Un cuore illuminato dalla gloria di Cristo – Efesini 1:18-23

Nelle scorse settimane abbiamo guardato alla condizione del creato, che geme ed è in travaglio in attesa della manifestazione dei figli di Dio, e poi alla condizione dell’essere umano, anche del credente, a causa del peccato, come riportato nella storia di Lot e delle sue due figlie. Oggi voglio continuare riflettendo su colui che abbiamo presentato come soluzione, Cristo, per poi durante il ritiro riflettere sullo stile di vita che vogliamo avere in quanto credenti, e in particolare il servizio nella chiesa.

L’obiettivo che mi sono posto oggi, quindi, è semplice: reindirizzare la nostra attenzione verso Cristo e la sua gloria.

Lo facciamo andando a leggere alcuni versetti della lettera che Paolo scrive alla chiesa di Efeso. La lettera è scritta da Paolo mentre si trova a Roma, e si presta molto bene allo scopo che abbiamo oggi, visto che si tratta di una epistola che “loda la gloria di Dio e di
Cristo e arricchisce la fede degli ascoltatori attraverso una estesa meditazione sulla gloria di Dio.”

Nella prima parte del capitolo Paolo elenca tutte le benedizioni spirituali dei luoghi celesti che i credenti hanno ricevuto in Cristo Gesù, nell’unione con Gesù. In 14 versetti Paolo ripete 9 volte “in Cristo” o “in lui”. Paolo, sulla base di questi versetti, passa poi a pregare per gli Efesini e noi leggiamo alcuni versetti di questa preghiera.

18 egli illumini gli occhi del {vostro} cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi,

19 e qual è verso di noi che crediamo l’immensità della sua potenza.

20 Questa potente efficacia della sua forza egli l’ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nei luoghi celesti,

21 al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro.
22 Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, 23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. Dio illumini gli occhi del cuore

Paolo prega che Dio possa illuminare gli occhi del cuore. Forse qualcuno di voi quando sente parlare di occhi del cuore pensa alla sigla di Boris fatta da Elio e le storie tese. Ma in realtà questa espressione di Paolo è fantastica, molto profonda. Il cuore, biblicamente, è il centro non soltanto delle nostre emozioni ma anche dei nostri pensieri. Il cuore è quello che ci fa agire come agiamo, che ci porta a provare le emozioni che proviamo. è il centro nevralgico di chi noi siamo. Infatti Paolo parla di sapere (affinché sappiate), di conoscere con

Un cuore buio si manifesta in una vita buia, una vita senza scopo, una vita senza significato. Un cuore cieco si manifesta in una vita cieca, con scelte scellerate. Per tornare alla canzone di Elio e le storie Tese

Userò gli occhi del cuore Come fa un dottore cieco
Quando che opera i pazienti Stanno tutti molto attenti

Un cuore senza una vera ricchezza si manifesta in una vita povera di contenuti, povera di valori. Un cuore debole si manifesta in una vita debole, che si lascia sballottare a destra e a sinistra da problemi, idee confuse.

D’altro canto, invece, un cuore illuminato, si manifesta in una vita luminosa. è un po’ come in quei film nei quali si passa da una scena in bianco e nero ad una scena a colori. Il bianco e nero non è male, funziona, ma non regge il paragone con i colori! Il cuore
illuminato è il cuore che ha conosciuto la Luce, Cristo Gesù, è il cuore che continua ad essere illuminato da Padre grazie all’opera di Cristo Gesù per mezzo dello Spirito.

Che tipo di illuminazione auspica Paolo per gli Efesini? Che capissero che lavoro fare?
Che scoprissero chi avrebbe vinto la Champions League? Che scoprissero le profondità della saggezza umana? Che sperimentassero le gioie di questo mondo? Tutte belle cose, ma no. Paolo è molto più profondo e se vogliamo coraggioso nella sua preghiera.

18 Dio illumini gli occhi del cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi,

19 e qual è verso di noi che crediamo l’immensità della sua potenza.

