Lasciare tutto nelle mani di Dio

Uno dei membri della nostra chiesa, Noemi, ci racconta della sua esperienza come volontaria alla conferenza “GO” di OM.

“Hallo broeders en zusters, Ik heet Noemi” questa è la lingua che ho ascoltato per due settimane quando a fine agosto sono stata in Olanda alla Go Conference, conferenza organizzata da OM ogni anno con lo scopo di preparare credenti di tutto il mondo ad affrontare le sfide della vita missionaria attraverso corsi, seminari e simulazioni.

Nei mesi prima ho visto come il Signore ha guidato tutto, a livello economico e personale, ma sono una persona introversa e ammetto che i primi due giorni non sono stati molto facili. Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua, fuori dalla mia zona di comfort, pensavo solo che fosse stata una pessima decisione andare lì.

Ho potuto servire il Signore aiutando nella sala da pranzo, pulendo, servendo il cibo, portando l’acqua ecc. e proprio lì, collaborando con altri volontari, la mia mentalità è iniziata a cambiare: tutti erano pazienti e disponibili (nonostante il mio inglese non perfetto) tutti gentili e divertenti. Di conseguenza lavorare non pesava affatto!

Nei momenti liberi dal lavoro, anche noi volontari potevamo partecipare alle varie attività. Vedere persone di diverse nazioni e culture tutte insieme, lodando e pregando lo stesso Dio, con lo stesso sentimento, ha cambiato definitivamente la mia opinione: ero come a casa.

Un giorno in particolare è stato dedicato alla preghiera. Abbiamo digiunato ed interceduto per i missionari di tutto il mondo, per i perseguitati e per i persecutori. Ognuno ha potuto gestire questo tempo, pregando singolarmente, con altri, seguendo lo studio sula preghiera di Gesù al Padre ecc. Inoltre, c’era una stanza nella quale era presente una croce e ai piedi di questa, dei cestini della spazzatura nella quale gettare i propri peccati scritti su un foglietto. È stato molto emozionante inginocchiarsi davanti alla croce e ricordare l’immenso sacrificio di Cristo e quanto la preghiera sia potente.

Un altro momento che mi ha colpita particolarmente è stato durante il pranzo “The World Meal.” Durante questo pranzo abbiamo mangiato solamente riso asciutto; questo mi ha fatto realizzare quanto io sia ricca: ho vestiti, cibo, una casa, una famiglia eppure sono capace di lamentarmi con Dio di ciò che mi manca, a volte anche di cose futili, quando nel mondo c’è gente che non ha nulla.

Purtroppo, non posso parlare di tutto ciò che ho vissuto o delle varie attività, finirei per dilungarmi troppo, ma voglio dire che sono veramente grata a Dio per avermi dato l’opportunità di vivere questa esperienza, sono grata anche alla mia famiglia e alla Chiesa Cristiana La Torre che ha creduto in me e mi ha supportata economicamente, spiritualmente e mentalmente incoraggiandomi ad uscire dalla mia zona di comfort e pregando per me.

Sono una persona che vorrebbe avere sempre tutto sotto controllo ma in quelle due settimane ho sperimentato la pace di Dio e cosa significa lasciare tutto nelle Sue mani. Con questo non voglio dire che ho imparato già come lasciargli tutto di me e della mia vita, ma spero di continuare giorno per giorno a fare tesoro dell’esperienza vissuta.

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