L’impatto della vita del discepolo – Matteo 5_11-16

Mi ha colpito tanto domenica scorsa, mentre ascoltavamo le testimonianze dei battezzati, le parole di Vito nei riguardi della nonna. Penso si possa dire che sia stata una persona che ha avuto un grosso impatto sulla sua vita.
Chi sono le persone che più ci hanno impattato, che più ci hanno segnato? Penso in generale, ma penso ovviamente soprattutto in ambito di fede. Chi ha lasciato di più il segno di Gesù nella tua vita? E in chi stai lasciando tu ora un segno? E che tipo di impatto stai lasciando, per cosa sei conosciuto?

 


Leggiamo insieme Matteo 5:11-16
11 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.
13 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. 14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta, 15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente[c]; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Nel primo sermone di questa serie di messaggi sul Sermone sul monte dal Vangelo di Matteo abbiamo visto le beatitudini. Beati i poveri in spirito, quelli che sono afflitti, i mansueti, quelli che sono affamati e assetati di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, quelli che si adoperano per la pace, i perseguitati per motivo di giustizia, Queste sono le caratteristiche, i valori, l’identità del discepolo di Cristo, di colui che vuole entrare nel Regno dei cieli e lo vuole rappresentare.
Ci sono vari modi per suddividere le beatitudini, e i versetti 11 e 12 potrebbero anche essere inseriti nella beatitudini. C’è però un cambio interessante. Nei versetti che abbiamo letto si passa dalla terza persona plurale, beati loro, alla seconda persona plurale, beati voi. Beati voi, rallegratevi voi, voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo, risplenda la vostra luce.
Gesù si rivolge direttamente ai suoi discepoli e si rivolge direttamente a noi oggi. Quello che era vero per loro è vero anche per noi. Noi siamo i suoi discepoli se la nostra identità è definita dalle beatitudini. Se nella prima parte viene descritta l’identità dei discepoli, in questi versetti è descritta la vita e la testimonianza dei discepoli. Da cosa sarà contraddistinta? Da cosa sarà riconoscibile?
Opposizione
Forse non è la prima cosa che nomineremmo, ma non può mancare l’opposizione. 11 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. I valori, l’identità del regno di Dio si scontrano per forza con i valori e l’identità di questo mondo.
Abbiamo iniziato a studiare Neemia negli studi biblici. Neemia è responsabile della ricostruzione delle mura di Gerusalemme, la città santa. Arriva a Gerusalemme dall’esilio e racconta agli abitanti di Gerusalemme quello che Dio aveva fatto e gli abitanti dissero Neemia 2:18 “Sbrighiamoci e mettiamoci a costruire!” E si fecero coraggio con questo buon proposito.”
C’è un parallelismo tra i due testi. Noi credenti siamo gli abitanti della nuova Gerusalemme, siamo i cittadini del Regno dei cieli. Il nostro compito è quello di far crescere, fortificare, ampliare questo regno in attesa dell’arrivo del Re. Guardando a quello che il Re Gesù ha fatto per noi ci sentiamo motivati, ci sentiamo dalla parte del bene, ci facciamo coraggio con questo buon proposito.
19 Ma quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, e Ghesem, l’Arabo, lo seppero, si fecero beffe di noi e ci disprezzarono dicendo: “Che cosa state facendo? Volete forse ribellarvi al re?”
Ci facciamo coraggio, siamo pronti ad impegnarci, e poi arrivano le beffe e il disprezzo di coloro che non temono il Signore. L’insulto, la persecuzione, le menzogne sono parte del percorso.
Cari torrini, cari fratelli. Guardando indietro possiamo già dire di aver passato momenti difficili. Guardando indietro nelle vostre vite individuali potete probabilmente dire lo stesso. Le nostre idee su Dio e Gesù, sul mondo, sull’universo, sul bene e il male, sull’etica, sui miracoli, sul peccato, sul sesso, sulla famiglia, sull’aborto, sui generi, sul lavoro sono spesso contrarie a quelle delle persone che ci circondano. E di conseguenza, più saremo vicini al Signore, più saremo incentrati sul Regno, più Cristo dimostrerà di vivere in noi per mezzo dello Spirito e più andremo incontro ad opposizione.
Ci sono tante forme di opposizione ma quella verbale alla quale fa riferimento Gesù è una delle più comuni nel nostro contesto. Ma la nostra identità, il nostro valore, la nostra sicurezza non può provenire da quello che dicono di noi, da quello che scrivono di noi. Gesù definisce chi siamo e ciò che siamo definisce ciò che facciamo. E quello che facciamo verrà accolto con opposizione.
Come chiesa vogliamo andare avanti, vogliamo crescere, vogliamo servire di più, vogliamo mostrare sempre più le beatitudini del regno dei cieli… e questo porterà anche opposizione, umiliazione, ferite. Siamo pronti?
Ed ecco cosa voglio che facciamo la prossima volta che avremo la possibilità di parlare di Gesù. Voglio che ci impegniamo a farlo, che ci impegniamo a non lasciarci fermare perchè qualcuno potrebbe risponderci male, o offenderci, o insultarci. Voglio che riteniamo una benedizione il fatto che a causa di Cristo, non per vanagloria personale o masochismo, ma a causa di Cristo andiamo incontro ad una possibile offesa.
Nella risposta di Neemia è evidente che egli sia cosciente del fatto di essere dalla parte vincente: 20 Allora risposi loro: “Il Dio del cielo ci farà ottenere successo. Noi, suoi servi, ci alzeremo e costruiremo; ma voi non avete né parte, né diritto, né memoria a Gerusalemme”.
Gesù addirittura ci chiama beati e aggiunge: Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.
Immaginate di trovarvi in mezzo ad una tempesta e di…sorridere e festeggiare mentre le onde vi sballottano a destra e a sinistra, mentre sbattete contro il legno della nave, mentre il vento spezza in due le vele. La vostra gioia sarebbe da pazzi, se non sapeste che prima di voi altri hanno affrontato quella stessa tempesta e anche nei peggiori dei casi, anche di fronte alla morte, sono usciti vincitori. La vostra gioia sarebbe da manicomio se non sapeste che il Profeta è stato perseguitato prima di noi, fino alla morte e alla morte in croce, in modo da sconfiggere la satana, la morte e il peccato. Cristo è stato perseguitato, sbeffeggiato, insultato, torturato, deriso più ingiustamente di ogni essere umano. Cristo è morto ingiustamente, non perchè gli piacesse soffrire, non perchè fosse pazzo ma per la gloria e la causa di Dio. Cristo è morto al posto nostro in modo da garantirci il premio più grande nei cieli.
Dobbiamo aspettarci l’opposizione e se questa è la prospettiva, come dobbiamo porci? Ci isoliamo in modo da evitare quanti più guai possibili, per dedicari attraverso l’isolamento alla preghiera e alla santificazione? Viviamo la vita con fare cinico, distaccato? Le parole e la vità di Gesù sembrano indicare che la soluzione debba essere un’altra.
Sale e Luce
Sale e luce sono due cose che diamo, al giorno d’oggi, abbastanza per scontate. Quando smettiamo di dare per scontate le cose? Quando non le abbiamo più. Per i non toscani di origine, come me, arrivare in questa regione e trovare del pane senza sala è abbastanza scioccante. Metti in bocca qualcosa che hai mangiato da quando eri piccolo, che ha lo stesso aspetto, che ha gli stessi colori, che ha la stessa croccantezza, che ha lo stesso sapore e poi scopri che il sapore è completamente diverso. Oppure a quanti è capitato da bambini di andare in giro con gli occhi chiusi, e rendersi conto che senza luce è tutto più difficile.