Dio illumini gli occhi del cuore affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, quella speranza certa della nostra salvezza, una speranza che non abbiamo raggiunto noi per mezzo dei nostri sforzi, ma alla quale siamo stati chiamati dal Signore per la sua bontà.

Dio illumini gli occhi del cuore, affinché sappiate qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi. Spesso quando muore qualcuno ci preoccupiamo dell’eredità che questa persona ha lasciato. Spesso si finisce a litigare per avere qualcosa di una eredità. Ma anche l’eredità dell’uomo più ricco della terra non è paragonabile alla gloria dell’eredità dei figli di Dio, ai quali spetta di poter godere per sempre della presenza di Dio.

Dio vi illumini gli occhi del cuore, affinché sappiate, voi credenti, l’immensità della potenza di Dio. Qual è il modo migliore per descrivere la potenza del Dio che ha creato ogni cosa e regna su ogni cosa? Beh, per Paolo è parlare dell’opera di Dio in Gesù. In che modo i nostri cuori possono essere illuminati, diventare raggianti, per avere una vita raggiante?
Guardando all’opera di Dio in Cristo Gesù.

La potenza di Dio

Qual è l’atto più potente che tu abbia mai compiuto? Qual è la cosa più potente che un uomo possa fare? A scuola mi è sempre piaciuta la storia, e da giovane ero affascinato da personaggi come Alessandro Magno e Giulio Cesare, uomini in grado di creare imperi enormi sfruttando le proprie capacità e le proprie circostanze. Uomini che volevano farsi un nome che non sarebbe stato dimenticato mai nella storia. Eppure milioni di persone non sanno assolutamente niente della potenza di Alessandro Magno e Giulio Cesare.

La potenza di Dio invece non ha uguali. Gesù, il Figlio, si era incarnato ed era morto sul legno, a causa dei nostri peccati. In questo momento il diavolo pensa di aver vinto. In questo momento la speranza del popolo di Dio, delle persone che avevano creduto per
fede in lui, sembra una speranza illusoria. Ma dopo tre giorni, Dio Padre resuscita il Figlio. Gesù era insieme ai morti e viene liberato dalla gabbia della morte. Puff, in un istante tutto cambia. La morte è sconfitta, il serpente è sconfitto, il peccato è sconfitto. La nostra vita è cambiata, la speranza del popolo di Dio diventa certezza.

Ma la potenza di Dio non si ferma qui. Come se questo non bastasse, il Signore ha preso Gesù, lo ha divinamente innalzato e lo ha fatto sedere alla sua destra, sul posto d’onore. Qui non stiamo parlando di un influencer che ha milioni di followers, non stiamo parlando di un fisico che ha vinto il Nobel, un attore che ha vinto l’oscar, uno scritto che ha vinto il pulitzer. Qui stiamo parlando del nostro Signore Gesù, nel quale noi abbiamo riposto la nostra fede, la nostra speranza, la nostra sorte, che è seduto in gloria alla destra del
Padre.

L’attenzione su Gesù
E qui Paolo sposta l’attenzione su Gesù, sul Gesù pienamente uomo e pienamente divino che ora siede, risorto dai morti, alla destra del Padre. Egli siede sul suo trono alla destra del Padre, in gloria,

21 al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro.

Credo che facciamo fatica a comprendere la gloria e la grandezza di Cristo Gesù. Lui regna sopra ogni autorità, potenza, signoria. Regna sopra il nome COVID, che tanto ci spaventa, regna sopra ogni potenza politica, economica e militare, regna sopra ogni famiglia, regna sopra ogni posto di lavoro, regna sopra i demoni e il diavolo, regna sopra ogni cosa che prova a ergersi orgogliosamente contro di lui o ha distruggere la sua chiesa. Cristo regna sulle mie paure, i miei sbagli, i miei dubbi. Cristo regna sulla malattia, sul fallimento, sulla mancanza di lavoro, sul futuro senza speranza. Egli siede sul suo trono, alla destra del Padre, in gloria, e

