sua Parola. Solo Cristo, Sola Scrittura.
Che solo Cristo e Sola Scrittura possano definire in modo così marcato le nostre vite.
Soli Deo Gloria.
Nota: informazioni su Zwingli (che sono alla base di questo messaggio) possono essere trovate
nel libro “La fiamma inestinguibile” di Michael Reeves, e anche in articoli come quelli citati o
i seguenti https://www.5minutesinchurchhistory.com/sausage-supper/ ;
https://christianhistoryinstitute.org/study/module/zwinglis-sixty-seven-article
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