Il sale viene, e veniva, usato per arricchire i sapori delle pietanze, ma anche per conservare il cibo che, in mancanza di temperature sotto lo zero, andrebbe velocemente in malora. Il sale è qualcosa di piacevole, di importante, di arricchente. Qualcosa che in piccole quantità può cambiare e migliorare, preservare e prevenire il peggio. è ovvio che il sale tenuto in dispensa non serve a niente. è ovvio che il sale che non è in grado di salare, non serve a niente, se non ad essere buttato via.

Vi ricorderete sicuramente le parole di Gesù nella preghiera di Giovanni 17:15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Santificali nella [tua] verità: la tua parola è verità. 18 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo.

In quanto ambasciatori del regno dei cieli dobbiamo operare nel mondo. Dobbiamo portare l’aroma di Dio in un mondo che ha perso il gusto divino, un mondo che non conosce e riconosce più la ricchezza e la bellezza del suo Creatore, un mondo che sta andando a male e deve essere preservato con il sale del vangelo. Queste cose non si possono fare a distanza e non si possono fare solo a parole. Il sale deve essere a contatto con la carne, noi credenti dobbiamo essere a contatto con le persone che non conoscono Gesù. Altrimenti saremo calpestati, ignorati, disprezzati come del sale che non serve più a niente.

Anche in questo caso Gesù è l’esempio perfetto. Vi ricordate da cosa viene introdotto il Sermone sul Monte? Dal resoconto dell’opera di Gesù il quale, in Matteo 4;23, …andava attorno per tutta la Galilea…guarendo ogni malattia e ogni infermità tra il popolo.