22 Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi

In un certo senso Paolo rafforza un concetto che ha già espresso: Gesù è al di sopra di ogni cosa. Dio, avendo Cristo portato a compimento ogni cosa attraverso la sua incarnazione, la sua morte e la sua resurrezione, ha messo ogni cosa come sgabello dei suoi piedi. In questo gesto vediamo il compimento di una profezia fatta dal Re Davide centinaia di anni prima e che troviamo nel salmo 110, un versetto poi ripreso varie volte anche nel Nuovo Testamento,:

110:1

Il Signore ha detto al mio Signore: «Siedi alla mia destra

finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi[a]»

Ogni, e ripeto ogni, cosa è posta come sgabello ai piedi di Gesù, questa è la sua grandezza, questa è la sua gloria, questa è la sua unicità. Non c’è nessuno come lui.

Ed infine, egli siede sul suo trono, alla destra del Padre, in gloria, e il Padre lo ha dato per capo supremo alla chiesa,
23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.

C’è un altro aspetto che si è avverato attraverso l’ascensione di Gesù in cielo: egli è di fatto diventato il capo supremo della chiesa, il popolo di Dio è diventato il corpo di Cristo. Questo re glorioso, che regna sopra ogni altro nome, questo Dio al quale è sottomessa ogni cosa come se fosse il suo sgabello, è intimamente connesso al suo corpo, è intimamente e profondamente legato al suo popolo. Gesù è il sommo sacerdote che non ha sacrificato un animale, ma ha sacrificato se stesso, come agnello puro, senza macchia. Ma il suo ruolo sacerdotale non finisce alla croce! Lui continua ad essere il nostro sommo sacerdote, in eterno, Ebrei 7:23 ci ricorda che lui ora vive sempre per intercedere per noi. Pensa alla gloria di Dio Padre manifestata nell’opera di Cristo. E ora rifletti che questa gloria non è scissa, separata da noi. Ma questa gloria è in funziona della chiesa di Cristo. Anzi, la chiesa diventa il mezzo attraverso il quale il Signore porta a compimento ogni cosa e la chiesa diventa il corpo nel quale risiede tutta la pienezza di Dio!

Romani 8:38 Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 39 né potenze, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Questo è il Dio che adoriamo, come dice una delle nostre canzoni. Cosa vuoi di più dalla vita!

Qualcuno potrebbe pensare: è tutto molto bello, ma così poco pratico! Io domani ho un appuntamento dal dottore per una malattia incurabile, io questa sera devo tornare a casa e lottare con le mie paure, io ho un problema a lavoro che non riesco proprio a risolvere.

Io credo che non ci sia niente di più pratico, niente di più concreto, di un Dio sovrano, potente, glorioso che illumina i nostri cuori, che ci aiuta a mettere le cose in prospettiva,

che ci ha offerto una speranza eterna. Non c’è niente di più utile ad affrontare la vita di tutti i giorni e i problemi di tutti giorni che sapere che Gesù è asceso in gloria dopo aver vinto la morte, e ora siede alla destra del Padre. Sapere che ogni cosa passata, presente, futura, ogni singolo istante delle nostre vite è sottomesso ai piedi di Gesù e sapere al tempo stesso che questo vive e regna per relazionarsi con la sua chiesa, che intercede e vive per te, conoscendo i tuoi problemi, le tue sfide, le tue difficoltà.

Di conseguenza, come vedremo al ritiro, il vivere per noi diventa Cristo, avendo capito la sua grandezza e il suo amore per noi, non c’è alternativa. Vivere per Cristo significa vivere la sua chiesa, come vedremo domenica prossima.

Ma in questo momento voglio soffermarmi sulla gloria e la grandezza di Gesù, che ha sconfitto il peccato, che sta per redimere il suo popolo e il suo creato. Vogliamo continuare a riflettere sulla potenza e grandezza di Dio rivelata in Gesù, affinché i nostri cuori possano essere illuminati, in modo che uscendo da questo locale possiamo sapere per certezza che non c’è niente di più bello, niente di più grande, niente di più potente di Cristo Gesù. In modo che possiamo uscire da questo locale con il cuore sorridente, un cuore che ci porterà ad agire secondo la volontà di Dio e per la sua gloria.

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