Gesù toccava e guariva ogni malattia ed infermità. La malattia e l’impurità delle persone non si protraevano, ma venivano fermate dal tocco “salato” di Cristo Gesù. Gesù ci dice che noi siamo il sale della terra. In che modo possiamo essere sale?

A cosa serva la luce, a cosa servisse una lampada è estremamente chiaro. La luce serve ad illuminare un ambiente che altrimenti sarebbe ostile a causa del buio. Voi, dice Gesù ai suoi discepoli, voi siete la luce di questo mondo. Senza luce saremmo costantemente nelle tenebre. è molto toccante pensare che Gesù, che afferma di essere lui la luce del mondo, comunica ai discepoli che loro sono la luce.

In Giovanni 8 Gesù dice 12 «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

Chi ha la luce di Gesù non può nasconderla. Non è possibile. Gesù è la fonte di luce dei credenti e questa luce deve essere visibile al mondo, come un paese in cima ad un monte o una lampada posta su un candelabro. Dobbiamo portare la luce del regno in questo regno di tenebre. A volte dimentichiamo, presi dalle cose che il mondo ci propone per distrarci, che viviamo in un mondo di tenebre spirituali. Il pianeta è sempre più illuminato, scientificamente abbiamo sempre più risposte alle nostre domande, ma non dobbiamo dimenticare che spiritualmente il mondo è nelle tenebre.

Come possiamo essere sale? Come possiamo essere luce?

Pensate ad una coppia, Mario e Alessia. Mario e Alessia quando hanno una difficoltà relazionale amano lamentarsi con i loro amici e quando le cose non vanno bene l’intimità fisica, ma anche spirituale, ne risente. Mario non lo ha detto a nessuno ancora, ma ultimamente sta pensando anche al divorzio. Mario lavora in un ufficio di commercialisti ed è risaputo che che alcuni colleghi fanno delle operazioni non proprio legali, però Mario è uno degli ultimi arrivati e quindi non dice niente. Alessia nel tempo libero ama leggere e da qualche anno fa parte di un gruppo di lettura. L’atmosfera che si respira è estremamente stimolante e poco importante se ogni tanto i cristiani sono descritti come dei sempliciotti. Mario e Alessia fanno parte di una chiesa, ma tra i vari impegni non riescono ad essere molto presenti o impegnati. D’altronde non è colpa loro se la chiesa non ha progetti che loro ritengono importanti…

Che impatto stanno avendo Mario e Alessia sulle persone che conoscono? Sono sale e luce?

Immaginate Mario e Alessia che nonostante le difficoltà non sparlano l’uno dell’altro quando sono con i loro amici e si impegnano quotidianamente a non allontanarsi fisicamente, spiritualmente ed emotivamente. Immaginate Mario che si impegna a creare un ambiente di lavoro che rispetti il denaro ma anche le leggi. Immaginate Alessia che gode del suo passatempo ma che trova dei modi per presentare il punto di vista cristiano con amore e motivazioni. Immaginate Mario e Alessia che si impegnano ad essere presenti agli incontri di chiesa, e non solo presenti ma anche di avere un atteggiamento incoraggiante nel parlare, nel commentare, nel servire.

Immaginate l’impatto che Mario e Alessia avrebbero se vivessero in questo modo.

Come possiamo essere sale e luce? Cristo è il sale e la luce. Pensate a quante occasioni nei Vangeli nelle quali lui ha evitato la putrefazione fisica e spirituale, a quante occasioni nelle quali ha portato luce, fisica e spirituale. Cristo è il nostro sale, Cristo è la nostra luce. il Figlio di Dio, venuto sulla terra per redimere, perdonare, e darci vita definisce chi siamo e cosa facciamo. Di conseguenza il sale e la luce di Cristo condizioneranno ogni aspetto pratico della vita. La famiglia, il lavoro, gli hobby, la chiesa. Essere sale e luce vuol dire esserlo sempre, non è un evento, non è un momento. è una dimostrazione costante che Cristo è in noi. Lui è il nostro sale, lui è la nostra luce.

Essere sale e luce è un tipo di comportamento che provocherà opposizione. Ma al tempo stesso impatterà la vita delle persone, parlerà di Cristo alle persone, saranno vite piene di buone opere che non servono per raggiungere la salvezza ma per glorificare il Padre celeste, il nostro Padre celeste. Pensate l’impatto su una persona che un giorno, davanti al trono di Dio, dirà “ho assaporato il sale e la luce di Cristo grazie a questa persona, anche grazie alla sua vita tu, Dio, sei diventato il mio Padre celeste.”

 

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *